Monte di Procida: riattivato il punto di sbarco con il contributo del Consorzio Pescato Campano e AssoMitili

Ott 15th, 2014 | Di cc | Categoria: Ambiente

Finalmente ripristinato il punto di sbarco di Acquamorta, Comune di Monte di Procida. Dopo le sollecitazioni da parte del Consorzio Pescato Campano nei confronti delle competenti amministrazioni locali, Regione e Comune, è stato riaperto l’approdo che consente ai pescatori del litorale flegreo, domizio e dell’isola di Procida di poter sbarcare il pescato fresco.

Nel febbraio di quest’anno, l’Asl Na2 Nord ha provveduto alla sospensione temporanea dell’utilizzo del punto di sbarco. Sul molo mancava l’idoneità igienico-sanitaria a causa di pochi metri quadrati di banchina divelta. Tutti i pescherecci, in questi mesi, sono stati costretti ad utilizzare, con notevole disagio, il solo molo di Pozzuoli e successivamente, per la sensibilità alla problematica dimostrata dalla Capitaneria di Baia, nella persona del Comandante Visone, anche l’approdo di Baia.

La soluzione al problema si è avuta grazie all’interessamento dell’assessore ai Trasporti e Viabilità della Regione Campania Sergio Vetrella, e del competente assessorato alla pesca della Regione Campania che, nella persona del Dirigente Carotenuto si è fatto promotore di un tavolo tecnico agli inizi di settembre. Nell’incontro, il Comune di Monte di Procida, rappresentato dall’Assessore Rocco Assante, si è reso disponibile per riaprire il punto di sbarco e che i lavori fossero realizzati a carico del Consorzio Pescato Campano e dell’Assomitili. Pertanto, dal 7 ottobre, a seguito di sopralluogo effettuato dall’Asl Na2, l’approdo di Acquamorta è stato riammesso ad ospitare gli sbarchi del pescato.

“Abbiamo finalmente ottenuto l’idoneità, fondamentale per i nostri pescatori - ha affermato Fulvio Giugliano, presidente del Consorzio Pescato Campano - noi pescatori e i miticoltori abbiamo dovuto farci carico di una spesa a dimostrazione dell’importanza vitale che rappresenta per noi il punto di sbarco. Riteniamo che i punti di sbarco, secondo un condiviso orientamento regionale, devono essere gestiti direttamente dagli operatori che attraverso lo strumento della concessione possono renderli funzionali alle reali esigenze del mondo della pesca”.

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