A Pompei, tutti vogliono un souvenir a costo zero.

Dopo la Francia anche l’America, senza dimenticare la recente intrusione notturna negli scavi, vuole portare con sé qualcosa di veramente unico dall’Italia. Stavolta il prezioso souvenir è un frammento di geison di circa dieci kilogrammi (una parte che regge il frontone del tempio greco nel sito archeologico di Pompei).

L’ingombrante refurtiva è stata recuperata nel bagagliaio di un auto presa a noleggio da una coppia di turisti americani; la coppia di trentenni era in vacanza tra Roma e Napoli e proprio qui, nella città vesuviana di Pompei, ha deciso di “prelevare” il reperto. Qualcosa però deve aver fatto cambiare idea alla coppia, che ha infatti abbandonato nella vettura il frammento pompeiano, forse consapevole del rischio a cui andava incontro nel varcare la frontiera con un oggetto rubato, ritrovato poi dai carabinieri del Nucleo tutela e patrimonio artistico, avvolto in una mappa turistica della città. La coppia è però riuscita a mettersi in viaggio verso casa a Detroit, evitando in questo modo l’arresto in flagranza che sarebbe costato ai due yankees una condanna di quattro anni e un’ammenda di oltre cinquemila euro. Questo non ha però fermato i carabinieri che sono riusciti ad individuare la coppia e a far partire una denuncia a piede libero per appropriazione di bene dello Stato.

Il problema della facilità però, con cui si riesce a portar via reperti dal sito, resta. La violabilità degli scavi è oscena e preoccupante, se si considerano anche gli ultimi investimenti fatti per il sistema di videosorveglianza e per il servizio di vigilanza.

 Pompei, Napoli…un capoluogo che viene violentato ogni giorno dai media, dai turisti e dai cittadini stessi, nessuno sembra provare più rispetto per una città che ha significato tanto nella storia d’Italia e che eredita da tutto questo soltanto infamie talvolta inutili e gratuite.

Valentina Ferrante