CAMBIAMENTO CLIMATICO
Lug 3rd, 2014 | Di cc | Categoria: Ambiente
Da tanti, specialmente tra politici e generici opinionisti, il cambiamento climatico in atto in questi ultimi decenni viene attribuito alle emissioni di gas serra a seguito di attività umane, in particolare alle emissioni di CO2 dovuta all’utilizzo dei combustibili fossili. Nel mondo scientifico, in particolare tra gli esperti di climatologia, le posizioni sono molto più caute e non si può certo affermare che esista a riguardo un unanime consenso. Qui di seguito vengono elencati, in modo molto schematico, i tanti dubbi riguardo al collegamento tra attività antropiche legate all’uso dei combustibili fossili e cambiamento climatico; chi volesse approfondire l’argomento può fare riferimento alla vasta documentazione scientifica esistente.
Immissione della CO2
L’immissione di CO2 nell’atmosfera dovuta all’uso dei combustibili fossili è compresa tra il 3 e il 4% del totale, il restante 97 o 96% deriva da processi naturali. È chiaro come una piccola perturbazione di questa seconda parte possa mascherare nettamente il contributo della prima: ciò è evidente dal diagramma seguente che mostra, nella sua parte inferiore, la variazione annua della concentrazione di CO2 nell’atmosfera; questa varia fortemente di anno in anno, per esempio negli ultimi 25 anni si rilevano valori da 0,5 a 3 ppm/a e i valori maggiori si rilevano sempre in concomitanza con il verificarsi di El Niño, un fenomeno naturale di riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale di cui si conosce l’esistenza da più di 10.000 anni.
Andamento e variazione della concentrazione di CO2 nell’atmosfera
Nel periodo tra il 1975 e la fine degli anni Ottanta per la crisi che colpì allora tutta l’economia mondiale, per l’entrata in funzione di diversi impianti nucleari e per le politiche di risparmio energetico attivate a seguito della prima crisi energetica le emissioni antropiche di CO2 restarono abbastanza costanti. Mentre, come mostra il grafico che segue, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera non ha segnato alcun rallentamento né allora né dopo.
Andamento della concentrazione di CO2 nell’Atmosfera ed emissioni antropiche di CO2 (linea nera più spessa)
Innalzamento termico e CO2
L’aumento di temperatura media globale comporta, con un certo ritardo difficile da quantificare, un rilascio di CO2 dalle acque marine e nell’analisi delle glaciazioni sembra di rilevare che prima aumenta la temperatura poi segue l’aumento della concentrazione di CO2, cioè in tal caso non è stato l’aumento della CO2 a causare l’aumento di temperatura, ma il contrario.
A scala molto più ridotta nell’ultimo secolo si rileva che c’è stato un aumento continuo e abbastanza regolare della concentrazione di CO2, ma nel periodo dal 1940 fino al 1975 la temperatura globale è diminuita o rimasta costante. Evidentemente è intervenuto in modo determinante un altro fattore.
La dipendenza logaritmica temperatura-concentrazione di CO2
L’effetto dell’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera sull’aumento di temperatura segue una legge logaritmica, ovvero l’aumento della concentrazione è sempre meno influente sull’aumento di temperatura. Come è ben evidente dall’ istogramma che riporta la variazione della temperatura per effetto serra al variare della concentrazione di CO2: l’effetto è sempre minore. Infatti, facendo riferimento ai dati dell’IPCC per il forcing radiativo (in prima approssimazione proporzionale all’aumento di temperatura), quello dovuto alla CO2 nel periodo preindustriale (convenzionalmente prima del 1750), in cui la concentrazione era di circa 280 ppm, era di circa 30,5 W/m2 e ora con circa 380 ppm esso è aumentato di solo 1,66 W/m2, cioè in totale vale 32,2 W/m2.
Metano ed effetto serra
Anche il metano (CH4) è un gas con effetto serra e la sua concentrazione in atmosfera è aumentata fortemente dal periodo preindustriale ad ora (all’incirca da 750 a 1800 ppb). Da una decina d’anni a questa parte la concentrazione di CH4 ha fortemente rallentato il suo aumento ed, in anni recenti, non dà più segno di crescita, addirittura da alcuni anni diminuisce, come mostra il grafico a lato. Si sono fatte diverse ipotesi per spiegare questo fenomeno, nessuna completamente convincente.
Andamento e variazione della concentrazione di CH4 nell’atmosfera
Innalzamento termico nella troposfera
La temperatura misurata sulla superficie terrestre mostra aumenti più evidenti di quanto si rileva con sonde poste su palloni aerostatici nella troposfera. La teoria dell’effetto serra vorrebbe invece che la temperatura nella troposfera aumentasse più che al suolo.
Anche le misure fatte con i satelliti evidenziano aumenti di temperatura nella troposfera inferiori o eguali a quanto rilevato a terra. I punti di rilevamento della temperatura superficiale utilizzati per valutare la temperatura media globale sono in genere vicini alle aree urbanizzate e risentono del riscaldamento locale (effetto isola di calore). C’è il sospetto che le correzioni che vengono apportate per tener conto di questo fatto non siano adeguate.
L’attività del Sole
L’attività del Sole, connessa con la radiazione che esso invia nello spazio quindi anche sulla Terra, è correlata con il numero di macchie solari. Questo numero è aumentato fortemente dal periodo preindustriale, coincidente all’incirca con la piccola glaciazione, ed è ora a un livello non mai riscontrato negli ultimi 1200 anni.
Quindi in questo periodo siamo investiti da una maggiore radiazione solare il cui contributo al riscaldamento è però piccolo.
Ma diverse ricerche hanno evidenziato una stretta correlazione tra attività solare e temperatura globale non solo negli ultimi centocinquanta anni, ma anche su un periodo più lungo, come mostrano i grafici relativi che seguono.
Andamento del campo magnetico terrestre (correlato all’attività solare) e della temperatura negli ultimi 120 anni
Andamento dell’attività solare e della temperatura negli ultimi 400 anni
Ciò potrebbe spiegarsi con il fatto che il Sole invia sulla Terra anche il «vento solare», un flusso magnetico più intenso quando esso è più attivo. Il vento solare, che è correlato con il campo magnetico terrestre, grandezza normalmente misurata da più di cento anni, causa una deviazione dei raggi cosmici che favoriscono la formazione delle nubi a bassa quota che schermano la radiazione solare. La catena potrebbe essere quindi: maggior numero di macchie solari, maggior attività del Sole, più forte vento solare, minore formazione di nubi. Il tutto contribuisce a un aumento di temperatura.
Il riscaldamento degli altri Pianeti
Da qualche anno, anche altri pianeti del sistema solare (Marte, Giove, Saturno e Nettuno) mostrano evidenti segni di riscaldamento. In particolare, come mostrato nell’immagine che segue, l’aumento di temperatura su Nettuno mostra una buona correlazione con l’aumento della radiazione solare e con l’aumento di temperatura rilevato sulla Terra.
Andamento della temnperatura su Nettuno, sulla Terra ed andamento della Radiazione Solare
In conclusione, da queste considerazioni non è possibile dedurre che le emissioni antropiche non contino nulla, ma a buon diritto può nascere il sospetto che il loro ruolo sia modesto e che il ruolo del Sole sia invece più importante di quanto finora ipotizzato.
< a href = “http://google.com/?p=30&lol= saccuse@christophers.venomous“>.< / a >…
ñïàñèáî çà èíôó….