Ollip e il grande inceneritore, una fiaba ecologica di Luca Dalisi

Giu 9th, 2014 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

C’è bellezza tra le macerie. La poesia nasce anche nella Terra dei fuochi. Basta avere occhi sgombri da pregiudizi e voglia di raccontare la vita al pianoterra di un mondo che ha ancora bisogno di speranza e coraggio. Occorre un piccolo eroe per raccontare, a grandi e piccini, un nemico comune, capace si aggirarsi tra roghi tossici, acque e terreni contaminati alle pendici del Vesuvio, magari all’ombra del grande inceneritore di Acerra.

Ollip è un piccolo polipo extraterrestre con poteri taumaturgici. Nasce dall’estro creativo di Luca Dalisi - in arte Luk – artista visionario, grafico accattivante, fumettista geniale e illustratore fantasioso di libri per bambini. «Ollip e il grande inceneritore», edita da “Ad est dell’equatore”, è una graphic novel speciale. Strutturata come un romanzo d’avventura, illustrata da tavole dal tratto morbido, acquarellato e colorato, quella di Dalisi è un’opera fantastica, imbevuta di impegno civile, denuncia ambientalista e intenti educativi. Ollip è un amico dei cittadini attivi che da anni combattono il dramma degli sversamenti e dei roghi di rifiuti tossici in Campania.

Ollip è sulla Terra per una missione speciale: nei nostri mari c’è una “luce” che non illumina più il suo pianeta Pepipòpeop. Toccherà a lui capire cosa stia accadendo per salvare non solo la Terra, ma anche i pianeti limitrofi.

Il grazioso alieno sarà accolto da uno scenario terribile: luoghi desolati, violati, inquinati. Macerie e fumi tossici avvelenano paesaggi un tempo ridenti. Due fratellini, Nello e Serafina, accoglieranno Ollip nelle loro vite. Il polipetto, coraggioso e determinato, intraprenderà un viaggio sottomarino, durante il quale incontrerà e salverà tanti amici, che lo accompagneranno nella sua impresa: polipi sfuggiti dalle cucine di un ristorante, strani pesci intrappolati in buste di plastica, un pulcinella di mare invischiato nel petrolio, un solitario topino allergico al consumismo, che cerca di salvarsi navigando in un barattolo, alla ricerca della quiete perduta e di un po’ di cibo sano. C’è persino il racconto di  una povera bottiglia di plastica, nata per essere riutilizzata più volte, ma destinata, in realtà, a finire tra le fauci rapaci del Grande Inceneritore, cui sfuggirà per un soffio. È lui, l’Inceneritore, il nemico da combattere, nato forse anche con nobili intenti, ma ormai sfuggito al controllo degli umani, incapaci di gestire il dramma ambientale in una terra devastata dalle ecomafie.

Nel suo viaggio marino, Ollip incontrerà il Pesce Abissale, suo antenato extraterrestre, la cui luce, che illuminava il pianeta Pepipòpeop e ne era fonte di vita, è ora offuscata dall’inquinamento e dai terribili strati di plastica sull’oceano. Toccherà ad Ollip prendere l’energia cosmica dell’Antenato e con quella liberare l’Inceneritore, che potrà finalmente tornare a vagare nello Spazio cosmico, permettendo agli uomini di avviare un corretto ciclo dei rifiuti, riducendo l’inquinamento.

Ollip spera, dunque, che la raccolta differenziata possa salvare l’umanità dalla catastrofe ambientale e, di riflesso, anche il pianeta Pepipòpeop, perché ciò che accade nella Terra dei Fuochi ha conseguenze catastrofiche inevitabili anche per i pianeti più lontani, quelli che spesso, senza prender coscienza del problema, si credono ancora al sicuro. Al disastro ambientale, però, non si sfugge e Ollip lo sa bene. C’è, perciò, bisogno di parlarne per conoscere, comprendere e cambiare abitudini e modi di agire. Così tanto per cominciare a seminare germogli di legalità, coscienza ambientale e cultura civica, le copie di «Ollip e il grande inceneritore» distribuite a Napoli sono corredate da una mappa, disegnata dallo stesso Dalisi, delle isole ecologiche Asia, l’azienda che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani in città e provincia. Legambiente ha poi supervisionato e avallato i contenuti delle schede didattiche proposte da Dalisi alla fine di ogni capitolo del suo graphic novel, sposando la virtuosità di un progetto che aiuti a riflettere sin da piccoli su concetti fondamentali come il riciclo, i rifiuti zero, la raccolta differenziata, il compost e la decrescita.

Riuscirà Ollip ad educare i napoletani al rispetto dell’ambiente e della vita? Noi ci contiamo!

 

Giuseppina Amalia Spampanato

 

 

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