LE CAPRIOLE DI GIGGINO
Giu 3rd, 2014 | Di cc | Categoria: PoliticaLE CAPRIOLE DI GIGGINO
Il nostro ineffabile sindaco tenta disperatamente di restare a galla nonostante il fatto che il fallimento della sua amministrazione sia sotto gli occhi di tutti.
Avrebbe dovuto , nelle intenzioni sbandierate dopo il successo elettorale, “scassare” tutto. Ha mantenuto le promesse, ma in negativo. Ha contribuito con la sua politica degli annunci non seguiti da alcuna realizzazione, con il suo disinteresse per l’ordinaria amministrazione,con la sua politica degli eventi dai grandi costi e dai ridotti ricavi, con i suoi assessori cambiati al ritmo medio di uno al mese, a “scassare”,si , ma nel senso peggiore del termine. Ma lui continua ad atteggiarsi a grande politico , a presentarsi come colui che sa fare tutto ma che solo il destino cinico e baro gli impedisce di agire. Emblematico è il caso di Bagnoli futura, in cui non ha fatto altro che seguitare, in peggio,gli errori di Bassolino, prima, della Jervolino poi. Ancora più emblematico è il caso del Forum delle culture, con presidenti e responsabili che prima vengono nominati e poi vengono fatti dimettere, riducendo l‘evento ad una sagra di paese dove a guadagnare saranno solo le associazioni e le società amiche che si spartiranno fondi e contratti volutamene parcellizzati. In questo quadro Giggino cerca posizionamenti facendo, come è suo costume, continue capriole. Prima delle elezioni , quando i vari sondaggisti davano per scontato il travolgente successo dei grllini, si era avvicinato al Movimento cinque stelle. Il giorno delle elezioni , con astuzia e coerentemente con la boria di considerarsi un politico di livello internazionale, se ne era andato in Palestina. Dopo le elezioni ha tentato di saltare sul carro di Renzi. Pare però che nessuno lo voglia. Lo testimoniano le dichiarazioni al limite delle sfottò degli esponenti democrat. Ma lui continua, come dimostra la lunga intervista concessa al quotidiano “Il Mattino”. La sua presunzione gli impedisce di vedere al di là del proprio naso e bene ha fatto il cardinale Sepe ad invitarlo a pensare alle cose concrete, alle strade dissestate, per esempio, senza inseguire nuovi campi d’azione, come quello delle unioni gay. Michele Elio Fusco