Scontri Roma, appello del Coisp: “Legalizzare la guerrigliaorganizzata. Manca solo che sia scritto nero su bianco, ma per la maggior parte dei media, e non solo, è una normale prassi. Qualcuno lo dica ufficialmente anche ai Poliziotti… così possono regolarsi…”
Apr 16th, 2014 | Di cc | Categoria: Sindacato“E’ assolutamente necessario legalizzare la guerriglia urbana organizzata messa in atto, con sorprendente
assiduità, ad ogni pubblica manifestazione. E’ necessario perché, se nei fatti, scontri e violenze contro le Forze
dell’ordine sono la normalità, la prassi, l’ovvio, sulla carta quelli di cui parliamo sono e restano reati.
La cosa ingenera gravissime difficoltà e stordimento negli Operatori della Sicurezza, che pensano di dover
arginare comportamenti legalmente identificati come illeciti ed invece vengono additati come criminali,
come torturatori e, non ultimo, come stupidi, perché osano tentare di contenere bande di infoiati urlanti
che brandiscono armi improprie disconoscendo il loro diritto ad aggredire chi porta la divisa. Stupidi, sì, perché
ancora non sanno che scendono in strada solo per la gioia di reporter fai da te in cerca dello scoop del giorno,
e puramente per la soddisfazione di facinorosi professionisti che si preparano serenamente e puntigliosamente
le aggressioni da portare a termine ad ogni buona occasione. Ora, poiché noi ci siamo assunti l’onore di tutelare
questi poveri stupidi che se ne vanno puntualmente a farsi menare e poi a farsi anche crocifiggere sui media,
chiediamo a gran voce di porre fine a questa gara a sparare ai pesci in barile. Scrivetelo nell’ordinamento che
chi fa ordine pubblico si può picchiare allegramente, così i colleghi si possono regolare…”.
Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,
torna ad intervenire a seguito delle polemiche scoppiate dopo gli scontri avvenuti a Roma sabato, in occasione
del corteo per la casa, ed in particolare solo e unicamente per l’oramai famosa immagine della ragazza urtata
da un Poliziotto mentre era sdraiata in strada con un giovane che le stava accanto. Quello stesso giovane è il
protagonista, d’altronde, di altre foto, pubblicate da molti meno organi di informazione, in cui si vede lanciare
oggetti contro i Poliziotti schierati, ed anche impugnare una bottiglia rotta. Il Coisp è intervenuto fin da subito
dopo gli scontri per condannare seccamente l’ennesima operazione di violenza pianificata contro le Forze
dell’Ordine, restando però una delle voci di un coro non particolarmente affollato, dal momento che la maggior
parte dei media e commentatori, ed anche vari politici, sono stati per lo più occupati a santificare l’immagine
della ragazza trovatasi in mezzo agli scontri violentissimi che hanno danneggiato gravemente la Capitale,
ed a crocifiggere il Poliziotto che l’ha urtata mentre si aggirava nel caos generale dal quale, è il caso di
ricordarlo, quattordici Tutori della sicurezza sono usciti feriti. Ferma restando l’asserita necessità di appurare
i fatti e le eventuali responsabilità del collega, il Coisp è in seguito intervenuto per replicare duramente al Capo
della Polizia, che aveva commentato affermando: “Abbiamo un cretino da identificare”
“Oggi quel ‘cretino’ si è identificato da solo - commenta Maccari -. Perché i Poliziotti sono così tanto ‘cretini’
da non tirarsi indietro persino di fronte al linciaggio preventivo, oltre che a quello dei cortei ‘pacifici’.
Restano sfortunatamente da identificare tanti altri valorosi pseudo-terroristi, bravissimi a inveire contro le Forze
dell’Ordine con il volto coperto. Resta la seccante contraddizione di quelle ipocrite leggi che stabiliscono
che non si può andare in strada travisati, che non si possono portare armi improprie, che non si possono lanciare
oggetti contro i tutori della sicurezza, che non si può picchiare chi svolge il proprio servizio di ordine
pubblico… Fesserie che sarebbe il caso di eliminare definitivamente, tanto siamo più che certi che i giornalisti
troveranno altro per gli scoop della domenica”.
“Provocazione? Assolutamente no. E cosa altro potremmo dire - conclude Maccari - quando gente che un
minuto prima lanciava oggetti e impugnava bottiglie rotte contro le Forze dell’Ordine, un minuto dopo viene
tramutato dai media in un cavaliere dalla scintillante armatura che combatte il male universale? Abbiamo capito
che non importa a molti di discutere seriamente della delirante e strisciante ambizione sovversiva che si
manifesta puntualmente durante le manifestazioni pubbliche, ma per carità, smettiamola di prendercela con
questi poveri cretini in divisa!”.