L’ACQUA UN BENE PREZIOSO

Apr 13th, 2014 | Di cc | Categoria: Salute

Sia l’uomo che tutti gli esseri viventi interagiscono in un ambiente fisico definito ecosistema. I complessi rapporti che legano il sistema e gli organismi viventi possono essere ricondotti, da un punto di vista fisico, a flussi di energia. Gli ecosistemi, come del resto i singoli individui o l’insieme degli stessi (popolazioni), possiedono meccanismi di autoregolazione naturale che consentono loro di controbilanciare, entro certi limiti, cambiamenti e stimoli negativi o positivi che compromettono il loro equilibrio naturale. Quando le popolazioni interagenti sono di natura umana, gli equilibri naturali di cui si tratta vengono ad essere influenzati da quell’ambiente sociale e culturale che viene chiamato ambiente immateriale. In questo contesto l’acqua si pone come fattore fondamentale di equilibrio ed elemento essenziale di vita; la testimonianza antropologica di tale fatto è data dall’osservazione che tutte le grandi civiltà sono sorte vicino a sorgenti idriche o lungo il corso di fiumi. La non disponibilità di acqua non è compatibile con la vita socialmente organizzata; la gestione democratica di una risorsa di tale portata è dunque un elemento di primaria importanza per la convivenza civile e, in termini estremi, per la sopravvivenza della nostra civiltà. Una cattiva gestione delle risorse idriche può portare alla rottura, spesse volte irreversibile, di equilibri biologici ed alterazioni della situazione naturale ambientale. Abitualmente dette alterazioni ambientali provocano la possibilità di danni per l’essere umano, vale a dire rischi di carattere infettivo, tossico ed ambientale. I rischi di carattere infettivo sono rappresentati da agenti patogeni (microrganismi) veicolati dall’ingestione di acqua; in modo analogo innumerevoli sostanze tossiche e nocive possono raggiungere l’uomo ed essere introdotte nel suo organismo. Oltre questi eventuali effetti dannosi alla salute viene riconosciuto il malessere che si accompagna alla visione di degrado dell’ambiente naturale (presenza di schiume nell’acqua, scomparsa della vegetazione, ecc.). L’essere umano dovrebbe godere di un ambiente confortevole, esteticamente gradevole, psicologicamente riposante che conduca ad un vero miglioramento della qualità della vita. Anche se quest’ultimo termine non appare perfettamente precisabile, certamente è di comune comprensione, avendo ognuno provato la meravigliosa sensazione di benessere di fronte allo spettacolo di una natura integra, che si manifesta in tutto il suo splendore.

CICLO DELL’ACQUA

L’acqua in natura si può trovare nei tre stati fisici, e cioè gassoso (vapore acqueo), liquido e solido (ghiaccio, neve, grandine), e segue un continuo ciclo di trasformazione. Giunta al suolo l’acqua defluisce sia superficialmente, sia in profondità (acque sotterranee). L’acqua in superficie, sotto l’azione della temperatura forma del vapore che si condensa in nuvole generando le precipitazioni  atmosferiche; questa ultime chiudono il ciclo atmosferico dell’acqua. Dal punto di vista dell’igiene, ai fini dell’approvvigionamento di acque sicure, hanno molta importanza le acque che si approfondiscono nel terreno. C’è a questo proposito da affermare che le acque telluriche seguono anche esse un ciclo caratterizzato dalla formazione di diverse falde (superficiali e profonde) e di punti di risorgenza. Le qualità delle acque, superficiali e profonde, differiscono profondamente per composizione chimica e caratteristiche biologiche in relazione al ciclo compiuto. Di fatto, se limitiamo l’osservazione alle acque destinate al consumo umano, si possono avere le seguenti situazioni: Acque superficiali: fiume, lago, falda freatica (pozzo). Acque profonde: sorgente, falda profonda (pozzo). L’approvvigionamento idrico è costituito da una successione di fasi: la captazione, l’adduzione e la distribuzione dell’acqua, tanto più complesse quanto più elevata è la portata idrica ed il numero di utenti da servire.

QUALITA’ DELLE ACQUE

La composizione chimica, fisica e biologica delle acque ne determina la qualità, intesa come idoneità ad essere utilizzata per fini specifici. Il più importante di questi fini è ovviamente l’uso alimentare (acqua potabile), ma occorre anche precisare l’uso balneare, l’uso irriguo, l’idoneità alla vita ittica, la possibilità di essere sottoposta a trattamento di potabilizzazione. Ai fini di definire la qualità delle acque, a seconda dell’uso, si è ritenuto utile formulare degli standard delle valutazioni organolettiche, fisiche, chimiche e biologiche che permettono di rendere omogenee le valutazioni di qualità a livello sia nazionale che internazionale. È possibile tramite le valutazioni indicate mettere in evidenza quei rischi di contaminazione organica e/o tossica che possono recare enormi danni alle popolazioni servite. Il perpetuarsi di una stato di trasmissività diffusa di natura fecale-orale, con ampia diffusione di malattie infettive e parassitarie che costituisce, di fatto, una condanna al sottosviluppo fisico e sociale delle popolazioni colpite. La presenza di composti di natura chimica che, in rapporto alla loro concentrazione, possono provocare diversi effetti dannosi: i nitrati possono causare metaemoglobinemia infantile; il fluoro, noto fattore protettivo per la carie dentale, in concentrazioni eccessive, può provocare fluorosi dei denti e delle ossa; azione tossica di accumulo (piombo, arsenico, selenio, argento, mercurio, antiparassitari) o cancerogena (idrocarburi policiclici aromatici, cromo e selenio) può essere attribuita a numerosi contaminanti.

POTABILIZZAZIONE

La potabilizzazione dell’acqua ha lo scopo di correggere i caratteri organolettici, fisici, chimici e microbiologici della medesima, attraverso diversi sistemi di trattamento. La correzione dei caratteri organolettici e fisici consiste nella eliminazione di sapori ed odori sgradevoli, colorazioni e torbidità. La correzione dei caratteri chimici può essere rivolta all’addolcimento dell’acqua (riduzione della concentrazione salina) con metodi anche estremi fino alla dissalazione di acque marine; al contrario può essere necessario arricchire di sali alcalino-terrosi acque troppo dolci. La correzione dei caratteri microbiologici (depurazione) ha lo scopo di eliminare dall’acqua microrganismi patogeni eventualmente presenti; può essere attuata tramite filtrazione, trattamento con calore e raggi ultravioletti, disinfezione mediante cloro attivo ed ozono. Il trattamento delle acque superficiali da destinare ad uso potabile si basa sull’utilizzazione di differenti metodi che tengono conto del grado di contaminazione iniziale della fonte; una corretta potabilizzazione può richiedere trattamenti combinati, così come singoli trattamenti possono correggere diversi caratteri dell’acqua. La clorazione delle acque, il metodo di potabilizzazione più diffuso nel mondo, viene ottenuta con cloro gassoso, con ipocloriti di sodio e calcio o con altri prodotti capaci di liberare cloro attivo; tale disinfettante esplica un’azione ossidante sui microrganismi patogeni e sulle sostanze organiche presenti.

APPROVVIGIONAMENTO DI ACQUE SICURE E SANITA’ AMBIENTALE

Provvedere ad un approvvigionamento idrico e garantire un ambiente “salubre” vuol dire: assicurare la continua disponibilità di sufficienti quantità di acqua di qualità controllata; impostare, in una cornice istituzionale adeguata, un sistema di gestione che possa valutare i costi, garantire le tecnologie appropriate, favorire lo sviluppo ed il mantenimento di strutture e di attrezzature. Nei paesi in via di sviluppo, un sistema di gestione globale è poco sviluppato; questo provoca la continua interruzione dell’approvvigionamento idrico e degli altri servizi fino ad arrivare al collasso totale dei sistemi di rifornimento. Quando questo accade, gli utenti sono obbligati a ricorrere alle tradizionali fonti d’acqua che spesso risultano contaminate. Altri problemi comuni, in questi paesi, sono la bassa pressione nella rete di distribuzione idrica e l’inadeguato sistema di raccoglimento e allontanamento delle acque reflue che spesso è anche danneggiato e favorisce la contaminazione delle acque che già sono state trattate e disinfettate. Un altro grande problema, riscontrato in alcune grande città dei paesi in via di sviluppo, è la  perdita di circa il 50% dell’approvvigionamento idrico. Come già detto, molta di quest’acqua si perde per le fatiscenti condizioni dei sistemi di distribuzione, ma anche per errori nei processi di estrazione, pompaggio e trattamento. Chi paga le conseguenze di queste inefficienze sono soprattutto le popolazioni residenti nelle zone più povere, distanti dall’area urbana. Dovrebbero essere intraprese misure per favorire l’organizzazione e l’implementazione di strutture adeguate, così da estendere la copertura idrica anche alle zone più depresse; questo porterebbe ad un considerevole miglioramento dello stato di salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) denuncia che 1000 milioni di persone non hanno un adeguato approvvigionamento di acque sicure e circa 3000 milioni mancano di servizi. In Africa il 64% della popolazione che vive nelle zone urbane usufruisce di un “adeguato” approvvigionamento idrico, ma la percentuale scende al 37% nelle zone rurali. Stesso andamento, ma con valori inferiori, si verifica per le condizioni ambientali: nelle aree urbane il 55% della popolazione vive in un ambiente “salubre” e nelle aree rurali solo il 24% (Tab. 1). In Asia, sebbene l’approvvigionamento di acque sicure è dell’84% in città e del 78% nelle zone depresse, solo il 15% della popolazione rurale vive in condizioni igieniche accettabili (Tab.2). In America latina per quanto le percentuali di copertura siano superiori sia per le zone urbane che rurali, la situazione non è ancora sostenibile (Tab.3).

 Tab. 1: Approvvigionamento idrico e salubrità ambientale in Africa (1994)

              (Popolazione in milioni)

 

Popolazione totale

Pop servita

Pop non servita

% di copertura

 Tab. 2: Approvvigionamento idrico e salubrità ambientale in Asia (1994)

               (Popolazione in milioni)

 

Popolazione totale

Pop servita

Pop non servita

% di copertura

Tab. 3: Approvvigionamento idrico e salubrità ambientale in Sud America (1994)

              (Popolazione in milioni)

 

Popolazione totale

Pop servita

Pop non servita

% di copertura

La sostenibilità e l’ottimizzazione dell’approvvigionamento idrico e della salubrità ambientale, rappresentano grandi problemi per i quali sono necessarie nuove strategie, nuove tecnologie e soprattutto nuove soluzioni finanziarie ed istituzionali. L’OMS, nel meeting di OSLO del 1991, ha organizzato un gruppo di lavoro, riconosciuto dal Water Supply and Sanitation Council, che ha come obiettivo principale la promozione di collaborazioni tra agenzie esterne e paesi in via di sviluppo per favorire l’implementazione dei sistemi sanitari e di approvvigionamento idrico in un ottica di sviluppo sociale ed economico.

Un bacino d’acqua italiano

Un bacino d'acqua italiano

“Gli sprechi sono un lusso che non ci possiamo più permettere”, denuncia la Commissione Ue, rilevando che negli ultimi 30 anni la penuria d’acqua è aumentata e che gli effetti del cambiamento climatico peggioreranno la situazione, aumentando le aree e le popolazioni che soffriranno in un futuro molto prossimo di siccità. E l’Italia è tra i paesi più colpiti, ma anche quello che può risparmiare di più, considerando che con 250 litri a testa, siamo uno dei paesi più spreconi al mondo ed il primo nella Ue.

 

Acqua
Rappresentazione della molecola di acqua con indicazione delle dimensioni.
Modello generato al computer di una molecola d'acqua.
Nome IUPAC
monossido di diidrogeno
idrossido di idrogeno
ossano
acido ossidrilico [1]
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare H2O
Massa molecolare (u) 18,0153 g/mol
Aspetto liquido incolore
Numero CAS 7732-18-5
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/l, in c.s.) 999,972 a 277,15 K (4 °C)
Temperatura di fusione (K) 273,15 (0,00 °C)
Temperatura di ebollizione (K) 373,15 (100,00 °C)
Punto triplo 273,16 K (0,01 °C)
611,73 Pa
Punto critico 647 K (374 °C)
2,2064 × 107 Pa
Tensione di vapore (Pa) a 293,15 K 2338,54
Viscosità dinamica (mPa.s a 20 °C) 1
Proprietà termochimiche
?fH0 (kJ·mol-1) -285,8
?fG0 (kJ·mol-1) -237,1
S0m(J·K-1mol-1) 70,0
C0p,m(J·K-1mol-1) 75,3
Indicazioni di sicurezza

 


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un commento
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