MA RENZI NON PARLA MAI DEI PROBLEMI DELLA GIUSTIZIA?
Mar 22nd, 2014 | Di cc | Categoria: PoliticaUn interessante articolo di fondo del costituzionalista Ainis sul Corriere della Sera di oggi mette in evidenza una anomalia, per non dire una stranezza, del comportamento mediatico del nuovo presidente del consiglio.
Matteo Renzi, infatti , seguito e spesso osannato da tutti i giornali , parla di tante cose, anche in modo generico e non definito che colpiscono l’opinione pubblica, come la riforma del fisco, lo job act , la riforma elettorale, l’eliminazione del Senato e tanto ancora, non trattando mai, però, neppure di sfuggita, il problema della giustizia.
Si tratta di quel problema che era stato spesso terreno di confronto e di battaglia tra gli opposti schieramenti .
Evidentemente la casta dei magistrati ancora una volta sta dimostrando la propria forza ed il proprio strapotere .
E’ quella stessa casta che si autoassolve continuamente. Basti pensare ad una cifra impressionante : su 1373 procedimenti disciplinari ben il 93% è stato archiviato e solo in cinque , dico cinque, casi è stata disposta una misura cautelare. Un esempio su tutti : un magistrato , sorpreso ad insidiare nei gabinetti di un cinema un minore, è stato assolto perché, poverino, era stanco e stressato per il troppo lavoro. .
Altre cifre significative sono state citate da Michele Ainis nell’articolo.
L’Italia è collocata dalla Banca Mondiale al 160° posto su 185 nazioni per la tutela giurisdizionale dei contratti . E’ questo un aspetto che incide moltissimo sulla possibilità che una impresa straniera venga ad investire da noi , visto che non è facile alcuna tutela giuridica per difendere contratti stipulati .
Se non ci fosse, per nostra fortuna Malta, saremmo all’ultimo posto sulla durata media dei processi civili: seicento giorni , il triplo della Germania ed il doppio della Francia.
Altro esempio negativo è l’elevato numero di processi che vanno in prescrizione , con la conseguenza che solo chi può permettersi uno stuolo di avvocato riesce a trascinare oltre ogni limite il processo che lo vede imputato.
Per non parlare dell’eccessivo uso della custodia cautelare, con circa il 40 per cento dei detenuti che sono in attesa di giudizio .
Per non parlare poi della continua esposizione dei magistrati che usano giornali e televisioni per vantarsi dei procedimenti, che , poi, finita la bufera mediatica , finiscono nel dimenticatoio , o per spiegare i propri giudizi, certi che le loro esibizioni diventeranno mezzo utile per assurgere poi a cariche politiche. Non vi dice niente un tal De Magistris, balzato agli onori delle cronache per incriminazioni di politici e di imprenditori, anche se poi quasi nessuno dei processi da lui avviati è passato al vaglio di un pubblico dibattimento?
Concordiamo perciò pjenamente con il fondo di Michele Ainis ed anche noi ci chiediamo cosa ci sia sotto il comportamento di un presidente del consiglio che ama sparare promesse ogni giorno ma che non parla mai del problema della giustizia.
Michele Elio Fusco