CONSIGLIO COMUNALE E POLTRONE

Mar 20th, 2014 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

I problemi della città di Napoli sono sotto gli occhi di tutti . Il principale è quello della minaccia di dichiarazione di dissesto, ma ce ne sono tanti che non basterebbe una pagina di giornale per elencarli tutti . Ne indichiamo qualcuno , scegliendo fior da fiore : la condizione da terzo mondo dei trasporti pubblici , le strade dissestate con buche che non vengono mai riparate, la mancanza di una programmazione turistica , il caos del traffico con la prepotenza dei parcheggiatori abusivi e l’insufficienza delle forze di polizia urbana, un Forum delle culture di cui non si parla ormai più.

E che fa in tutto questo il Consiglio comunale? Tace e se talvolta viene convocata una seduta viene a mancare il numero legale.

Ultima causa del contendere le poltrone da assegnare per le presidenze delle commissioni .

A parte il fatto che sarebbe il caso di domandarsi a cosa servono le commissioni , se non a garantire uffici, benefit e dipendenti in più , tutto è bloccato perché non si riesce a raggiungere un accordo sulle attribuzioni . Alla base di tutto è la mancanza di una effettiva maggioranza, nonostante i numerosi seggi assegnati in occasione delle elezioni , per effetto della legge elettorale, alla coalizione di De Magistris. Si arriva allora all’assurdo che ago della bilancia per far passare qualche rara delibera che riesce a superare la mancanza di numero legale , è il gruppo misto , che risulta il più folto gruppo esistente in consiglio . D’altra parte abbiamo un consiglio nel quale i gruppi sono , sulla base di 45 consiglieri , oltre una quindicina, e mi scuso se non indico una cifra esatta perché  i numeri cambiano continuamente. Basta che un consigliere si svegli una mattina e decida di far gruppo a sé, avendo così la possibilità di avere un ufficio tutto suo e ben cinque dipendenti comunali distaccati ed il gioco è fatto. A ciò si aggiunge un ufficio di presidenza anch’esso rissoso e scalcinato, guidato da un beneficato di Giggino , quel Raimondo Pasquino , eletto nell’UDC , che in tutta la sua vita politica e professionale ha sempre e solo fatto incetta di poltrone . Pasquino cominciò da ragazzo, giovane studente di ingegneria , quando raccattò anche i voti dell’estrema destra per farsi eleggere presidente del consiglio studentesco di facoltà , lui che veniva dall’Intesa, la componente universitaria di origine democristiana. Continuò nella sua attività professionale raccattando voti a destra ed a manca per l’elezione a rettore dell’Università di Fisciano . Ha continuato da consigliere comunale quando ha accettato di buon grado la carica di presidente del consiglio comunale pur appartenendo ad un partito che, almeno sulla carta, si era opposto all’elezione di De Magistris.

Questo è il Consiglio comunale di Napoli . Un insieme di persone  che hanno dimostrato di disinteressarsi dei veri problemi della città , spesso permettendo, anche per l’ignavia di quelli che dovrebbero fare l’opposizione , di galleggiare a quel De Magistris che è riuscito , in poco tempo, a superare, per incapacità ed inefficienza , il già pessimo livello raggiunto dalla Jervolino .

Michele Elio Fusco

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