Crimea, pressing dell’ultima ora su Mosca
Mar 14th, 2014 | Di cc | Categoria: EsteriROMA - A poche ore dal referendum con cui domenica la Crimea scegliera’ con ogni probabilita’ di unirsi alla Russia, si tenta di disinnescare una crisi dagli sbocchi imprevedibili. Il segretario di Stato americano, John Kerry, e il suo collega russo, Serghei Lavrov, sono riuniti a Londra nella residenza dell’ambasciatore Usa, a Regent’s Park. Prima del colloquio, il capo della diplomazia russa ha ammesso che la “situazione e’ difficile”. “Sono successi molti eventi ed e’ stato perso moltissimo tempo”, ha aggiunto. Kerry si e’ invece augurato che con Lavrov si possano appianare “alcune differenze” e trovare il modo di superare la crisi. Il capo della diplomazia Usa presentera’ a Lavrov varie “opzioni” per risolvere il conflitto ma ha gia’ avvertito che Usa e Ue prenderanno “serie misure” se Mosca dovesse annettersi la penisola di Crimea, attualmente una repubblica autonoma dell’Ucraina. Intanto, in Crimea, le autorita’ locali hanno elevato le misure di sicurezza in vista del referendum di domenica, quando la popolazione decidera’ se annettere la penisola alla Federazione Russa, a cui appartenne fino al 1954, o lasciarla in Ucraina. La vittoria dei filo-russi e’ scontata e gia’ lunedi’ il Consiglio Ue potrebbe vietare l’ingresso nel suo teritorio ai vertici del potere politico-economico russo. Una misura concordata con gli Stati Uniti e che potrebbe colpire, secondo la Bild, anche l’ad di Gazprom, Alexei Miller, e di Rosneft, Igor Sechin.
Intanto in Russia il Cremlino, oltre a intensificare le manovre militari nelle zone al confine con l’Ucraina, ha stretto il controllo sulle fonti di informazione indipendenti.
Da giovedi’ sera, su decisione dell’Authority per il controllo dei media, e’ bloccato l’accesso al blog e dell’oppositore Alexei Navalny su LiveJournal, al sito vicino all’opposizione Ej.ru e al sito dell’ex campione di scacchi e figura anti-Putin, Garry Kasporv (kasparov.ru). L’intellighenzia anti-Putin si mobilita e oltre 100 tra scrittori, attori, politologi e registi hanno firmato una lettera aperta contro la guerra. Ma probabilmente non bastera’ a fermare l’escalation. A conferma della crescente tensione, anche i mercati sono in allarme: Tokyo ha perso oltre il 3%, le Borse asiatiche hanno chiuso in territorio negativo, e in Europa sono tutte in forte calo.