Internet e minori, Save the Children: in Campania per 41% accettabile interazione sessuale tra adulto e adolescente, sia virtuale che fisica

Feb 9th, 2014 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

Interazioni sessuali tra adulti e adolescenti: Save the Children,
accettabili per il 41% degli adulti campani, siano esse virtuali o
fisiche. Il 15% ha tra i propri contatti giovani che non conosce
personalmente; quasi la metà (46%) vuole trovare in rete un rapporto
di affetto o di amore. Per più di 1 campano su 10 l’iniziativa parte
dai ragazzi.

Alla vigilia del Safer Internet Day, l’Organizzazione fotografa per la
prima volta la percezione degli adulti sulle relazioni che
intrattengono con minori e sul comportamento di questi ultimi, nonché
sul ruolo di internet come strumento di incontro a sfondo sessuale

L’incontro sessuale tra un minore e un adulto è ritenuto “accettabile”
da oltre un campano su 4 (22%), mentre per un ulteriore 22% è
accettabile in caso vi siano particolari condizioni. Sono molti coloro
che si affacciano alla rete per colmare un importante vuoto
relazionale e affettivo della vita reale: il 46% dei campani infatti
afferma di utilizzare il web - soprattutto i social network - per
conoscere persone disponibili a fare amicizia o ad intrattenere un
rapporto di affetto o amore. Il 15% degli adulti in Campania ha tra i
propri contatti adolescenti che non conosce personalmente. Il 75% dei
campani pensa che le interazioni sessuali tra adulti e adolescenti
siano diffuse e trovino in internet il principale strumento per
iniziare e sviluppare la relazione, che può sfociare nell’incontro
fisico. Più di 1 adulto su 10 nella Regione attribuisce la
responsabilità dell’iniziativa di contatto agli adolescenti.
È questo lo scenario molto inquietante che emerge dall’ultima indagine
Ipsos per Save the Children , realizzata in occasione del Safer
Internet Day 2014, la giornata dedicata dalla Commissione Europea alla
sensibilizzazione dei più giovani ad un uso corretto e consapevole
della rete.
Sulla scia dei sempre più numerosi episodi di interazione a sfondo
sessuale tra minori e adulti, che spesso hanno trovato terreno fertile
nella rete, quest’anno Save the Children ha scelto di approfondire il
fenomeno concentrandosi sulla percezione che gli adulti hanno dei
ragazzi, dei modelli comportamentali - propri e di questi ultimi - in
ambito sessuale e relazionale, nonché il grado di accettazione sociale
della relazione tra un adulto e un minore.
“Nella nostra esperienza di lavoro sul campo coi ragazzi, veniamo
spesso a conoscenza di tentativi di interazione da parte di un adulto
con un minore, uno dei motivi che ci ha spinto ad indagare in
profondità il fenomeno dell’incontro a sfondo sessuale tra giovani e
adulti, anche attraverso le nuove tecnologie. Ma non ci aspettavamo un
grado di tolleranza così alto dei rapporti da parte l’opinione
pubblica che, a nostro avviso, prelude ad un’accettazione di una
deresponsabilizzazione e di un disimpegno degli adulti rispetto al
loro ruolo nei confronti degli adolescenti” commenta Valerio Neri,
Direttore Generale di Save the Children. “Ci rivolgiamo dunque alla
società civile, così come a tutti gli attori coinvolti: gli adulti
tutti, gli adolescenti, i media, le istituzioni e gli organi di
controllo al fine di innescare un dibattito continuativo sul ruolo
educativo e sulle responsabilità degli adulti in genere, che siano o
meno genitori, nei confronti degli adolescenti”, conclude Valerio
Neri”.
Il 36% degli intervistati attribuisce agli adulti la responsabilità
dell’iniziativa di contatto nell’interazione con un adolescente
(percentuale nettamente più bassa di quella nazionale che si attesta
al 49%), ma secondo il 44% anche gli adolescenti hanno una parte
attiva nell’iniziativa del contatto (per il 41% condividono questa
responsabilità con gli adulti, mentre per il 13% sono i ragazzi i
principali responsabili).
In Campania, il 22% degli adulti considera i ragazzi di oggi più
disinvolti nell’approccio con loro, e sessualmente più precoci (40%),
ma comunque impreparati nel gestire una relazione sessuale con una
persona matura (38%). Per contro, per 1 intervistato su 100 nella
Regione, la relazione sessuale con un adulto potrebbe addirittura
essere formativa per il minore.
La consapevolezza e la parziale accettazione delle relazioni di natura
sessuale tra adulti e minori, tuttavia, non esclude il giudizio sugli
adulti che intraprendono relazioni di natura sessuale con adolescenti,
ritenuti emotivamente immaturi dal 47% degli intervistati campani o
irresponsabili (30%).

La percezione degli adolescenti e delle relazioni a sfondo sessuale con
adulti
I campani intervistati considerano i ragazzi di oggi piuttosto
spregiudicati, disinibiti nelle relazioni con i coetanei così come con
gli adulti, e comunque “minati” da una distonia tra crescita sessuale
e maturazione emotiva. Il 22% degli intervistati, infatti, pensa che
gli adolescenti della Regione abbiamo comportamenti più disinibiti con
gli adulti, il 40% ritiene che abbiano esperienze sessuali più
precoci, 1 su 3 che raggiungano prima la maturità sessuale ma non
quella emotiva, e 2 su 5 che abbiano meno pudore. 1 intervistato su
10, per contro, ritiene che gli adolescenti siano comunque più maturi
di un tempo sotto tutti i profili (11%), e che siano maggiormente in
grado di gestire le proprie relazioni interpersonali (18%).
Più di 1 intervistato su 3 in Campania ritiene che la responsabilità
dell’iniziativa di contatto sia degli adulti (36%), ma la maggioranza
(54%) segnala che anche gli adolescenti hanno una parte attiva
nell’iniziativa (per il 41% condividono questa responsabilità con gli
adulti, mentre per più di un campano su 10, sono i ragazzi i
principali responsabili).
“Il tema è molto complesso e trova la sua sintesi nella relazione
sbilanciata tra mancanza totale o carenza di senso di responsabilità
di un certo tipo di adulti di oggi, e l’atteggiamento degli
adolescenti, sicuramente più precoci e sicuri di sé nel modo di
proporsi, ma fondamentalmente ancora sprovvisti di una impalcatura
emotiva e relazionale solida. – afferma Valerio Neri, Direttore
Generale di Save the Children Italia – Quando il terreno di gioco, o
magari proprio l’inizio stesso della partita, diventa la rete, un
adolescente, per quanto disinvolto nell’utilizzo della tecnologia,
nell’esperienza di relazione parte svantaggiato, e più facilmente può
cadere in relazioni pericolose.”
Un adulto che avvicina un giovane a scopi affettivi o sessuali è
ritenuto irresponsabile ed emotivamente immaturo (rispettivamente
secondo il 47 e il 30%) e potrebbe preferire questo tipo di legame per
poter esercitare un ruolo di potere o di dominanza verso qualcuno più
debole (22%), magari a causa di altrettanta immaturità emotiva, non
sapendo portare avanti un rapporto con un pari (25%). Tuttavia, alla
maggior parte degli adulti è molto chiaro il potenziale di contatto e
di pericolo offerto dalla rete ai giovani.
Secondo gli intervistati campani, l’incontro sessuale tra giovani e
adulti a partire dalla rete è un fenomeno diffuso per i più (75%),
facilitato anche dalla scarsa selettività degli adolescenti nel
concedere “l’amicizia” a sconosciuti, che pone i ragazzi di fronte al
pericolo di entrare in contatto con persone dalle cattive intenzioni
(50%).
Quando invece si tocca lo spinoso tema dell’interazione sessuale di un
minore con un adulto, per ben il 41% degli intervistati è accettabile
sempre (22%) o ad alcune condizioni (21%), quali ad esempio il
consenso da parte dell’adolescente (8%), la consapevolezza ed
approvazione della famiglia del ragazzo/a (5%), il fatto che
l’adolescente possa essere più maturo della media (9%). Addirittura 1
campano su 100 pensa che possa essere un’occasione di apprendimento
per l’adolescente. Presso gli adulti in Campania prevale comunque un
generale atteggiamento di condanna nei confronti di un incontro di
tipo sessuale – a prescindere se sia virtuale o anche fisico - tra i
due mondi (57%), forse perché temono che dietro si possa celare un
“disturbo di personalità” della persona adulta (47%), una vera e
propria “malattia” (38%), la necessità di stabilire un rapporto di
potere e di dominanza con una persona più debole (22%) per far fronte
alle proprie insicurezze, o l’incapacità di gestire un rapporto con un
pari (25%).
Analizzando le ragioni che spingono in Campania un adulto ad
intrecciare una relazione – virtuale o reale – con un adolescente, si
intercettano risposte “giustificative”, che vanno dalla ricerca delle
propria giovinezza (7%) alla novità dell’esperienza (12%), o il puro
piacere di stare con una persona giovane e piena di vita (6%), la
“sana” (3%) e “semplice” (3%) curiosità, o anche l’innamoramento
(2%). C’è poi un 11% degli adulti che giustifica in ogni caso questo
tipo di interazione, spostando la responsabilità fuori dall’adulto
perché inconsapevole dell’età reale (9%), o perché incapace di
resistere ad una richiesta esplicita da parte dell’adolescente (3%).
Molti ritengono che certe relazioni vengano intrecciate a causa di
adulti privi o carenti di senso di responsabilità (30%), più ancora a
causa di famiglie assenti, che non vigilano a sufficienza (59%).
Eppure l’idea che internet possa rappresentare un “luogo” di contatti
rischiosi per gli adolescenti campani è viva nel 50% degli adulti. I
più “ottimisti”, invece, ritengono che il rischio della rete sia
limitato alla tentazione di avere relazioni meramente virtuali e
quindi di escludersi dalla realtà (15%), mentre per una esigua
minoranza è proprio la virtualità della relazione che metterebbe al
riparo dai rischi (11%).
Secondo il 57% degli intervistati nella Regione, episodi di incontri
sessuali a rischio con una persona adulta possono capitare comunque e
ovunque a qualsiasi adolescente, a prescindere dai contesti e dagli
ambienti di nascita e di riferimento, mentre il 43% ritiene che alcune
condizioni personali possano predisporre maggiormente un giovane ad
un’interazione sessuale con un adulto. Tra le principali motivazioni
in tal senso, la mancanza di un ambiente familiare equilibrato e di
affetto tra le mura domestiche che contribuirebbero all’adozione di
comportamenti sessualmente rischiosi (11%), di cultura e di
informazione (12%), di sicurezza economica (9%) o, ancora, una
generale accettazione culturale e sociale, da parte della famiglia e
dei propri contesti di riferimento (9%).
Adulti in rete: i “migranti digitali”
L’86% dei campani intervistati possiede un profilo Facebook o simile,
ed è in questa piazza virtuale che alcuni di loro cercano di
rinfoltire la propria socialità: le opportunità di incontro offerte
dalle piattaforme social appaiono infatti determinanti nella scelta di
affacciarsi al mondo web, per la possibilità di chattare quasi tutti i
giorni con qualcuno conosciuto in rete (10% degli intervistati), per
entrare in contatto con persone disponibili a fare amicizia o/e
intrattenere un rapporto di affetto o amore (46%), o ancora per
contattare persone che altrimenti non sarebbero raggiungibili, come
vip e persone famose (47%). Il 15% degli adulti della Regione ha tra i
propri contatti giovani e adolescenti che non conosce personalmente.
In Campania, i “grandi” si connettono principalmente da casa (92%) la
sera (64%) con dei picchi più intensi durante la settimana rispetto al
week-end, durante il quale però si connettono altrettanto nel
pomeriggio (54%). Più della metà (58%) sta davanti al pc dalle 2 alle
4 ore ogni giorno feriale, ma esiste anche un 28% che ci passa dalle 5
alle 10 ore. Nel weekend, lo scenario non varia di molto, con un 52%
che trascorre in internet dalle 2 alle 4 ore e un 27% da 5 a 10 ore.

La conoscenza della normativa italiana
Il 69% dei campani si ritiene informato sulla legge che regola le
interazioni di natura sessuale tra un minore e un adulto - molto
informato il 17% mentre abbastanza informato il 52% - (C.P. art. 609
quater) ma, come rilevato dall’indagine Save the Children, la
percezione che si ha delle proprie conoscenze in materia si discosta
dalla effettiva realtà dei fatti. La maggiore età infatti è ritenuta
la soglia della non punibilità per legge dal 5% delle persone
intervistate, la seconda soglia più citata attiene ai 16 anni, e
prevede comunque il consenso (23%), mentre il restante si distribuisce
tra coloro che indicano come limite le varie altre soglie di età, e
coloro che ritengono che tale interazione sia sempre consentita (4%)
in assenza di violenza o costrizione. Lo scarso dibattito sul tema e
complessità della formulazione giuridica non favoriscono dunque una
percezione chiara ed univoca di quanto essa prescriva, generando una
generale e preoccupante confusione sui principi che regolano
un’interazione a sfondo sessuale tra adolescenti e adulti.

Le attività di Save the Children per la sicurezza dei minori online
Save the Children da anni lavora con programmi di sensibilizzazione e
formazione nelle scuole anche attraverso l’applicazione di metodologie
innovative come la peer education, e porta avanti progetti specifici
di ricerca e di contrasto a fenomeni inerenti l’abuso sessuale online
dei minori, e attività di ricerca e analisi delle dinamiche relative a
questa specifica tipologia di abuso (progetti specifici sulle vittime
e sugli abusanti).

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