Comincia oggi a Ginevra la stretta finale tra l’Iran e le 5 superpotenze mondiali, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina) con l’aggiunta straordinaria della Germania sulla questione del nucleare.Il capo negoziatore iraniano, Ali Akbar Salehi, ha già fatto capire ai “5 + 1” che il suo paese non intende fare marcia indietro sul processo già iniziato di arricchimento dell’uranio, in quanto questo è un diritto sovrano per Teheran.Ahmadinejad, dal canto suo, ritiene che questo negoziato è un’occasione “unica e d’oro” per gli Stati Uniti e per i colloqui molto infuocati degli ultimi tempi tra i due Paesi ed auspica, dunque, la riuscita di questo incontro.Infatti la scoperta del nuovo sito di arricchimento dell’uranio a Qom la settimana scorsa, ha destato non poche preoccupazioni alla comunità internazionale e agli Stati Uniti, i quali hanno forti dubbi sulle intenzioni iraniane.Salehi ha però ulteriormente rassicurato gli americani sostenendo che “è contro i nostri principi e la nostra religione possedere armi nucleari” e che, inoltre, fornirà in tempi brevi il calendario per le ispezioni al nuovo sito di Qom all’Agenzia Internazionale per l’energia atomica.Da ciò si ricava che questi colloqui saranno molto importanti per le decisioni future della comunità internazionale e degli Stati Uniti in particolare, i quali, finora, stanno mantenendo una condotta diplomatica morbida ma decisa a prendere provvedimenti nel caso in cui l’Iran continui i suoi test missilistici. Paesi come Russia e Cina, invece dovrebbero confermare la loro tendenza, su questo problema, a stemperare le tensioni e a non punire l’Iran. Matteo Perrottelli