Nola. Lina Sastri si racconta in Cattedrale “Tra versi e vita”

Gen 13th, 2014 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

Dopo la pausa natalizia, riparte il ciclo di incontri “Sulle tracce di un Volto”, promosso dalla diocesi di Nola per l’anno pastorale 2013/14. Gli appuntamenti, animati da personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’informazione, si propongono di incontrare la figura di Gesù, interrogandosi sull’attualità dei valori cristiani nella nostra vita. L’obiettivo è quello di formare una chiesa ospitale, capace di ascolto e dialogo.

Dopo lo scrittore Erri De Luca, intervenuto lo scorso 21 novembre 2013, il 10 gennaio è stata la volta di Lina Sastri, attrice poliedrica e straordinaria interprete della canzone classica napoletana. L’incontro, dal titolo “Tra Versi e Vita”, si è svolto presso la Basilica Cattedrale di Nola, alla presenza di un pubblico partecipe ed entusiasta.

Interrogata sul cosa significhi credere, la Sastri ha risposto che, per lei, “credere è uno stato d’essere, un dono di Dio” che la accompagna da sempre. Nata in una modesta famiglia napoletana, la Sastri studia dalle suore, dove scopre una duplice vocazione, artistica e religiosa. Sempre scelta dalle monache per rappresentare ruoli importanti durante le recite scolastiche, quasi profetizzassero il suo destino, lei sognava di diventare suora, ma sua madre non prese mai sul serio quell’aspirazione. Eppure, per la Sastri arte e fede sono vicinissime tra loro: «quando l’arte è sincera, è negli occhi dei giovani e degli anziani, quelli con meno pregiudizi, che vedo cosa riesce a seminare. L’arte semina speranza, gioia, vita. Provoca catarsi, come si diceva quando è nata la tragedia classica. In questo senso, l’artista è messaggero di Dio. È un privilegiato perché, se ci riesce e se glielo lasciano fare, ha la possibilità di comunicare liberamente emozioni. Per me l’arte è libertà. Senza libertà non posso vivere».

È la libertà, dunque, l’essenza della sua vita e del suo successo. Nei suoi spettacoli la Sastri non si limita mai a eseguire un ruolo con la sola bravura tecnica: «anche quando rappresento un personaggio, devo metterci sempre qualcosa della mia vita e della mia fisicità. Il corpo e la voce sono più veri della testa. Si capisce e trasmette più dal timbro di voce e dai gesti che dai ragionamenti. Privilegio la fisicità come verità».

Lina Sastri, donna straordinaria, capace di coniugare mirabilmente arte, esperienza e impegno civico, tanto da essere insignita nel giugno 2011 del titolo di “Commendatore al Merito” dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è un’artista poliedrica. Nella sua trentennale carriera, la Sastri ha spaziato dal teatro al cinema, dalla televisione alla canzone napoletana, con grande disinvoltura, eleganza, ma, soprattutto, cuore. Ed è con cuore commosso che, durante l’incontro nolano, ha letto un estratto da «Corpo celeste», monologo ispirato e ripreso in parte dal testo omonimo di Anna Maria Ortese. Una riflessione sulla vita nei tempi bui, tra paure, amarezze e speranze. Annotazioni e pensieri raccontati con verità, passione e semplicità, per vivere con coraggio e ostinazione, anche durante le tempeste. Quella della Sastri è una scrittura profonda e commossa. Parole pesate e preziose. Eppure, lei non si definisce una scrittrice. «Scrivo per necessità – confessa - di getto, col cuore e l’anima. Sono come quei poeti naif. L’arte è in cerca della calma. Più importante dell’arte c’è solo la pace stessa. Il più piccolo atto di giustizia vale tutto un libro. La legge morale vale la cultura intera».

Fede, morale, arte, amore: sono questi i solidi pilastri dell’attrice napoletana. Lina Sastri appare serena, emozionata. Un’ora con lei scorre veloce tra domande e letture. Al termine dell’incontro, ringrazia con umiltà e si defila. Poche foto. Non c’è spazio alla vanità in una cattedrale che si interroga sul destino della Chiesa, anteponendo la spiritualità alla mondanità.

 

 

 

 

Giuseppina Amalia Spampanato

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