Poliziotti feriti a colpi di pistola a Napoli, il Coisp: “I colleghi continuano a cadere per le strade mentre tutto intorno continua una loro incomprensibile criminalizzazione. Telecamere sulle divise? Almeno ci fossero le divise…”
Gen 8th, 2014 | Di cc | Categoria: Sindacato“Agenti gravemente feriti in servizio, pallottole esplose durante un banale controllo stradale, la storia
si ripete, quotidianamente. Ed arriva la solidarietà… a fiumi. Solidarietà agli Agenti, solidarietà
all’intero Corpo della Polizia di Stato. Quella stesso Corpo che, contemporaneamente, continua
ad essere criminalizzato in maniera pervicace, con processi sommari senza un reale contraddittorio,
con le consuete operazioni sensazionalistiche che fanno leva sull’emotività, andando ben al di là
dei singoli casi concreti e generando invece un diffuso, pericoloso ed ingiusto clima di sospetto
e di sfiducia nei confronti di migliaia e migliaia di uomini e donne pronti a dare la vita per lo Stato
e la cittadinanza. Al dolore per le ferite inferte ai due colleghi di Napoli, oggi, si aggiunge quello
di sapere che solo quando è troppo facile e conveniente si rispolvera un vago senso di vicinanza e di
comprensione per gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine, per le persone che vestono divise ormai
troppo scomode. Persone che conducono una lotta impari per la legalità e la sicurezza, senza mezzi,
senza risorse, senza sostegno, ma sempre sotto la lente implacabile di chi attende quasi con ansia un
loro errore per metterli alla gogna”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,
all’indomani del grave episodio avvenuto a Napoli, dove due Poliziotti sono rimasti feriti in una
sparatoria avvenuta durante il controllo di tre passeggeri che viaggiavano a bordo di uno scooter,
i quali non si sono fermati all’alt degli Agenti e poi, dopo un breve inseguimento, hanno aperto
il fuoco contro l’auto di pattuglia.
“Il nostro pensiero - insiste Maccari - va ai colleghi di Napoli, ed anche a tutti gli altri che ogni giorno,
in Italia, danno fondo a tutte le proprie riserve di energia e non solo per tenere fede a un impegno
non sufficientemente compreso ed apprezzato, e troppo superficialmente giudicato, fra difficoltà
inimmaginabili ed in condizioni aberranti. In un contesto, insomma, nel quale, ora più che mai,
ciascun Poliziotto scende in strada sempre più sulle spine, e sempre più con il cuore in gola,
aspettandosi di ricevere una pallottola nel petto mentre chiede di vedere una patente, o di subire un
processo per aver tentato di effettuare un arresto. Un contesto in cui ha un ottimo effetto pubblicitario
parlare di telecamere piazzate qua e là, nelle strade, negli uffici, e persino su ogni singola divisa
in circolazione… ma sapendo bene che si tratta solo di risposte politically correct di fronte ad atti
di accuse infondati che meriterebbero ben altre considerazioni, e che non hanno nulla a che fare con
la realtà”.
“La realtà – conclude il Segretario del Coisp – è che si pretende la perfezione da noi che,
oltre ad essere comuni esseri umani, facciamo i conti con tagli e carenze che non ci consentono più
neppure di riuscire a svolgere il lavoro ‘ordinario’, che non ci consentono di stare al passo con i tempi
e con le nuove sfide che dobbiamo affrontare, che non ci consentono di stare al riparo neppure dai
rischi e dai danni che sarebbero evitabili. Telecamere sulle divise? Almeno ci fossero le divise…”.