Letta: “Sì al Milleproroghe con parti essenziali ‘Salva Roma’”
Dic 27th, 2013 | Di cc | Categoria: PoliticaROMA - Dalla messa in sicurezza dei conti del Comune di Roma agli affitti d’oro dei palazzi della politica, il governo alla prova del decreto ‘Milleproroghe’ oggi sul tavolo del Consiglio dei Ministri. A Palazzo Chigi la riunione è cominciata con tre quarti d’ora di ritardo: dovrà varare il provvedimento che come annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini regolerà “le sole situazioni indifferibili, a cominciare dalle norme sulla base delle quali il Comune di Roma ha approvato il proprio bilancio”.
Nello stesso decreto proroghe “sarà contenuta la correzione, annunciata in Parlamento, alla norma relativa agli affitti di immobili da parte della pubblica amministrazione”
Nel decreto ‘Milleproroghe’ confluiscono così le misure al centro delle polemiche. Il governo dovrà, infatti, ‘rimediare’ alla decadenza del dl Salva-Roma, ritirato dal governo in seguito ai rilievi del Quirinale. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante un colloquio con il premier Enrico Letta, aveva espresso perplessità sui numerosi emendamenti che il Parlamento ha introdotto nel testo facendo perdere di vista lo scopo principale del provvedimento, ovvero sanare il bilancio del Comune di Roma. Il Salva-Roma aveva incassato la fiducia alla Camera
Nel dl entra anche la misura per bloccare gli affitti d’oro delle pubbliche amministrazioni nel mirino dei Cinque Stelle. E ancora la proroga del congelamento degli adempimenti fiscali per le zone alluvionate della Sardegna.
Resta invece fuori dal decreto la revisione delle aliquote Tasi per i Comuni. Il governo ha deciso di non inserire la norma all’ultimo momento. Si tratta del provvedimento in cui dovrebbe essere rivista la flessibilità delle aliquote per le detrazioni alle famiglie: oltre ai 500 milioni, previsti dalla legge di stabilità, dovrebbero essere stanziate altre risorse per arrivare, complessivamente, a 1,2-1,3 miliardi. Provvedimento che slitta a gennaio.
Nel decreto invece entra la proroga sugli incroci proprietari fra stampa e tv. La norma vieta ai proprietari di più di due reti televisive di acquisire partecipazioni di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani.
In attesa delle decisioni di palazzo Chigi, Camera e Senato sono state convocati rispettivamente per il 27 e il 28 dicembre.