Ad UnoMattina il caso della riapertura del museo di Lecce dopo 40 anni ad opera dagli studenti
Dic 23rd, 2013 | Di cc | Categoria: Scuola e GiovaniLecce – La puntata odierna di UnoMattina ha dedicato il servizio di apertura alle 6.50 al particolarissimo caso degli studenti leccesi che qualche giorno fa hanno riaperto dopo oltre 40 anni di polvere ed oblio un particolarissimo e ricco Museo di Scienze Naturali creato dallo scienziato salentino Cosimo De Giorgi alla fine dell’800. Lo staff leccese ha interagito con i conduttori della trasmissione su Rai 1, Elisa Isoardi e Duilio Giammaria, attraverso un collegamento via skype e con il supporto di fotografie evocative dell’evento.
Parliamo degli studenti 15enni della classe 2^B dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce i quali hanno avuto questa bella idea di riaprire il prestigioso museo che “abita” nella loro scuola da oltre un secolo rincarando la componente emotiva e suggestiva con la geniale idea di spegnere tutte le luci del museo e permettere ai partecipanti di visitarlo totalmente a lume di candela e con l’ausilio di piccole torce, le quali hanno aiutato a focalizzare lo sguardo (e la meraviglia) sulle migliaia di reperti presenti nella collezione. Lo spegnimento delle luci è stato anche un atto simbolico legato ad un grande progetto della classe che sarà portato avanti per tutti e cinque gli anni di scuola, dal titolo “EdiSons – figli di una energia migliore”, basato sul risparmio energetico e sull’incentivazione dell’uso di energia sostenibile. Questo è lo stesso gruppo di studenti che a febbraio scorso, quando erano al primo anno, hanno partecipato alla campagna nazionale “M’illumino di meno” realizzando una gigantesca scritta “Lecce” con migliaia di fiaccole accese nella centralissima piazza Sant’Oronzo.
L’importante museo è stato concepito e creato dallo scienziato salentino Cosimo De Giorgi (1842-1922), insigne docente del “Costa”, la cui opera è stata poi ultimata dal suo altrettanto insigne successore, lo scienziato Liborio Salomi. Raccoglie ricchissime collezioni e testimonianze di fauna, flora, minerali, fossili ed ossa provenienti soprattutto dal territorio salentino ma anche con rari esemplari provenienti da ogni continente del pianeta. Per oltre 40 anni è rimasto chiuso fra le spesse mura dell’antico edificio, conservandone l’originale impostazione e arredamento. Varcare oggi la soglia del museo di scienze del Costa offre l’impagabile e affascinante sensazione di andare indietro di 100 anni e mettere piede nel secolo scorso. Ed è proprio questa la forte emozione che hanno provato i fortunati visitatori che sono entrati in questo incanto fermato nel tempo.