Endometriosi: sono oggetto di attenta valutazione le richieste finalizzate a dare riconoscimento agli effetti invalidanti di tale patologia.

Dic 8th, 2013 | Di cc | Categoria: Salute

L’endometriosi è una malattia  che colpisce tante donne ed è una delle cause più frequenti di sterilità. Si stima colpisca circa il 10% delle donne in Europa  e che sia causa di circa il 30-40% dei casi di infertilità femminile. Purtroppo riconoscerla  non è facile e spesso ci si rivolge al medico quando la sintomatologia diviene quasi insostenibile  a causa del dolore che questa malattia provoca. Nelle forme più gravi può diventare invalidante sia fisicamente che psicologicamente con gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è colpito.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin  ha espresso la sua vicinanza, come donna e come responsabile della sanità nazionale, alle donne affette da endometriosi e ha sottolineato:

Sono vicina alle molte donne che affrontano ogni giorno questa malattia che nei casi più avanzati provoca ripercussioni sia sulla sfera fisica che psicologica che lavorativa e impedisce a chi ne è afflitto di poter godere di una buona qualità di vita. E’  una malattia – ha detto il Ministro Lorenzin - che va riconosciuta e trattata con speciale sensibilità da parte di operatori sanitari adeguatamente formati. Proprio in queste settimane sono oggetto di attenta valutazione da parte dell’Amministrazione le richieste finalizzate a dare riconoscimento agli effetti invalidanti di tale patologia, tanto che essa è stata inclusa, nei suoi diversi stadi clinici, nelle tabelle dell’invalidità civile in via di approvazione. Sul piano clinico, un ulteriore segnale di attenzione è rappresentato dall’esame in corso, nell’ambito della più ampia attività che mira alla costituzione di registri di patologia, della possibilità di realizzare, in tempi ragionevoli, un registro delle pazienti affette da endometriosi, al fine di migliorare la conoscenza epidemiologica, quella sugli accertamenti diagnostici ed i trattamenti terapeutici adottati, per favorire un’assistenza di qualità. Auspico che in tutte le Regioni sia tenuta presente la necessità di realizzare appositi percorsi che consentano, sul piano clinico, una diagnosi precoce e corretta ed una terapia efficace di questa patologia”.

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