Confcommercio: peso acconti vanifica taglio cuneo fiscale

Dic 6th, 2013 | Di cc | Categoria: Sindacato

ROMA  - Secondo quanto sostiene Confcommercio, per le imprese il taglio del cuneo fiscale non comporterà alcun beneficio. Secondo l’associazione di categoria,  il maggior gettito fiscale generato dall’aumento degli acconti di imposta Ires-Irap, che vale 1,147 miliardi, vanifica “lo sconto” che le imprese dovrebbero avere l’anno prossimo per il taglio del cuneo fiscale (1 miliardo). La legge di Stabilità prevede, nel 2014, una riduzione del cuneo fiscale a favore delle imprese attraverso un abbassamento dei premi Inail con un beneficio stimato dal governo in un miliardo di euro. “Si tratta di un beneficio - afferma l’associazione dei commercianti - che, oltre ad essere già di per sé troppo esiguo, viene anche completamente azzerato per i maggiori versamenti che vengono richiesti in questa fine di 2013 che, di fatto, garantirebbero allo Stato introiti di importo complessivo superiore alla dimensione stessa della riduzione del cuneo fiscale promessa. In pratica, alle imprese viene chiesto di anticipare oggi alle casse pubbliche il beneficio fiscale che riceveranno il prossimo anno”. L’analisi di Confcommercio in collaborazione con il Cer sottolinea che alcune delle coperture previste per l’abolizione della prima rata dell’Imu non sono state conseguite. Si tratta - spiega lo studio - in particolare, dei 600 milioni di gettito atteso dalla cosiddetta “sanatoria giochi” e di parte dei maggiori introiti Iva associati allo sblocco dei pagamenti della P.A. pari a 925 milioni. Sono due forme di prelievo aggiuntive, ma allo stesso tempo a impatto nullo per il sistema economico: la prima perché confinata a una sola categoria di operatori, a cui viene, peraltro, offerto un forte sconto per la chiusura di precedenti pendenze fiscali; la seconda perché compensata da pagamenti di ammontare molto maggiore e da lungo tempo attesi dalle imprese. A copertura dei mancati incassi, sottolinea Confcommercio, si prevede ora una maggiorazione ulteriore di 1,5 punti che, aggiungendosi a quella già imposta col D.L. 76/2013, innalza la percentuale di acconto su Ires e Irap per le società di capitali fino al 102,5% mentre per le società di persone l’acconto Irap rimane al 100% (dal 99% del 2012). Il gettito aggiuntivo stimato di queste nuove maggiorazioni è pari a 667,5 milioni di euro. Aggiungendosi agli incrementi già decisi, i maggiori introiti per il bilancio pubblico ammonterebbero, nel 2013, a oltre 1,1 miliardi di euro, cifra superiore, al beneficio per le imprese derivante dalla riduzione del cuneo fiscale.

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