Infrazione sulla responsabilità civile

Ott 14th, 2013 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Il 29 settembre di quest’anno il presidente Barroso ha mandato una letterina al nostro ministro degli Esteri, Emma Bonino. Dice in sostanza: cara Italia, siamo messi male con la giustizia (la sintesi la trovate nelle pagine seguenti). Non pagate i danni ai cittadini vittime degli errori giudiziari, poiché la Cassazione finisce sempre per negare “il dolo e la colpa grave” dei magistrati, condizione perché la vittima sia risarcita per l’errore giudiziario.

E questo è un guaio. Non solo.

La Corte europea di Giustizia di Lussemburgo vi ha condannato, vi ha chiesto di cambiare le leggi, di togliere l’odioso privilegio ai magistrati per cui non rispondono mai, e voi avete lasciato le cose come stanno. Per cui vi mettiamo in mora. E se non rimediate subito, vi arriverà una multa milionaria.

In soldoni le cose stanno nei termini anzidetti. Ricordate il chiasso che fece la sinistra per la procedura d’infrazione aperta contro l’Italia per le quote latte? Insulti tutti i giorni al governo, solo per aver cercato di tutelare un settore della nostra agricoltura dagli interessi soverchianti franco-tedeschi.

Siccome invece ci sono di mezzo i magistrati e il loro privilegio di essere “principes legibus soluti”, svincolati cioè da qualsiasi responsabilità civile, tanti piccoli capi di Stato irresponsabili dei loro atti senza bisogno di farsi votare per il Quirinale; siccome a essere causa della prossima multa ciclopica è un favore fatto alle toghe da un parlamento impaurito (era già impaurito dai magistrati politicizzati allora, e nonostante il referendum) ecco che è sceso il silenzio, o si gira la frittata dicendo che i magistrati non c’entrano.

Eppure Barroso è chiaro. Dice che in Italia – secondo le informazioni inviate a giustificazione dal governo Monti – si stava avviando un iter di legge per rimediare a questa illegalità italiana, poi non si è saputo più niente. Barroso dice che non sa come è andata a finire. Il Mattinale – 14/10/2013 11

Noi ce lo ricordiamo. L’emendamento Pini (leghista) fatto proprio da tutto il centrodestra e – nel segreto dell’urna – votato anche da alcuni deputati della sinistra, dava ai magistrati la dignità di essere responsabili delle loro scelte, e quindi degli errori, e se questi fossero gravi, dei danni.

Lo Stato sarebbe subentrato soltanto per anticipare alla vittima il conquibus. Schiamazzi di stampa, proteste del Csm, sinistra manettara.

Risultato: insabbiamento al Senato.

Ora Letta, il 2 ottobre ha promesso: “In questo quadro di opportune e urgenti riforme si colloca (…) l’adempimento degli obblighi europei (a cominciare dal rispetto delle decisioni della Corte di giustizia dell’Unione europea)”. Cioè responsabilità civile dei magistrati. Alfano ha detto oggi pomeriggio che la delegazione dei nostri ministri nel governo sarà “il motore” della riforma della giustizia. Letta e la maggioranza di larghe intese non hanno alibi

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