CEQ, FIORILLO: “ANCHE LA CUCINA ITALIANA DIVENTI PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITA’”

Ott 14th, 2013 | Di cc | Categoria: Ambiente

Ascea Marina (Sa) - “Nel Cilento nacque la Dieta Mediterranea, diventata patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Da queste amene località facciamo con forza partire la richiesta che anche la Cucina italiana, che non ha niente di meno di quella francese e messicana, possa avere questo ambito riconoscimento.” Lo ha dichiarato Elia Fiorillo, presidente del Consorzio extravergine di qualità e di Mangiare italiano, al Congresso nazionale dell’informazione turistica, svoltosi a Ascea Marina e promosso dalla Fondazione Alario e dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

            Fiorillo, tra l’altro, si è soffermato sulla necessità di dare una corretta informazione sulle questioni turistiche, ma anche agroalimentari, che interessano il nostro Paese evitando personalismi ed eccessi nell’ottica giornalistica delle tre esse, sangue, soldi, sesso” di Alex Springer, pioniere del giornalismo popolare tedesco. “Invece di siglare, ad esempio,  un patto di lealtà tra tutta la filiera contro le sofisticazioni – ha dichiarato il presidente Ceq -, per mettere da parte gli imbroglioni, abbiamo dato l’idea che intere categorie fossero dedite alla concorrenza sleale. Siamo arrivati al punto che paesi notoriamente “pataccari”, Cina ad esempio, hanno chiuso le frontiere all’olio italiano”.

            “E’ assurdo ha proseguito Elia Fiorillo - come noi italiani riusciamo a sottovalutare, a volte a banalizzare risorse naturali, culturali, artistiche che per fortuna ci siamo trovati sul nostro territorio. Ma anche, per il nostro talento, siamo riusciti ad inventarci ex novo”. Insomma, una “bomba atomica” che si trasforma in un “petardo”, per giunta loffio”.

            “L’atomica – secondo il presidente Fiorillo -  è l’inestimabile patrimonio che è da noi posseduto e che potrebbe esplodere beneficamente, non solo per i profitti economici che verrebbero all’Italia, ma anche per quelli culturali destinati all’umanità intera. Il petardo loffio, invece, è come il nostro Paese impiega  le immense ricchezze che possiede”. Per l’esponente del Ceq e di Mangiare italiano “c’è bisogno di costruire una nuova e vera  Unità d’Italia fondata sulla condivisione dell’inestimabile patrimonio che possediamo”.

            Elia Fiorillo ha concluso il suo intervento auspicando che la Fondazione Alario e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli continuino il loro lavoro di approfondimento e di proposta su un terreno che se ben coltivato potrà portare notevoli frutti  al  nostro Paese.

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