La Bossi-Fini, argine alle sciagure

Ott 10th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica

La tragedia di Lampedusa scuote tutti. Ma credere che cancellare il reato di clandestinità e la Bossi-Fini sia la soluzione è una gigantesca truffa. Un modo tipico dei sepolcri imbiancati per ripulire il proprio sarcofago. In realtà un’apertura indiscriminata delle frontiere, sarebbe incentivo per nuove sciagure del mare. Qui riproponiamo il paragone tra le due leggi sull’immigrazione. Ribadiamo un concetto: la Bossi-Fini non è affatto vero che punisca chi dà soccorso a straniero in difficoltà con qualunque mezzo siano arrivati in Italia. Anzi ne istituisce l’obbligo per i pubblici ufficiali

BOSSI-FINI TURCO-NAPOLITANO
Permesso di soggiorno Concesso solo a chi ha già un contratto di lavoro. Dura 2 anni. Alla perdita del lavoro, l’immigrato deve tornare in patria. La perdita del posto di lavoro non costituisce motivo per la perdita del permesso di soggiorno. Rinnovo possibile per durata non superiore al doppio di quella stabilita con il rilascio iniziale.
Carta di soggiorno Viene elevato a 6 anni il periodo di soggiorno necessario perché lo straniero possa ottenere la carta di soggiorno. Non ha termine di scadenza. Lo straniero regolarmente soggiornante nel territorio dello Stato da almeno 5 anni può richiedere al questore il rilascio della carta di soggiorno per sé, per il coniuge e per i figli minori conviventi. E’ a tempo indeterminato.
Diritto di asilo Il Ministero dell’Interno sostiene gli enti locali che accolgono coloro che chiedono asilo in Italia. Gli stranieri che hanno presentato una domanda di asilo sono assoggettati alle misure di protezione temporanea per motivi umanitari.
Visto di ingresso Chi rappresenti una minaccia per l’ordine pubblico perché condannato per traffico di stupefacenti, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione o dei minori non può entrare in Italia. Non possono fare ingresso nel territorio dello Stato e sono respinti dalla frontiera gli stranieri espulsi, salvo che abbiano ottenuto la speciale autorizzazione o che sia trascorso il periodo di divieto di ingresso.
Espulsioni Lo straniero senza permesso di soggiorno viene espulso per via amministrativa; se è privo di documenti viene portato in un centro di permanenza per 60 giorni durante i quali si cerca di identificarlo. Se non ci si riesce al clandestino viene “intimato” di lasciare il territorio entro 3 giorni. Lo straniero espulso che entra in Italia senza permesso commette un reato. Lo straniero privo di documenti è trattenuto in un centro di permanenza, con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza, per 30 giorni durante i quali si cerca di identificarlo. Se non ci si riesce al clandestino viene intimato di lasciare il territorio entro 15 giorni.

dal mattinale

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