In Spagna meno tabu sul sesso per i ragazzi

Set 22nd, 2009 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

Il governo spagnolo ha deciso di utilizzare il mezzo più usato dai ragazzi tra i 12 e i 17 anni, per rispondere ai loro dubbi sul sesso, per informare sui suoi pericoli e per avvicinarsi al mondo degli adolescenti: si chiama Robin, è un contatto automatico di messaggistica istantanea; è il contatto msn di un bot che risponderà a tutti i quesiti sul sesso degli adolescenti spagnoli.
Un iniziativa scaturita dalla collaborazione fra il ministero della Salute spagnolo e la Microsoft per lanciare messaggi diretti sulle malattie sessualmente trasmissibili e i rischi derivanti dal consumo di alcolici. E’ stato scelto proprio questo mezzo poiché dalle recenti statistiche spagnole è emerso che gli adolescenti iberici passano in media 13 ore a settimana su internet: il 21% di queste ore è speso su Windows Live Messenger.
Al di là delle implicazioni economiche e sicuramente vantaggiose per il governo spagnolo in questa faccenda, non si può dire che non i politici in questione abbiano impiantato un servizio all’avanguardia, che parla ai giovani col linguaggio dei giovani; così come non si può dire che gli spagnoli non siano avanti anche per quanto riguarda i tabù su certi argomenti come il sesso e le malattie che da esso derivano, che si possono prevenire ad esempio col preservativo.
Il governo spagnolo conferma così di aver inteso che prima si conoscono i problemi e le caratteristiche del sesso, prima si evitano i maggiori rischi.
Forse l’educazione sessuale, e con questo intendo la conoscenza anche delle gioie e non solo dei dolori del sesso, andrebbe sì fatta con mezzi all’avanguardia e molto diffusi tra i giovani, come internet e come i contatti di messaggistica istantanea (una trovata geniale), ma andrebbe anche condotta già a partire dai veri giovanissimi, quando questi si affacciano al resto del mondo: prima dei 10 anni, quando la voglia di conoscere è ancora autentica, quando la complicità fra compagni per ridere di tutto non è ancora molto ben sviluppata, quando si è ancora disposti ad ascoltare senza schernire.
Ovviamente ogni età dovrebbe ricevere informazioni con un linguaggio consono: i primi approcci dovrebbero essere delicati e cauti, per diventare più diretti man mano che l’educando cresce.
Chissà se in Italia si arriverà mai a stabilire una congrua educazione sessuale per i giovani e i giovanissimi: è un mistero che per ora non sembra ancora svelarsi.

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