Brunetta: “Se qualcuno immagina di spostare l’asse della coalizione a sinistra si sbaglia”

Ott 8th, 2013 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Finché continuerà la violenza persecutoria contro Berlusconi non ci potrà mai essere serenità nella politica italiana“.

“È una violenza ingiusta, insopportabile, antidemocratica e contraria ai più elementari fondamenti del diritto. Questo clima non l’ha voluto il Pdl-Fi, ma il Pd”.

Sarà ancora burrasca? “A sentire certe dichiarazioni sì. Con chi ce l’ho? Con Fassina, con Franceschini, con Epifani.

Ma anche con Letta, perché quando dà per archiviata una stagione politica si sbaglia e dimentica che soltanto gli elettori possono voltare pagina, non i giochi di palazzo”.

“È il caso di fare un passo indietro: è importante ricordare che a febbraio centrodestra e centrosinistra hanno pareggiato. E dopo 60 giorni di inutili forzature e avventurismi sostenuti da Bersani si è approdati ad un governo di larghe intese dove l’equilibrio va garantito e tutte le forze politiche della maggioranza vanno rispettate con pari dignità”.

Se dopo quello che è accaduto qualcuno immagina o sarà tentato di spostare l’asse della grande coalizione a sinistra si sbaglia. Nessuno pensi di dire all’altra forza politica: ‘taci tu’.

Resta viva naturalmente la normale dialettica intorno ai vari temi sul tappeto, dalla riforma fiscale all’attacco del debito, dal taglio delle spese al sostegno alle politiche per l’occupazione”.

Resa dei conti sull’Imu? “Non voglio neppure crederlo: io sto alle parole pronunciate dal premier Letta il 28 agosto, quando rilanciava l’impegno del governo per l’eliminazione sia della prima rata dell’Imu che della seconda, per gli importi rispettivi di 2,4 miliardi. Il Mattinale – 08/10/2013 25

Letta è persona troppo intelligente e onesta per non mantenere fede a quegli impegni: io mi fido di lui.

D’altronde, un eventuale ripensamento sarebbe un errore troppo grave”.

“Come spiego la nuova discussione? Si tratta di ipotesi che resteranno nella sfera dell’irrealtà, e che sono dettate soltanto da uno spirito di renvanscismo tenuto vivo da alcuni ex comunisti: ce ne sono tanti di loro che ritengono di poter rimettere in discussione decisioni formali già assunte, e pensano di poter cambiare le carte in tavola.

Ma ripeto: si sbagliano di grosso”.

Sono due anni che i mass media disquisiscono sulle spaccature del Pd, sui rottamatori e sui rottamati. Sono due anni che si discute degli atteggiamenti di Renzi nei confronti dei big del suo partito, da D’Alema a Veltroni”.

“E neppure possiamo dimenticare come i Democratici abbiano impallinato gente come Franco Marini e Romano Prodi. Per cui, al confronto, ora che c’è una seppur dura dialettica interna quelle del Pdl sembrano delle carezze, sembrano quisquilie“.

“Ma non possiamo dimenticare le spaccature del Pd sugli F35 e sulla legge elettorale. E neppure si può trascurare il fatto che le loro assemblee nazionali si sono chiuse per mancanza di numero legale”.

“Il Pdl? Ritengo che la spaccatura del gruppo sia un evento molto improbabile. Mentre è certo che la discussione interna debba continuare. Ma non come dice Fitto, che chiede il Congresso: questo non è il momento per dividerci. Piuttosto sì ad un dibattito politico e culturale sulle regole e sulla rappresentanza”.

La prospettiva di gruppi nuovi è del tutto fugata? “Attenzione, in politica non esiste nulla di definitivo: ci sono ritorni, resurrezioni, mutamenti per i quali chi ha vinto perde e chi ha perso vince. Anche nel Pd accade: per tanto tempo D’Alema è stato bersaglio di Renzi, poi i due si sono alleati, poi ancora si sono allontanati. Faccio solo una considerazione: per anni in tanti si sono accaniti contro di noi, perché siamo stati sempre un partito dall’unità granitica e venivamo rimproverati per una presunta mancanza di pluralismo. E ora che questo dibattito interno è vivo, ce ne fanno una colpa“. Il Mattinale – 08/10/2013 26

IMU: SE PASSA EMENDAMENTO CHIEDIAMO LA FIDUCIA

(AGI) - Roma, 8 ott. – “Non può passare l’emendamento del PD sulla prima casa. Semmai dovesse passare, noi chiederemo al Governo di mettere la fiducia sull’intero provvedimento, secondo la formulazione originaria proposta dal governo, per risolvere la questione”. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta, intervenendo a ‘Prima di tutto’ su Radio 1. “L’emendamento è sbagliato, non riguarda i ricchi, riguarda la maggioranza delle rendite catastali di Roma, ad esempio, tocca il ceto medio. Pensiamo alle nuove case delle periferie, che, avendo un catasto nuovo, poniamo una casa di 120 metri quadrati nuova, costruita negli ultimi 15 anni, paga già di più di 750 euro. Quindi questa è una follia del Partito democratico, che si ritorcerà contro chi l’ha fatta, questo è il fondamentalismo rosso, comunista di Fassina, è assolutamente inaccettabile. Che peraltro va contro le decisioni del governo. Letta si dia una regolata, e sulla tenuta del Governo si rivolga ai suoi pasdaran, a Fassina, all’ala fondamentalista del Partito democratico. L’abbiamo già visto nell’aula della giunta per le elezioni al Senato, quel no a Berlusconi senza se e senza ma. I problemi non vengono dal Pdl, vengono dal Pd, che non è più un partito, ma un’accozzaglia di correnti l’una contro l’altra armata”.

PDL: CONGRESSO ADESSO SAREBBE DIVISIVO

(AGI) - Roma, 8 ott. – “I congressi sono il sale della vita democratica dei partiti, ma non in questo momento. Per noi il congresso in questo momento sarebbe divisivo. Noi abbiamo bisogno di discutere di dibattito, di regole, di individuare correttamente la linea politica, per esempio rispettando i programmi di governo, altrimenti sarebbe la fine. In questo momento per noi del Pdl il congresso sarebbe divisivo”. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta, intervenendo a ‘Prima di tutto’ su Radio 1. Quanto alle primarie, per Brunetta “sono un meccanismo democratico, trasparente, che serve a definire le leadership. Noi avevamo deciso di farle, poi Berlusconi è ridisceso in campo e quindi non le abbiamo più fatte. E’ nel novero delle possibilità, può essere un’ opzione anche per noi, ovviamente cambiando le regole di funzionamento del nostro partito ma nel futuro le primarie potrebbero essere anche per noi un terreno di confronto democratico. Ma fra 20, 30 anni, quando Berlusconi avrà lasciato il campo. Qualcuno vuole farmi fuori da capogruppo del Pdl alla Camera? Il mio predecessore, Fabrizio Cicchitto, sentiva queste voci un giorno sì e uno no. Io le sento una settimana sì e una no, quindi la situazione è migliorata. Io lavoro 15 ore al giorno, è un lavoro esaltante e difficile, con una maggioranza difficile. Tornare a fare il semplice parlamentare forse sarebbe una pausa di riflessione per me. A parte gli scherzi, siamo tutti impegnati a far rispettare gli impegni di governo, contro i Fassina di turno”.

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