SAVE THE CHILDREN:NAPOLI, ARRIVATI GLI ATTORI RISPO E GIANIETIEMPO AL VILLAGGIO EVERY
Ott 3rd, 2013 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliMortalità infantile: Napoli, Save the Children, prosegue in Piazza Dante l’apertura al pubblico del Villaggio Every One, con centinaia di bambini e famiglie in visita. Ingresso gratuito fino a domenica, dalle 10.00 alle 20.00
Tra i visitatori oggi anche gli attori di “Un Posto al Sole” Patrizio Rispo e Giorgia Gianetiempo
La tappa partenopea del villaggio Every One si inserisce all’interno della Campagna Every One: due mesi di mobilitazione sul tema della mortalità infantile, che Save the Children porterà avanti fino al 3 novembre con diverse iniziative
Mentre prosegue il flusso di visitatori – centinaia fra bambini, famiglie, scolaresche e persone di ogni età – il Villaggio Every One di Save the Children ha oggi accolto anche gli attori Patrizio Rispo e Giorgia Gianetiempo, impegnati nella soap di Rai 3 Un Posto al Sole, che lo hanno visitato dalle 10.00 cimentandosi anche nei giochi interattivi e nelle varie esperienze sensoriali proposte.
Insieme agli attori Marco Guadagnino, Portavoce di Save the Children.
Aperto e visitabile gratuitamente dalle 10.00 alle 20.00 fino a domani, domenica 29 settembre, il Villaggio Every One è un grande spazio in piazza di 170 metri quadri, una struttura di legno riciclato, colorata e modulare, che si articola in 7 ambienti (i primi 2 di accoglienza e 5 tematici: maternità, malnutrizione, cure mediche, igiene, malaria). All’interno, istallazioni interattive, esperienze sensoriali, foto, video e una serie di oggetti in mostra che raccontano ai visitatori il lavoro di Save the Children sul campo e le semplici soluzioni in grado di salvare la vita di milioni di bambini e di regalare loro un compleanno in più.
A chi si reca al Villaggio viene offerto da Algida Mr Smile, il nuovo gelato lanciato a settembre in edizione limitata e realizzato appositamente per la partnership con Save the Children.
Il Villaggio proseguirà il suo tour a Firenze (dal 3 al 6 ottobre, in Piazza Santa Maria Novella) e a Milano (dal 10 al 13 ottobre, presso i Giardini Indro Montanelli, ingresso Via Palestro).
Ogni anno 6,6 milioni di bambini muoiono prima di aver compiuto 5 anni per cause prevenibili e curabili, come malaria, morbillo, polmonite, complicazioni neonatali o dissenteria. E la malnutrizione è la concausa della metà di queste morti. Eppure, per fermare la mortalità infantile basterebbero semplici soluzioni a basso costo come un sapone, una zanzariera, un vaccino.
“Si tratta di soluzioni che debbono essere accessibili a tutti e non ad alcuni sì ed alcuni no, come invece accade paragonando il nord al sud del mondo ma anche il quintile più ricco e più povero di uno stesso paese o ancora le zone urbane rispetto a quelle rurali”, sottolinea Marco Guadagnino, Portavoce di Save the Children, che menziona il rapporto “Mondi dispari. Ridurre le disuguaglianze per combattere la mortalità infantile” diffuso da Save the Children in occasione del rilancio della campagna Every One, avviata a livello internazionale nel 2009, per dare un contributo significativo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 4 e 5, relativi a ridurre rispettivamente di 2/3 la mortalità infantile e di 3/4 quella materna entro il 2015.
“Mondi dispari. Ridurre le disuguaglianze per combattere la mortalità infantile”
Nel 2000 i leader mondiali con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio si sono impegnati a costruire un mondo più equo per tutti, abbattendo la distanza tra paesi Ricchi e Paesi in Via di sviluppo, proponendosi tra l’altro di dimezzare la povertà estrema, ridurre la mortalità infantile e materna, assicurare l’istruzione elementare universale, entro il 2015. Al momento, secondo gli attuali andamenti e nonostante i progressi, questi obiettivi saranno solo parzialmente raggiunti. Ad esempio, nonostante la mortalità infantile sia scesa da 9 a circa 6 milioni di bambini all’anno dal 2009 ad oggi, anche grazie al contributo di Save the Children e la sua campagna globale Every One, non si è assistito ad un decremento uniforme del fenomeno, equamente distribuito in tutti i paesi e per tutte le popolazioni. Il decremento, ad esempio non ha riguardato la mortalità neonatale: sul totale di decessi infantili (sotto i 5 anni) la proporzione di bambini morti nei primi 28 giorni di vita è aumentata, raggiungendo oltre i 3 milioni.
“I bambini che vivono in condizioni sociali, culturali ed economiche più svantaggiate hanno maggiori probabilità di morire prima dei 5 anni. Nell’Asia Meridionale, dove già i tassi di mortalità sono altissimi, i bambini nati in famiglie che appartengono al quintile di reddito più povero hnnoa più del doppio delle probabilità di morire rispetto ai loro coetanei nati in famiglie più benestanti”, spiega ancora Marco Guadagnino.
La disuguaglianza, tuttavia, non esiste solo tra nord e sud del mondo, ma anche all’interno dello stesso paese. Ad esempio, in alcuni dei paesi in cui lavora Save the Children con progetti di salute materno-infantile (India, Pakistan, Nepal e Uganda), l’assistenza al parto in aree rurali viene fornita approssimativamente alla metà delle donne assistite nelle zone urbane, mentre solo il 40% delle donne che non vivono nei grandi centri urbani effettua visite antenatali. Il divario è decisamente maggiore in Etiopia, dove si registra solo i 5% di donne assistite nelle zona rurali contro il 52% nei grandi centri urbani.
In Africa Subsahariana nell’arco di un decennio, dal 2000 al 2010, la percentuale di parti assistiti da operatori sanitari qualificati è aumentato di un solo punto (dal 44 al 45%). Come risultato, ogni anno si stimano circa 287.000 morti materne nel mondo, di cui 2.200 avvengono nei paesi sviluppati e oltre 284.000, nei paesi in via di sviluppo.
Tutto questo è ovviamente correlato anche allo scarso numero di operatori sanitari disponibili: se in Norvegia si ha in media un medico ogni 53 pazienti e nel Regno Unito 1 ogni 77, in Guinea e in Niger, ci sono rispettivamente un medico ogni 7.143 e 6.667 pazienti.
Mettendo a confronto le tre determinanti (reddito, istruzione materna e ambiente) che concorrono a determinare una maggiore o minore probabilità di vita di un bambino, affiora che le disuguaglianze più alte si riscontrano tra diversi livelli di istruzione: ben il 30% della popolazione e il 55% delle donne del Pakistan, ad esempio, terzo paese al mondo per numero di decessi neonatali, pari a 202.000 annui, sono analfabeti.
Inoltre il benessere economico del Paese, spesso si accompagna solo parzialmente ad un miglioramento delle condizioni di vita e di salute per donne e bambini. In India, dove dal 2004 al 2012 il PIL è più che raddoppiato, non segue una pari riduzione del tasso di mortalità infantile che in otto anni si abbassa solo da 58 a 46 decessi su 1.000 nati vivi nell’arco, e anzi aumenta nel 2010 nonostante un netto aumento del PIL registrato nello stesso periodo. In Pakistan dal 2004 al 2010 il PIL è raddoppiato (da 98 milioni di dollari a 176), raggiungendo i 231 milioni nel 2012; tuttavia il ritmo osservato nella crescita del PIL non è lo stesso di quello del declino della mortalità infantile, che si è ridotta da 74,3 nel 2004 ad appena 61 nel 2012.
“Fermare la mortalità materno-infantile esige di indirizzare l’ impegno sui gruppi di popolazione più vulnerabili, bisogna raggiungere gli ultimi fra gli ultimi”, conclude Marco Guadagnino.
In questo quadro è fondamentale l’apporto dei Paesi Grandi donatori e il rispetto degli impegni presi. L’Italia, ad esempio, si è impegnata finanziariamente con 75 milioni di dollari a supportare la Muskoka Initiative on Maternal, Newborn and Child Health, un’iniziativa internazione per la promozione della salute infantile e materna lanciata nel 2010, ma di fatto il nostro Paese è stato l’unico membro del G8 a non aver ancora mantenuto fede alle promesse fatte, visto che nel 2012 e ugualmente nel 2013 le erogazioni risultano pari a zero. Auspichiamo quindi che il nostro Governo tenga fede agli impegni presi in ambito internazionale, e contribuisca a definire un nuovo quadro di sviluppo post-2015 che affondi le radici su di un criteri di equità.
Dopo 4 anni dal lancio della campagna Every One, sono 47 i Paesi dove Save the Children opera direttamente con programmi di salute materno-infantile e 1,2 miliardi di dollari i fondi raccolti in questi anni da destinare ai progetti di salute e nutrizione entro il 2015; grazie alla campagna, tra le altre cose, sono stati formati 274.962 operatori sanitari e sono state organizzate 19,3 milioni di azioni di mobilitazione per dire basta alla mortalità infantile. Nel solo 2012, l’Organizzazione ha realizzato 2,2 milioni di interventi per prevenire la morte durante il parto e per proteggere i bambini dalle principali malattie.
Le iniziative della campagna Every One: quasi due mesi per sensibilizzare sulla mortalità infantile e raccogliere fondi per sconfiggerla
Ogni anno circa 6 milioni di bambini muoiono prima dei 5 anni per malattie curabili. Dare a tutti loro un compleanno in più è facile. Perché semplici e a basso costo sono le soluzioni per contrastare la mortalità infantile. E’ questo il concetto creativo ideato dall’Agenzia Grey per la Campagna Every One 2013, il cui simbolo è ancora una volta il palloncino rosso.
Il Villaggio Every One
E la novità di quest’anno è il Villaggio Every One, una struttura itinerante dall’approccio esperienziale in tour in alcune delle piazze più importanti d’Italia (a Roma dal 19 al 22 settembre in Piazza del Popolo, a Napoli dal 26 al 29 settembre in Piazza Dante, a Firenze dal 3 al 6 ottobre in Piazza Santa Maria Novella, e infine a Milano dal 10 al 13 ottobre, nei Giardini Indro Montanelli, ingresso Via Palestro). Ingresso gratuito.
E’ possibile visitare il villaggio anche virtualmente sul sito www.everyone.it. E sul sito della Campagna e sui social media dell’organizzazione trovano posto anche le foto che ogni visitatore potrà scattare durante la propria visita al villaggio Every One, ritraendosi con in mano l’icona di una delle semplici soluzioni (per esempio la saponetta o la zanzariera) che possono salvare la vita a un bambino e quindi regalargli un compleanno in più.
Lo stesso scatto si può fare direttamente online consentendo così a chiunque di aderire alla Campagna Every One. Oltre ai contributi degli utenti, gli spazi social media di Save the Children Italia sono anche il veicolo per sensibilizzare fan e i follower dell’organizzazione sui temi della campagna, sulle storie e le testimonianze dei beneficiari dei progetti Every One.
I testimonial
Anche quest’anno la campagna Every One può contare sul sostegno di numerosi testimonial, tra cui Caterina Balivo, Danilo Brugia, Roberta Capua, Roberto Ciufoli, Paolo Conticini, Giobbe Covatta, Tosca D’Aquino, Gaia De Laurentis, Irene Ferri, Christiane Filangieri, Fabrizio Frizzi, Vinicio Marchioni, Alessia Marcuzzi, Maurizio Mattioli, Filippo Nigro, Vincenzo Salemme, Andrea Sartoretti, Margot Sikabonyi, Emilio Solfrizzi, Anna Valle, e l’ACF Fiorentina.
I partner aziendali
Tra i partner della Campagna spicca Unilever, che sostiene a livello globale la campagna Every One con una donazione di 15 milioni di euro in tre anni, di cui oltre 1 milione è stati donato dall’ Italia attraverso il brand Algida e l’iniziativa “Regala un sorriso, aiuta un bambino”. Inoltre Algida è anche nel villaggio Every One, dove offre Mr. Smile, il nuovo gelato lanciato a settembre in edizione limitata e realizzato appositamente per la partnership con Save the Children, continuando a coinvolgere i visitatori in un divertente gioco interattivo. Nell’ambito dell’iniziativa, Algida oltre a destinare 100.000 euro al progetto specifico Every One Mozambico, volto a garantire visite mediche, vitamine, antibiotici e zanzariere a 10.000 bambini, attraverso Mr Smile, invita anche il pubblico a dare il proprio contributo a favore della campagna.
Tra gli altri partner aziendali l’ACF Fiorentina, che sostiene la campagna dal 2010, e inoltre: Ace Europe, Bonelli Erede Pappalardo - Studio Legale, i Bibanesi, De Cecco, Fondazione Lavazza, Luxottica, OVS, Pedon, Prysmian Group, Sisal, Transcash e gli operatori telefonici che sostengono Every One attraverso la concessione della numerazione unica solidale.
Sponsor tecnici del Villaggio Every One: Ace Europe, Balloon Express, I Coloniali, Sony.
La raccolta fondi
Dal 14 ottobre al 3 novembre, sarà attivo il numero unico solidale 45509 grazie al quale tutti possono contribuire con 2 euro inviando un sms dai cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Nòverca o chiamando da rete fissa TeleTu e TWT. Sarà inoltre possibile donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.
I fondi raccolti in Italia saranno destinati alla realizzazione di progetti in Etiopia, Malawi, Mozambico, Egitto, Nepal.
La raccolta fondi della campagna Every One sarà promossa anche sui media: si comincerà con la settimana dedicata alla raccolta fondi sulle Reti Rai e Radio Rai dal 14 al 20 ottobre, per continuare poi con spazi nelle principali trasmissioni delle reti Mediaset, La7 e Sky. Anche Radio Capital e Radio Deejay, saranno al fianco di Save the Children, mobilitando i conduttori e gli ascoltatori e invitandoli a donare per sostenere gli interventi di salute materno-infantile della campagna.
La musica per Every One
All’interno della Rassegna “Uto Ughi per Roma”, il Maestro Uto Ughi dedicherà a Save the Children il concerto che si terrà il 29 settembre alle ore 19 presso la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli in Roma e a cui si potrà assistere contribuendo con una donazione minima di 35 € destinata a sostenere la campagna mondiale Every One.
Il calcio contro la mortalità infantile
Nell’ambito della partnership tra Save the Children e ACF Fiorentina, la Società Sportiva promuoverà la campagna all’interno dello Stadio Artemio Franchi invitando i propri tifosi a sostenere l’Organizzazione attraverso il numero solidale.
La Federazione Italiana Gioco Calcio per il quarto anno si schiera con Save the Children sostenendo Every One in occasione della partita del 15 ottobre Italia – Armenia presso lo Stadio San Paolo di Napoli.
Anche la Lega Serie A aderisce alla Campagna Every One, promuovendo sui campi di calcio l’iniziativa “Diamo un calcio alla mortalità infantile” e dedicando così il weekend di campionato del 19 e 20 ottobre alla promozione della campagna.
I partner della comunicazione
Radio Kiss Kiss Napoli è media partner della tappa romana del villaggio Every One di Save the Children e ha affiancato l’Organizzazione per la promozione dell’iniziativa. Inoltre, Ignazio Failla, conduttore dell’emittente capitolina, visiterà il villaggio sabato 21 alle ore 11.
Altri partner della Comunicazione: Accapiù, AC&P, Ansa, Arti Grafiche Agostini, Daniele Fiore, DotNext, Francesco Alesi, Grey Milano, Igp Decaux, La 7, La 7 D, Mecki Film, Mediafriends Onlus, Qrnet, Radio Capital, Radio Deejay, Rocco Patella, Segretariato Sociale Rai, Sky, Spazio Fare, TAR, Telesia, The Family. Inoltre numerosi quotidiani, periodici, radio, tv, concessionarie di pubblicità, siti, portali web hanno ospitato gratuitamente l’annuncio della campagna.
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