Scorte e spreco di denaro pubblico, il Coisp: “Da sempre denunciamo l’inutilità di alcuni servizi di cui scrive oggi il Tempo. Già un anno fa abbiamo parlato di tutele come mero status symbol”
Set 20th, 2013 | Di cc | Categoria: Sindacato“Praticamente da sempre denunciamo l’enorme spreco di denaro pubblico per molti servizi di scorta o
tutela di cui parla oggi l’ottima inchiesta de “Il Tempo”. Appena un anno fa, nell’agosto del 2012,
dissi senza mezzi termini agli organi di informazione come molto spesso - soprattutto nel caso dei
servizi di tutela privi di una reale efficacia contro un’eventuale seria minaccia per il tutelato -,
girare in un’auto pubblica accompagnati da qualcuno, tutto a spese dei contribuenti, sia solo un inutile,
odioso e costosissimo status symbol che gli italiani pagano di tasca propria a danno di servizi
essenziali al mantenimento della sicurezza collettiva. E oggi i contenuti del reportage presentati dal
Direttore Gian Marco Chiocci ricordano opportunamente e responsabilmente a tutti come nulla sia
cambiato, e lo sbandierato impegno a ridurre tali sprechi per mantenere un minimo di serietà rispetto
all’apocalittica crisi che ci viene quotidianamente sbattuta in faccia sia rimasto lettera morta… tanto
per cambiare”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, fa eco così al
vasto e dettagliato servizio pubblicato oggi sulle pagine de “il Tempo”, dal titolo “Lo scandalo delle
scorte a peso d’oro”, nel quale viene riportato fra l’altro l’elenco di tutti i soggetti che godono della
protezione e del servizio offerto dallo Stato. Oltre 200 in tutta Italia, fra “politici, magistrati,
giornalisti, sindacalisti, ambasciatori, gente di spettacolo”, fra cui anche molti che non svolgono più
incarichi pubblici.
“Servizi dal costo elevatissimo - ribadisce Maccari - che impegnano migliaia di Appartenenti alle
Forze dell’Ordine, mezzi e risorse rimasti totalmente al riparo dagli effetti dei “tagli selvaggi” operati
al Comparto Sicurezza, mentre di contro per il quotidiano svolgimento delle attività sul territorio ci
troviamo a fare i salti mortali rimettendoci non di rado anche del nostro per garantire il servizio
dovuto ai cittadini”.
“Abbiamo sentito dai nostri Governanti inutili parole sulla necessità di rivedere tutti i servizi ancora
attivi per una verifica delle reali esigenze di assicurare la scorta a così tante persone - ricorda il
Segretario del Coisp -. Ma l’unica cosa che non si fa mai attendere è il taglio alle nostre risorse ed ai
nostri mezzi. Ci barcameniamo per quattro soldi con contratti bloccati all’epoca di Noè, non possiamo
contare su un turn over adeguato alle infinite esigenze operative, abbiamo trattamenti previdenziali
ridicoli che non ci garantiscono una vita serena, e tante, troppe altre questioni vitali per la tenuta
dell’intero Comparto, ma continuiamo a vedere l’ignobile superficialità con cui si affrontano certe
questioni. E’ assurdo e indegno”.
“Continuiamo ad esempio a vedere che in tanti godono della tutela - insiste Maccari -, composta da un
solo uomo con una macchina non blindata. E continuiamo a fare un ragionamento di fondo: si tratta di
una persona da scortare oppure no? Perché se la tutela è una scorta, quella persona che noi
impegniamo è qualcuno che in realtà fa solo l’autista, e con una macchina che non è blindata e dunque
è addirittura pericolosa. La verità continua ad essere che la tutela è uno status symbol, come molti altri
servizi di scorta garantiti a chi potrebbe farne a meno. L’unico dato positivo rimane che qualche
giornalista si ricorda di suonare la sveglia a chi non fa che girarsi dall’altra parte. Nella speranza che
ciò produca qualche effetto benefico per migliaia di uomini e donne delle Forze dell’Ordine chiamati
ad imprese che stanno per sfiorare l’impossibile”.