La vittoria di Pirro

Set 7th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica

Ci siamo. Se non vi saranno novità dell’ultimo minuto tra un po’ di giorni il senatore Silvio Berlusconi perderà lo scanno parlamentare e i suoi avversari potranno brindare alla tanto agognata vittoria.

Ma sarà un vero successo? E per chi?

A parte le simpatie e i discorsi faziosi che fanno parte del gioco, di fatto ci troviamo a un bivio e la scelta della strada da percorrere sarà determinante per definire lo scenario nel quale tutti saremo costretti a vivere nei prossimi tempi.

Oggi abbiamo un Governo che, sebbene sia una sorta di parodia di squadra compatta, è  impegnato a cercare di liberare l’Italia dalle paludi della crisi. Per fare questo è stato necessario mettere insieme forze politiche molto diverse tra loro.

Soluzione imposta dai fatti più che dalle volontà e, sebbene non si siano registrati risultati esaltanti, le cose realizzate sono andate in una direzione corretta.

Adesso c’è chi intravede la possibilità d’affossare l’avversario degli ultimi venti anni, ma l’esaltazione dell’obiettivo a portata di mano rischia d’offuscare le menti e creare danni incomparabili al sistema Italia.

Berlusconi è l’anima del centrodestra e, volente o nolente, rappresenta una parte consistente della nostra gente: questo è un fatto.

La linearità delle azioni messe in atto da una parte della magistratura nei confronti di Berlusconi in questi anni non appare scevra da dubbi di parzialità e quindi la parte politica di cui il Cavaliere è leader indiscusso non può assistere inerme al massacro del capo andando a braccetto con chi ha fatto parte del plotone d’esecuzione: questo è un altro fatto.

Se solo si vogliono prendere in esame queste due considerazioni,  appare chiaro come risulti inevitabile l’apertura della crisi di fronte al rifiuto del PD a cercare strade alternative alla decadenza del Cavaliere.

Certo, con alchimie politiche del tipo senatori a vita e transfughi M5S, potrebbero essere trovati i numeri per un Letta bis, ma quanto durerebbe? e che possibilità avrebbe un governo del genere di metter mano alle riforme necessarie senza dialogare con l’opposizione?

Ma discutere con una forza politica significa riconoscerne in toto valenza e classe dirigente, compresa la leadership che in questo caso vorrebbe comunque dire Silvio Berlusconi.

E allora?

Il Cavaliere sa bene che questo sarà e ne è conscio anche il Presidente della Repubblica che sta lanciando messaggi per evitare una crisi dagli aspetti grotteschi e surreali.

Ma i messaggi non possono essere indirizzati a senso unico, la responsabilità deve essere condivisa da tutte le parti e sarà da inconsapevoli mandare il Paese al macero esclusivamente per un’inutile vittoria di Pirro.

 

Edoardo Barra

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