Una nazione intera ha pianto i sei ragazzi della Folgore uccisi da un attentato Kamikaze a Kabul . Le salme dei sei paracadutisti sono state accolte a Roma dalle più alte cariche dello Stato . I funerali solenni sono partiti dal Celio , che era stato meta ininterrotta di cittadini che avevano voluto portare ai morti il senso della propria affettuosa riconoscenza . Molte case di Roma , così come aveva raccomandato il sindaco Alemanno , avevano alle finestre il tricolore .

L’Italia tutta si è stretta intorno a quei giovani eroi ed alle loro famiglie che , tutte , hanno mostrato un grandissimo senso di dignità nel loro tremendo dolore . Simbolo toccante è stato il piccolo Simone , figlio di due anni del caporal maggiore Valente , che salutava un papà che non avrebbe mai più rivisto con in testa il basco da paracadutista .

Uniche notre stonate le scritte indegne comparse su qualche muro di  Milano e di Livorno, scritte vergate da vigliacchi dell’ultra sinistra . Come vigliacchesco è stato l’atteggiamento di alcuni cosiddetti preti , come un tal De Capitani , che nel suo blog , prima , nell’omelia domenicale ,poi , ha parlato dei ragazzi della Folgore come dei mercenari che la morte se la sono cercata .

E’ in questi momenti che nasce lo sdegno nei confronti di  alcuni individui che insozzano la tonaca che indegnamente portano . Bene ha fatto il cardinale di Milano a stigmatizzare l’atteggiamento del De Capitani, che mi rifiuto di chiamare prete . Sarebbe stato preferibile però qualcosa di più di un semplice rimbrotto verbale .

 Sono i preti alla moda, amici dell’ultrasinistra , come i Gallo di Genova , i Vitaliano di Avellino  , gli Zanotelli di Napoli ad essere sempre in mostra , senza guadagnare alla fede i figuri con i quali si accompagnano ma allontanando con i loro atteggiamenti la gente semplice e perbene . (Michele Elio Fusco)