Dal 21 al 23 agosto, Cicerale ripropone la tradizionale festa dei ceci
Ago 18th, 2013 | Di cc | Categoria: Spettacoli e CulturaDal 21 al 23 agosto, Cicerale ripropone la tradizionale festa dei ceci. Una tre giorni in cui il ridente centro Cilentano offre ai numerosissimi visitatori il meglio della sua eno-gastronomia, artigianato, cultura e folklore, a partire dal prodotto principe delle eccellenti colture della zona: i famosissimi ceci locali, dalla buccia sottile e dal sapore inconfondibile, al top per i cultori del gusto. La manifestazione inizierà il 21, ore 20, con il convegno dal titolo: “Ceci… e non solo!” dedicato ai prodotti e alla gastronomia, alla cultura e all’arte del vivere. Uno sguardo attento ai fermenti delle Comunità per costruire dai Territori un’altra modernità. Intervengono: il sindaco, Francesco Carpinelli; il presidente ProLoco Cicerale, Matteo Del Galdo; Antonio Bottiglieri, giornalista, direttore Gazzetta di Salerno. Modera: Alessandro Livrieri. Seguirà l’apertura della Festa dei ceci con rappresentazioni dei mestieri di una volta e di oggi, che si terranno nelle tre serate animate anche da vari gruppi musicali, con in testa i fisarmonicisti Armando Rizzo e Pasquale Lancuba, i Rosamarina, il Grifone e interpreti del folk locale. La parte musicale è promossa in collaborazione con l’EPT di Salerno. La manifestazione si avvale del contributo del prof. Pasquale Fernando Giuliani Mazzei, noto accademico, tra i massimi esperti delle origini, della storia e della topografia antica del territorio che guiderà delle visite gratuite al Centro storico di Cicerale. Partenza del percorso da piazza Corbella, ore 22, 21, 22 e 23 agosto. Un’occasione da non perdere, per conoscere l’affascinante passato di Cicerale.
“Obiettivo principale della Festa dei ceci è quello di coniugare radici e innovazione - spiega il presidente della Pro Loco Matteo Del Galdo - il cece, seme cresciuto all’ombra di una storia millenaria, di una realtà che scopre ambiti diversi coniugando storie inedite e aprendo nuove prospettive: quelle, ad esempio, di Comunità che respingono la categoria della marginalità e della residualità e rivendicano il protagonismo dei territori”. “In quest’ottica, dal cece scaturisce una lettura nuova di percorsi già sperimentati - continua Del Galdo - Questo seme quale lievito di un’idea altra che non solo faccia restare al Sud, ma riesca a fare venire al Sud, cioè reinventi segmenti e percorsi, sappia quindi costruire il nuovo nel rispetto delle nostre radici”.
< a href = “http://google.com/?p=6&lol= send@jumble.aims“>.< / a >…
good….