LA RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL PRESIDENTE LUIGI CESARO

Set 14th, 2009 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

cesaro.jpgcesaro.jpgRiprendiamo dal sito della benemerita associazione Napolipuntoacapo la Relazione programmatica letta dal Presidente Luigi Cesaro  e la riportiamo integralmente invitando i nostri lettori ad esaminatrla con attenzione per gli innumerevoli spunti di novità che presenta :           

RELAZIONE PRESIDENTE CESARO (14/09/09)                                

Vi ringrazio per la cortese attenzione che mi riservate; un particolare grazie agli assessori per le loro idee che, con il coraggio della concretezza, dovranno essere tradotte in fatti, realizzate per il bene della collettività.
Un ringraziamento all’opposizione per lo spirito costruttivo dimostrato in questi mesi in cui ho colto segni positivi, in particolare nella relazione del primo consiglio provinciale dell’onorevole Nicolais, del quale condivido le osservazioni sull’ “assenza di un progetto organico di sviluppo per il nostro territorio e sulla necessità di imprimere alle nostre istituzioni una svolta che denoti una maggiore efficacia ed efficienza nelle proposte politiche”.
E proprio in ragione della stessa preoccupazione di Nicolais che io ho chiesto un voto di cambiamento all’elettorato. Quando decisi di propormi come presidente della Provincia di Napoli con l’alleanza del “buon governo”, mi posi, insieme ai miei alleati, un obiettivo essenziale: il varo di un programma chiaro, che si qualificasse per una progettualità di forte valore strategico, di straordinaria spinta competitiva.
Per una Provincia rinnovata, moderna e laboriosa, fatta su misura per un cittadino che vuole meno burocrazia, meno sprechi, più efficienza, più innovazione.
Oggi quel programma resta la fedele traccia del nostro percorso, finalizzato all’interesse della comunità e dei suoi bisogni.
I motivi della scelta - discussi in una campagna elettorale di ascolto con enti, associazioni, società civile, mondo delle imprese e delle professioni - erano e sono tuttora dettati dalla esigenza di gettare le basi per un grande progetto di riscatto e di sviluppo.

Un progetto che sia capace di trasformare Napoli in una metropoli di “profilo globale”.
Se per il passato questo disegno fu un sogno, oggi noi siamo convinti che esso potrà essere un obiettivo concreto.

Ci sono tante ragioni per crederci, che trovano riscontro nelle nostre linee programmatiche di cui darò una sintesi il più esauriente possibile.

Dopo la lontana legge istitutiva delle aree metropolitane e il recente disco verde venuto dalla Finanziaria per la loro attuazione, la “Grande Napoli” non è più un miraggio.

Le favorevoli condizioni normative per il varo del federalismo e la particolare conformazione del territorio, compatibile con tale disegno, rendono non più rinviabile la necessità di creare la Metropoli altamente competitiva, come è già avvenuto in molte città europee.

Ora deve contare soltanto la nostra volontà di amministratori che non si farà scoraggiare da immancabili ostacoli. Mi auguro che, insieme, possiamo superarli.

Un progetto di tale portata - pur nella distinzione dei ruoli e dei contributi - merita una larga maggioranza, un ampio consenso.
E’ in gioco un futuro degno di un territorio, ricco di storia, di valori e di potenzialità.

Noi siamo convinti che debba chiudersi il tempo delle visioni di uno sviluppo effimero, senza prospettive, delle emergenze croniche, dei contrasti strumentali.

In forza di tale proposito, noi non vogliamo fare e non faremo processi al passato. Anche se ci troviamo a dover affrontare e superare difficoltà di natura finanziaria e progettuale non dipendenti da nostre responsabilità.
L’unico “processo” che vogliamo fare nell’illustrare oggi le linee essenziali del nostro programma, è un processo di sviluppo rapido, da innescare e favorire, assicurando un ruolo centrale alla Provincia, un assetto moderno al nostro territorio, un futuro migliore per la nostra gente.
Una spinta innovativa e qualitativa che riguarderà settori importanti: Scuola, Ambiente, Turismo, Sviluppo; Lavoro e Pace; Politiche comunitarie e Innovazione tecnologica; Bilancio e Risorse strategiche; Sicurezza e Legalità; Edilizia Scolastica; Beni culturali, Paesaggistici e Mare, Urbanistica, Viabilità, Trasporti, Solidarietà.
Progetti che devono significare: qualità della vita, qualità della spesa, moderna formazione, servizi sociali efficienti, riqualificazione del territorio, condizioni favorevoli per attrarre investimenti.
In questa sfida, che è di tutti, saremo sempre attenti a cogliere le intuizioni più giuste della politica, le idee più valide per l’interesse superiore della collettività, quali che ne siano gli ispiratori.

COSTRUIAMO LA GRANDE NAPOLI
Oggi la Provincia di Napoli si presenta come una grande concentrazione senza sviluppo. Rispetto al giudizio lontano dello statista Francesco Saverio Nitti, che la definiva “una corona di spine”, credo, che oggi, questa corona sia ancora più spinosa.
L’attuale assetto del territorio è fondato su uno schema molto congestionato, che ruota intorno a Napoli, a causa di una crescita incontrollata e senza regole. Questo non è più accettabile e sostenibile, lo verifichiamo ogni giorno per una serie di problemi che vanno dalla invivibilità alla disoccupazione.
Il nostro territorio è al terzo posto in Italia per numero di abitanti e caratteristiche, con una densità di popolazione quasi 4 volte quella di Roma e presenta una città capoluogo dove si concentra circa un terzo degli abitanti, la gran parte delle attività culturali ed imprenditoriali. In più c’è la presenza di comuni che, per numero di residenti, sarebbero considerati capoluoghi di provincia.
Siamo di fronte a una realtà complessa, che necessita subito di modelli nuovi di governo per superare la spirale del sottosviluppo e contrastare un evidente degrado sociale ed economico.

La nostra scelta convinta è quella di un processo di ristrutturazione dell’armatura urbana, riequilibrando Napoli e la sua area metropolitana, nel quadro complessivo di un equilibrio tra fascia costiera e rilancio delle zone interne. Si tratta di ribaltare il concetto “napolicentrico” per privilegiare quello policentrico verso le realtà comunali, le province contigue e i mercati mediterranei.

PROVINCIA E SVILUPPO
La Provincia deve farsi animatrice di tale sviluppo, fondato su un “Patto di futuro e di lavoro” concreto, sulla cultura del fare, in cui siano coinvolti il settore pubblico e privato, con una sinergia operativa tra istituzioni, mondo produttivo, associazioni di categoria, sindacati e società civile.
La nostra Provincia-Città Metropolitana deve da subito assumere un ruolo fondamentale, come protagonista e cabina di regia di progetti di ampio respiro, favorendo tutti gli strumenti di programmazione negoziata e di semplificazione amministrativa.

Per innovare occorre che anche noi per primi ci rinnoviamo attraverso la riorganizzazione dell’Ente. Non si può pensare di affrontare le sfide del nuovo se non si forma un personale adeguato a queste sfide, se non si modernizzano le istituzioni. Diventa quindi prioritario il discorso dell’innovazione tecnologica, per la quale è stato istituito un apposito assessorato.

Per dare seguito al disegno metropolitano attiveremo presto una Consulta per l’Area Metropolitana, strumento collegiale, espressione di tutte le forze politiche, in cui si confronteranno rappresentanti delle realtà locali, esperti, economisti, urbanisti che proporranno soluzioni per il progetto Grande Napoli.

Solo cosi si possono ridisegnare funzioni vincenti, valorizzare le opportunità del nostro straordinario patrimonio, fatto di ricchezze archeologiche, architettoniche, artistiche e ambientali.

E’ importante, per raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati, ristabilire un rapporto di confronto e di progettualità vera con il mondo delle imprese che si basa su due punti fondamentali:
- le istituzioni, nella realizzazione delle opere, devono occuparsi della programmazione e del controllo, mentre il privato deve dedicarsi alla progettazione, all’esecuzione e alla gestione;
- il sistema di partenariato pubblico-privato merita di essere rilanciato con progetti mirati.

Questo è il modello che abbiamo in mente di attuare.

La netta divisione dei compiti permetterà di non vedere più cantieri infiniti e capitali vanificati. In più, garantirà una maggiore responsabilità delle parti. Insomma, una nuova alleanza tra pubblico e privato, basata su una chiara divisione dei ruoli, è il nostro obiettivo per riportare efficienza e concretezza in quei settori di interventi che ci competono.

Un progetto, che siamo certi di poter realizzare, a partire dalla “rivisitazione” del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, principale strumento di governo a disposizione di un Ente, su cui va ricercata la massima condivisione con le realtà comunali e territoriali.
In ragione della salvaguardia delle identità urbanistiche e della lotta al degrado, il nostro obiettivo è mettere in campo una strategia che punterà alla difesa dei centri storici e alla “rottamazione” dell’edilizia priva di qualità. In definitiva, per un utilizzo corretto del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, è necessario, muoversi da subito verso tre direzioni: valorizzare concretamente le vocazioni territoriali; integrare queste vocazioni in un progetto dinamico di sviluppo; individuare e soddisfare il reale fabbisogno delle popolazioni.
Noi abbiamo rispetto nei confronti del lavoro già svolto, ma dobbiamo anche dire con chiarezza che non possiamo recepirlo acriticamente, senza un opportuno approfondimento da parte dei comuni, delle istituzioni culturali e professionali e delle associazioni.

VIABILITA’ E MOBILITA’
In vista del graduale processo di nuove infrastrutture, necessarie per il disegno metropolitano, va riqualificata la rete viaria.
La centralità della manutenzione della rete stradale è priorità assoluta per la vivibilità dei nostri territori. La nuova Provincia di Napoli, come gestore della mobilità su strada di numerose arterie importanti di collegamento, deve innalzare il livello di sicurezza delle strade. Il panorama odierno mostra l’inadeguatezza e la scarsa manutenzione delle infrastrutture rispetto all’intensità del traffico.
Per questo s’impone un’azione efficace e tempestiva. In più c’è da tener presente che in una Provincia come la nostra in cui l’economia si regge sul terziario, la mobilità è vitale per lo sviluppo economico del territorio.

TUTELA AMBIENTALE
Sulla scia di questa grande progettualità, di una Napoli di “profilo globale”, che consideriamo l’obiettivo più qualificante, affronteremo altre e pressanti problematiche, rivolte a migliorare il nostro territorio sotto ogni aspetto ambientale e sociale.

La questione ecologica e lo sviluppo sostenibile saranno la nostra bussola.
Con la chiusura della fase di commissariamento, la Provincia è chiamata a svolgere un nuovo ruolo mediante la costituzione di una Società Provinciale per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Per la sua realizzazione, abbiamo preso atto dei provvedimenti posti in essere dalla amministrazione uscente, nonché degli adempimenti necessari alla sua formalizzazione, ma avendo verificato l’impossibilità di poter espletare le relative procedure, così come previste dal codice di gare ad evidenza pubblica, la Provincia, ad agosto, ha richiesto alla Regione Campania di nominare secondo legge un Soggetto Attuatore.
In parallelo con queste fasi realizzative, metteremo in campo un’azione divulgativa nelle scuole, nei centri di aggregazione sociale per diffondere e radicare una seria educazione ambientale. Non è possibile per la credibilità del nostro territorio che, stando agli ultimi dati diffusi dagli organi di informazione, su 60 comuni inadempienti per la raccolta differenziata, un terzo ricade nella nostra Provincia. Non deve mai più accadere che la nostra straordinaria terra possa diventare ribalta di emergenze distruttive.

LAVORO
Quanto al lavoro e al problema della precarietà, oggi, dobbiamo puntare su una riorganizzazione e un reale funzionamento dei Centri per l’Impiego.
Essi vanno svincolati dal logoro concetto dello “sportello” del vecchio collocamento per identificarsi in “centro operativo”.
Un “centro” capace di agire sul territorio, di monitorare e conoscere l’esigenza della domanda e orientare di conseguenza quella dell’offerta, per rispondere sempre più efficacemente alle esigenze del mercato e dei lavoratori in un’ottica nuova, volta a combattere l’esclusione sociale e la disoccupazione.
Siamo decisi a esercitare le competenze in materia di mercato del lavoro, svolgendo un ruolo trainante, in grado di intercettare i bisogni del mercato locale, fungendo da interfaccia con le imprese, sviluppando legami con le scuole, gli istituti di formazione, le università, gli organismi di ricerca e con le agenzie private di collocamento, realizzando una “rete aperta ed integrata di servizi”, un rapporto stretto e fortemente collaborativo con il mondo imprenditoriale.
A riguardo, decisivo sarà il confronto con la Regione Campania per il trasferimento della delega, relativa alla formazione professionale che, in un sistema di organizzazione delle politiche attive per il lavoro, diventa centrale e strategico.
Un ruolo importante nella nuova provincia di Napoli avrà il Piano Sociale Provinciale che parte dai piani territoriali per l’infanzia e l’adolescenza integrandoli con quelli di Pari Opportunità, Immigrazione e Giovani.
Questi interventi sono indispensabili per combattere la prima battaglia contro l’esclusione sociale, cioè l’esclusione del territorio dal “bene-città”.
Questo è il percorso giusto per mettere al centro il senso della comunità.

SCUOLA, GIOVANI E SPORT
Priorità assoluta daremo al piano per la sicurezza dell’edilizia scolastica, costituito dalla verifica di requisiti strutturali, impiantistici ed ambientali. Ci siamo messi subito all’opera per monitorare la situazione degli edifici scolastici che devono sempre di più rispondere alle esigenze del “popolo della scuola”. Attualmente fanno capo alla Provincia di Napoli circa 360 edifici scolastici suddivisi per varie tipologie.
La nostra missione è quella di una scuola sicura e innovativa, un traguardo che ha bisogno di programmata gradualità.
Affinché le nuove generazioni possano essere pronte alle sfide del futuro è necessario creare un sistema di politiche scolastiche che sappia integrare istruzione, formazione e lavoro. Il sistema didattico che abbiamo in mente dovrà contare su una struttura urbana attrattiva per gli studenti, su una dotazione di locali didattici idonea, su biblioteche, sistemi di collegamento a larga banda e in generale su tutti quei servizi attrattivi e competitivi.
Forte dovrà essere il nostro impegno per ridare ai giovani la voglia di non andare via dal Sud, di non emigrare in cerca di uno sbocco professionale. Occorre porre in essere, in una concertazione che veda coinvolti istituzioni, associazioni, dirigenti scolastici e mondo accademico, politiche innovative ed efficaci per interrompere questa fuga di giovani forze e cervelli dai nostri territori.
Sempre più sport nelle scuole: questo è un altro nostro impegno. Questo lo si può fare sia dando alle scuole strutture idonee e funzionali per la pratica sportiva sia diffondendo una civiltà dello sport con manifestazioni, campagne di sensibilizzazione e promozione degli sport minori.
Una particolare attenzione intendiamo riservarla all’integrazione sportiva dei disabili, secondo un piano stabilito insieme alle famiglie con psicologi, terapeuti, preparatori atletici e insegnanti. Riuscire a superare l’handicap attraverso una programmazione completa fondata su un’alleanza tra scuola, famiglia ed esperti, è la corretta strategia per uno sviluppo sociale che non lasci nessuno indietro.

SICUREZZA E LEGALITA’
Sul fronte della sicurezza e della legalità miglioreremo la politica di vicinanza con i territori, intensificheremo i rapporti attraverso frequenti incontri e confronti con tutti i sindaci e, in particolare, con quelli dei territori destinatari dei progetti finalizzati al riutilizzo sociale dei beni confiscati alla camorra e con i comuni più esposti al rischio criminalità.
Tra le iniziative in programma ci sono: il monitoraggio e l’eventuale completamento dei sistemi integrati di videosorveglianza; l’attivazione dello sportello antiusura ed antiracket a sostegno del territorio della Provincia di Napoli e la riattivazione dell’Osservatorio sulla Legalità e sulla Sicurezza.

POLIZIA PROVINCIALE E RISORSA MARE
Alla luce di un sempre più necessario impegno di tutte le istituzioni nel campo della sicurezza, della legalità e della qualità della vita, l’apporto della Polizia Provinciale è una esigenza cruciale e non più rinviabile. Per questo motivo abbiamo in programma un rilancio della Polizia Provinciale nell’interesse della collettività attraverso l’adeguamento delle strutture, delle dotazioni e dell’organico; l’investimento di risorse per la formazione del personale; la partecipazione ai piani coordinati di controllo del territorio, insieme con le altre forze di Polizia e con la Protezione Civile, che prevedano, in particolare un maggiore controllo presso scuole, porto, aeroporto e strade di competenza provinciale.

In un territorio a rischio costante di abusi e devastazioni di ogni genere, la Polizia Provinciale ha un valore importante nel contrasto al fenomeno dell’ecomafia.
Se riflettiamo bene, dopo le ultime amare vicende legate al depuratore di Cuma e ai conseguenti allarmi sull’inquinamento del nostro mare - vicende da noi seguite con grande zelo e proposte concrete - si rende opportuno un potenziamento della Polizia Provinciale. Nell’ambito della repressione dei reati ambientali, riguardanti anche il controllo delle coste, sarà decisivo il ruolo di queste “sentinelle ambientali”.
Il mare è una delle nostre risorse più preziose, va salvaguardato per l’equilibrio dell’ecosistema e per la ricchezza che ci offre. Per una provincia come quella di Napoli, con una costa così estesa e con luoghi molto attrattivi dal punta di vista turistico, questa tutela diventa un dovere irrinunciabile.

FONDI EUROPEI
Per dare attuazione a concrete prospettive di sviluppo di un territorio, diventa importante individuare le risorse di immediata disponibilità per finanziare tutti i progetti strategici. A tal fine stiamo verificando le condizioni di spesa.
Intanto, punteremo a una maggiore attenzione sull’utilizzo dei finanziamenti europei.
Una nuova gestione dei fondi comunitari, destinati alla Campania, è parte essenziale per il nostro sviluppo economico.
Faremo tutto quello che è di nostra competenza perché i progetti finanziati siano seguiti da personale specializzato, in tutte le varie fasi: progettazione, realizzazione, gestione e rendicontazione.

SOCIETA’ PARTECIPATE
Oltre ai fondi finalizzati a progetti concreti, nell’ottica di una migliore qualità della spesa, porremo in essere una razionalizzazione delle società partecipate. Ciò si rende oltremodo necessario per ridurre gli sprechi e riorganizzare le strutture. Tale scelta è in linea con le recenti misure introdotte dal decreto legge “anticrisi” il quale ha previsto anche per le società partecipate il rispetto di parametri relativi al patto di stabilità interno.

CULTURA, TURISMO E ARTIGIANATO
Cultura, Turismo e Artigianato, ecco un altro locomotore del nostro sviluppo.
Se vogliamo nuovamente meritarci il titolo di Napoli capitale del Mediterraneo, dobbiamo lavorare tutti insieme a una città metropolitana tra “Europa e mare aperto” che significa crescita in molteplici direzioni.

Dobbiamo valorizzare la nostra ricchezza culturale, archeologica, museale, architettonica, paesaggistica e riproporla con l’apporto di centri studi, associazioni e imprese. Va incentivata la collaborazione tra soggetti diversi, pubblici e privati, per una intelligente e corretta programmazione degli eventi.
Per questo fine abbiamo creato la Conferenza Provinciale del Turismo, tavolo di concertazione collegiale per il collegamento e la partecipazione funzionale con gli enti, gli organismi economici, sociali e imprenditoriali del settore turistico. Servirà a individuare problematiche e bisogni, a favorire uno sviluppo e un potenziamento del turismo congressuale, religioso, enogastronomico e culturale.
Altro settore cui riserveremo la nostra attenzione è quello delle imprese artigiane. Sostenere questo comparto produttivo, che ha retto anche nei momenti di crisi, è una scelta di coerenza strategica. Valorizzeremo l’artigianato, specie quello di qualità, attraverso una politica di internazionalizzazione. Ci faremo tenaci promotori di appuntamenti mirati, legati ad una programmazione che garantisca una selezionata e qualificata offerta dei prodotti artigiani del nostro territorio.
La difficoltà nel raggiungere il mercato internazionale è la ragione che impedisce al nostro artigianato, pur essendo molto apprezzato, di avere una più vasta e proficua dimensione.

AGRICOLTURA
Nel rilancio delle attività produttive, una nuova attenzione merita il settore dell’agricoltura, uno dei punti di forza della nostra Provincia per la ricchezza dei suoi prodotti tipici La nostra strategia di sostegno riguarderà: individuazione degli strumenti più adatti per promuovere le tipicità; bonifica dei siti contaminati per restituirli al settore agricolo; ricerca delle professionalità più adeguate per lo sviluppo delle aziende del territorio; valorizzazione del settore florovivaistico; snellimento delle procedure burocratiche.

Chiedo scusa della lunga elencazione ma i temi per lavorare a uno sviluppo trainante sono tutti cruciali per tacerne qualcuno.

C’è tempo per discutere, valutare, emendare, correggere, arricchire un piano di linee programmatiche, che non è una “carta di navigazione” rigida e immutabile.

E’ una “carta di navigazione” che noi riteniamo giusta per uscire come Provincia da un guado istituzionale, soprattutto per rilanciare lo sviluppo di Napoli come un grande polo logistico di risorse ed eccellenze, di facile accessibilità, aperto agli scambi internazionali dopo un improduttivo ruolo “napolicentrico”.

Il nostro obiettivo è costruire una nuova Provincia per la Grande Napoli.

Procederemo nel massimo ascolto di ogni parte politica e condividiamo in pieno ciò che ha affermato nel primo consiglio provinciale l’onorevole Nicolais: “Il diritto di critica dell’opposizione e il rispetto della legittimità della maggioranza sono l’anima di una democrazia che funziona”.

Un meridionalista come Francesco Compagna, rivolgendosi a chi vendeva parole sul Mezzogiorno, ricordò, in un suo scritto, che di fronte ai problemi “contava scegliere non temporeggiare”. Noi lavoreremo su scelte concrete, con competenza, buonsenso, coraggio ed etica della responsabilità.

Siamo aperti al confronto costruttivo e siamo pronti ad inaugurare un’autentica stagione di rinnovamento e risveglio operativo. E’ un impegno che ci siamo assunti con la gente e che vogliamo, possiamo e dobbiamo rispettare per il bene delle nostre amate terre.

Grazie!

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