“Boldrini si astenga da posizioni di parte”
Lug 30th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica
“Francamente non si sentiva proprio il bisogno di questa puntualizzazione della Presidente Boldrini, che derubrica a singolo caso giudiziario la vicenda riguardante Berlusconi che e’ eminentemente politica, sia perche’ riguarda il leader del centrodestra, sia perche’ - trattandosi di circa il trentesimo procedimento giudiziario che lo colpisce - mette in evidenza l’esistenza di un sistematico uso politico della giustizia, sia perche’ di rimbalzo coinvolge il Pdl e gli elettori dell’area del centrodestra. Dopo di che ci auguriamo che arrivi un contributo alla serenita’ e alla normalita’ del Paese. Per parte nostra ci guardiamo bene dal formulare minacce di alcune tipo ma avanziamo solo auspici e speranze. Comunque il solo fatto che c’e’ intorno a questa vicenda una cosi’ grande attesa politica avrebbe dovuto spingere la presidente Boldrini dall’astenersi dall’assumere una posizione di parte”. Lo dichiara Fabrizio Cicchitto del PdL.
Deborah Bergamini - “Non accettiamo lezioni sul modo migliore per attendere una sentenza fondamentale. E spiace che da sinistra si alzino ancora voci di protesta e lamentele scandalizzate. Purtroppo, a quanto pare, sono ancora in molti coloro che si ostinano o fanno finta di non capire che il destino giudiziario del Presidente Berlusconi non riguarda una sola persona ma la democrazia del nostro Paese, l`equilibrio tra i suoi poteri, il rispetto della volontà e della capacità di capire dei milioni di italiani che hanno votato liberamente e convintamente per il PdL e per il suo leader, anche alle scorse elezioni politiche”. “Non serve essere al di sopra delle parti per riconoscere tutto questo, basta un minimo di realismo o forse anche meno di questo: basta un minimo di onestà intellettuale”.
Annagrazia Calabria - “In un momento di particolare tensione, e’ lecito aspettarsi dai piu’ alti rappresentanti delle istituzioni un ruolo super partes e una volonta’ di pacificazione. Dal Presidente di un ramo del Parlamento, in particolare, ci si attende che vengano richiami alla conciliazione e indicazioni dei temi sul tappeto, non delle loro soluzioni. Queste dovrebbero spettare al Parlamento e al confronto democratico tra le forze politiche che vi siedono. Soprattutto, sarebbe stata auspicabile da parte del Presidente Boldrini piu’ obiettivita’ nell’affrontare la vicenda politico-giudiziaria del Presidente Berlusconi, che riguarda non una sola persona ma la storia del nostro Paese e il suo futuro. Se i moderati hanno una voce politica, se i valori della liberta’ e della giustizia hanno trovato una bandiera, lo si deve a Silvio Berlusconi. Mi sembra che, se anche si volesse parlare di un ’singolo’, sarebbe un singolo assai importante per la democrazia”.
Daniele Capezzone - “Quando sento la Presidente della Camera, l’onorevole Boldrini, derubricare a ’singolo caso giudiziario’, quella che e’ invece una questione democratica massima, e cioe’ l’agibilita’ politica di chi e’ stato scelto da 10 milioni di italiani, mi chiedo se si sia di fronte a una gratuita offesa nei confronti di Silvio Berlusconi e della grande quota di elettori che lo ha indicato come riferimento e leader, o a una mancanza di comprensione di cosa sia davvero in gioco. Nell’uno o nell’altro caso, e’ grande l’amarezza dinanzi a una sinistra che sembra aver dimenticato ogni garantismo e ogni primato della democrazia”.
Elena Centemero - “Spiace che, alla vigilia di una sentenza determinante, l’attenzione si concentri esclusivamente sulle ripercussioni che potrebbero derivarne per la vita dell’esecutivo. Evoluzioni che peraltro sono a tutt’oggi non prevedibili. Il Presidente Berlusconi ha voluto sostenere il governo di larghe intese, anteponendo il bene del Paese e la responsabilita’ verso i cittadini a qualsiasi altra considerazione. Mai come ora il PdL e’ compatto e unito intorno a lui. Continuare a chiedersi cosa ne sara’ del governo, significa non aver ancora compreso davvero la statura politica di Berlusconi, la portata culturale e storica dalla sua discesa in campo, il segno che ha lasciato nella storia italiana. Per il popolo dei moderati, cui il Presidente Berlusconi ha saputo dare voce e rappresentanza, i prossimi eventi sono importanti in se’, a prescindere dalle loro conseguenze politiche. La nostra storia, che e’ quella di Silvio Berlusconi, non potra’ mai essere cancellata, sminuita o messa alla berlina. I milioni di italiani che sono con noi non lo consentiranno”.
Mariastella Gelmini - “Tentare di sminuire una situazione grave che e’ sotto gli occhi di tutti non modifica la realta’ dei fatti. La presidente Boldrini dovrebbe ben saperlo. Far finta di non comprendere il peso della vicenda Berlusconi e derubricare il tutto a “singoli casi giudiziari” suona come una provocazione piu’ inutile che politica”.
Gabriella Giammanco - “Il processo Mediaset non e’ un caso giudiziario come tanti ma un caso unico nella storia in quanto rappresenta l’epilogo della costante persecuzione giudiziaria nei confronti del leader politico che, dal ‘94 a oggi, ha conquistato il piu’ ampio consenso da parte degli italiani. Spiace che la presidente Boldrini voglia sminuire la portata della sentenza della Cassazione e le ripercussioni che questa potrebbe avere sugli equilibri politici del nostro Paese. Un’ipotetica condanna rappresenterebbe un attacco alla democrazia e ai milioni di elettori che vedono da anni in Berlusconi un costante punto di riferimento”.
Giuseppe Moles - “Ci mancava anche puntualizzazione della Presidente Laura Boldrini, che derubrica a singolo caso giudiziario la vicenda Berlusconi-Mediaset; il ruolo che la Boldrini riveste e’ talmente importante che dovrebbe essere scevro da posizioni di parte, invece mi sembra che ci sia snobismo ed ipocrisia nelle sue parole, perche’ sa perfettamente che la vicenda riguardante Berlusconi e’ eminentemente politica, e che quindi non si puo’ derubricare con sufficienza a singolo caso; temo pero’ che purtroppo ci dovremo rassegnare a questo pomposo snobismo sia perche’ ormai e’ molto di moda nelle sedi del potere, sia perche’ assicura una gran bella fetta di notorieta’”.
Stefania Prestigiacomo - “E’ preoccupante che la presidente Boldrini non veda la differenza tra un comune processo e la sentenza che attende a breve Silvio Berlusconi. Preoccupante, innanzitutto, perchè la terza carica dello Stato non percepisce la storica portata di questa sentenza, che invece risulta ben evidente ad ogni singolo cittadino italiano; in secondo luogo, perchè verrebbe il sospetto che le parole della Boldrini siano in realtà sporcate da una propaganda di parte, il che mal si addirebbe all’alto ruolo istituzionale che ricopre”.
Daniela Santanchè - “Altro che singoli casi giudiziari! Qui si tratta di 10 milioni di italiani che in caso di condanna di Berlusconi rischiano di non avere più rappresentanza politica. Alla presidente della Camera Boldrini ricordiamo che Parlamento e istituzioni rappresentano quella democrazia che con ogni probabilità sarà mutilata. Proprio per il ruolo che riveste, Lei dovrebbe essere preoccupata quanto noi”.
Elvira Savino - “Se la presidente Boldrini veramente ritiene che la vicenda processuale di Silvio Berlusconi sia da considerarsi semplicemente un ’singolo caso giudiziario’, allora vuol dire che non ha capito nulla della politica italiana degli ultimi venti anni. Qui c’e’ in gioco la democrazia nel nostro Paese che noi vogliamo difendere da chi vorrebbe utilizzare la magistratura per fini politici. Il presidente Berlusconi non e’ un singolo caso giudiziario, e’ il caso giudiziario. Prima come imprenditore e poi come politico, Berlusconi ha dedicato la sua vita al bene dell’Italia ma il suo successo, evidentemente, e’ mal digerito da chi lo vorrebbe fare fuori dalla scena politica nei tribunali e non nelle urne, che continuano invece a tributargli sempre un grande consenso”.
Francesco Sisto - “Intorno al pronunciamento sul processo a Silvio Berlusconi per la vicenda Mediaset si stanno concentrando una serie di diverse entita’: gli scommettitori puri, curiosi del ‘come andra’ a finire’; i ‘guru’ di informazione e politica, ingegneri di scenari virtuali, apocalittici o agnostici, sul post sentenza; i tecnici, ossia coloro che affidano alla saggezza del Giudice di Legittimita’ il governo della ’soluzione giusta’, pur consapevoli delle patologie della sentenza di secondo grado, che ‘abusa’ del principio di personalita’ della responsabilita’ penale, scritto indelebilmente nell’art. 27 della Costituzione. Il nostro augurio, a prescindere dal processo e dal nome dell’imputato, dalle ideologie e dalle appartenenze, e’ che, nel segreto della coscienza di ciascun componente del collegio, prevalga l’essere ‘autonomo ed indipendente’, caratteristica costituzionale della magistratura. Se cosi’ sara’, la sentenza scritta nelle nebbie milanesi non potra’ che essere annullata”.