Emirates Team New Zealand continua a stupire nella Louis Vuitton Cup
Lug 11th, 2013 | Di cc | Categoria: SportEmirates Team New Zealand ha conquistato il secondo punto della Louis Vuitton Cup, l’America’s Cup Challengere Series, in una regata senza avversario nella Baia di San Francisco.
Lo skipper Dean Barker e il suo team avrebbero dovuto regatare contro Artemis Racing, ma il team svedese è ancora impegnato nell’armamento del secondo AC72 e non sarà pronto prima di altre due settimane.
Ancora una volta i kiwi sono apparsi molto a loro agio a bordo dell’AC72 Aotearoa. Hanno completato il percorso di 16.16 miglia in 45 minuti e 28 secondi, un minuto in meno rispetto alla regata di domenica, raggiungendo una velocità di punta di 43,26 nodi. Il vento era più teso e ha raggiunto punte di 20 nodi contro i 16 di domenica.
“C’era un po’ più di brezza oggi, probabilmente un nodo o due in più rispetto all’altro giorno – ha commentato Ray Davies, il tattico – Dopo la prima regata ci siamo concentrati su alcuni aspetti e li abbiamo migliorati studiando i video. E’ davvero utile avere video così dettagliati per analizzare le cose in modo approfondito. E’ un’opportunità per imparare e migliorarsi”.
I kiwi sono stati il team che per primo ha varato un AC72 e che vi ha navigato più a lungo di tutti. Sempre Emirates Team New Zealand è stato il primo a sperimentare l’hydrofoiling ed è stato in grado di riproporre il tutto durante le prime regate della Louis Vuitton Cup nonostante la mancanza di avversari.
“Sono davvero veloci in fase di strambata - ha spiegato Murray Jones di ORACLE TEAM USA, che si stava allenando sul campo di regata prima che Emirates Team New Zealand si lanciasse nella sua prova contro il tempo – Abbiamo programmi differenti. Loro devono regatare ora mentre noi non lo faremo fino a settembre. Fino ad ora abbiamo lavorato sulla velocità nel dritto, dai prossimi giorni inizieremo a pensare al racing mode”.
Le velocità toccate da Emirates Team New Zealand hanno lasciato stupiti alcuni grandi nomi dell’America’s Cup.
“Vengo da 3-4.000 ore di navigazione sui 12 Metri S.I. davanti a Fremantle – ha commentato il Regatta Director Iain Murray, protagonista dell’America’s Cup del 1987 – Il tempo trascorreva cercando di virare senza perdere troppa velocità: il target era non scendere sotto i 6.5 nodi. Queste barche navigano a 21-22 nodi e in virata passano attorno ai 10, mentre nelle strambate toccano addirittura i 25 nodi. Sono velocità mai viste nel mondo della vela”.
“I giovani, i velisti dell’America’s Cup, i ragazzini sugli Optimist o sulle tavole da kitesurf sono affascinati da queste tecnologie e dallo sviluppo che abbiamo impresso a questo sport” ha concluso Murray.
La prossima regata della Louis Vuitton Cup è in programma per giovedì.