Trame.3: il Festival dei libri sulle mafie si tinge di rosa

Giu 20th, 2013 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Da mercoledì 19 a domenica 23 giugno a Lamezia Terme sarà protagonista la legalità. 5 giorni, 100 ospiti, 60 incontri, 40 libri e un solo, unico, tema: lotta alla criminalità organizzata. Dal cuore della Calabria arriva la voglia di denuncia e riscatto. La lotta alla ‘ndrangheta si combatte con la cultura, l’informazione e l’educazione alla legalità.

Peppino Impastato aveva detto che “se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”: Trame.3 vuole diffondere bellezza, seminare legalità, combattere la paura, infrangere il silenzio.

Trame, Festival dei libri sulle mafie quest’anno si colora di rosa: l’appuntamento è, infatti, al femminile ed è dedicato a “Quelle che resistono”. Tanto spazio e tanta parola alle donne e ai giovani, con dibattiti e workshop. L’evento, organizzato dalla Fondazione Trame, dall’Associazione Italiana Editori, dall’Associazione Antiracket e dal Comune di Lamezia, vedrà protagoniste numerose scrittrici, giornaliste, magistrate, sindache, insegnanti, che, con il loro coraggio e la loro determinazione, sono presenza attiva e costante sul territorio. Maria Carmela Lanzetta ed Elisabetta Tripodi, sindache di Monasterace e Rosarno, che hanno subìto attentati e minacce mafiose, racconteranno la loro esperienza e il coraggio della lotta per la loro terra.

Quest’anno il direttore artistico di Trame.3 è Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, che prende il testimone da Lirio Abbate. “Per Trame.3 – ha dichiarato Savatteri  – abbiamo deciso di esplorare anche altri territori rispetto a quelli della saggistica e del giornalismo d’inchiesta, allargando il discorso sulla legalità e contro le mafie ai linguaggi dell’arte, del cinema, della letteratura, della musica. Le mafie si raccontano in modi diversi e Trame vuole far sentire le tante voci che parlano di legalità”.

In programma tantissimi incontri letterari, musicali e teatrali, laboratori, istallazioni artistiche, reading e proiezioni di film. Saranno presenti registi come Roberto Andò, Mimmo Calopresti, PIF e Pasquale Scimeca; magistrati come Giancarlo Capalbo, Nicola Gratteri, Michele Prestino; studiosi del fenomeno mafioso come Nando Dalla Chiesa, Enzo Ciconte e Francesco Forgione;  e firme del giornalismo italiano come Attilio Bolzoni e Carlo Bonini.

Sarà presentato un libro di Lirio Abbate dedicato alle donne calabresi, “Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla ‘ndrangheta” (Rizzoli), e sarà proiettata la versione inedita del documentario “Mafia Bunker di John Dickie ed Elena Cosentino, un viaggio nei luoghi sotterranei dove si nascondono i boss latitanti.

Lo spazio serale sarà dedicato alla musica con ospiti i Capatosta, autori del brano “No more mafia”; i cantautori cosentini Federico Cimini e Brunori Sas e Alfonso De Pietro. Nel giorno dedicato ai rifugiati nel mondo, il 20 giugno, l’artista Mario Incudine presenterà il progetto “Sale nero. Musica e parole per i migranti”: una performance inedita che si muove fra teatro, canzoni e poesia.

Un evento imperdibile che accende i riflettori s temi importanti e sempre attuali. “Le istituzioni devono essere vicine a chi lotta contro la criminalità organizzata e il Paese deve dare il giusto riconoscimento alla parte sana della società e a quei sindaci in prima linea nella battaglia contro le mafie”: così la presidente della Camera, Laura Boldrini, si è espressa quando ha incontrato i promotori della terza edizione del Festival dei libri sulle mafie, al quale, tra l’altro, la Boldrini ha annunciato la sua presenza. La presenza delle istituzioni sul territorio è fondamentale. Prendere parte ad eventi come questi è un segnale importante, ma lo è ancora di più la concreta lotta quotidiana alla criminalità dai piccoli paesi alle grandi città, dal palazzo alla piazza, dal pubblico al privato.

Partecipare a Trame significa scegliere da che parte stare: scegliere la legalità, la giustizia, il futuro. Trame significa denuncia ma, soprattutto, speranza.

 Giuseppina Amalia Spampanato

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