Pdl: “Senza Silvio non si vince”
Giu 13th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica
Sandro Bondi, Coordinatore del Pdl, in una nota afferma: “Di fronte al risultato elettorale non mettiamoci ora a parlare di congressi e di tesseramenti, sarebbe un ulteriore imperdonabile errore. Innanzitutto i partiti sono in crisi dovunque e dobbiamo dunque immaginare un modello che possa coniugare una efficace selezione dei nostri candidati e una altrettanto efficace capacita’ di mobilitazione sui programmi e sui contenuti della battaglia politica. In secondo luogo, smettiamola una volta per tutte con la pantomima dei falchi e delle colombe. La nostra forza e’ rappresentata dal Presidente Silvio Berlusconi - e questa e’ una cosa nota -, e la nostra debolezza non e’ l’attuale dirigenza del partito, bensi’ la nostra difficolta’ a far emergere personalita’ autonome con il coraggio delle proprie idee”. Gianni Alemanno - “Non ho nessuna recriminazione da fare nei confronti del Popolo della Liberta’ o di Silvio Berlusconi, che e’ stato presente al primo turno come al ballottaggio. Infatti mi ha appoggiato con i metodi suoi propri, cioe’ con le interviste televisive, i videomessaggi e gli altri strumenti che gli hanno permesso, a febbraio, di vincere una campagna politica molto difficile. Allo stesso modo, credo che il popolo della liberta’ abbia dimostrato, alla terza prova elettorale, di non essersi disperso: anche i candidati che qui a Roma non sono stati eletti al primo turno hanno continuato a fare campagna elettorale per il ballottaggio. Quindi non c’e’ nessuna recriminazione da fare e nessuno provi a mettere Alemanno da una parte e il Pdl da un’altra facendo i soliti giochini”. Maria Stella Gelmini - ”Senza Berlusconi siamo piu’ deboli e non si vince. Certamente ci ha penalizzato l’astensionismo, ma anche il mancato trascinamento delle Politiche, oltre che la mancata presenza in prima persona di Berlusconi. Spesso in alcuni comuni capoluoghi il centrodestra si e’ presentato diviso. E la contesa che ne scaturisce tra due o anche piu’ candidati finisce per consegnare i municipi alla sinistra. Non solo, ma ci sono margini di miglioramento nell’organizzazione, ovvero la struttura di un partito leggero mal si adatta ad una forza politica come la nostra che per sua natura ha l’ambizione di governare anche nelle realta’ amministrative”. Gaetano Quagliariello - ”Escluderei nel modo piu’ assoluto che ci possano essere conseguenze sul governo dopo il voto amministrativo. Mi sembra che il governo si sia tenuto fuori, gli e’ stato chiesto di non intervenire in nessun modo, nemmeno nei dibattiti, e il fatto che un governo si tenga fuori da un voto e poi glielo si voglia scaricare addosso mi sembra quantomeno singolare”.