Berlusconi: non saremo noi a mettere in crisi il governo

Mag 10th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica

“Non saremo noi a mettere in crisi questo governo”. Lo afferma a Tgcom24 Silvio Berlusconi che, a proposito delle sue vicende giudiziarie dice: “queste sentenze arrivano in un momento cruciale, mentre cerchiamo di tirare fuori l’Italia dalle difficoltà con una collaborazione non facile con il Pd. Una collaborazione che pochi pensavano fosse possibile realizzare, un tentativo storico di portata superiore a quella del governo Andreotti. Andremo avanti su quella strada per poter realizzare le riforme per rendere l’Italia un Paese pienamente governabile”.

 

“Ci troviamo in un momento storico difficile - prosegue Berlusconi - dove la coesione deve essere nazionale e deve prevalere sulla demonizzazione dell’avversario. Chi non ha capito che la via delle riforme è l’unica strada per portare l’Italia in sicurezza sono i magistrati politicizzati, accecati da un odio pregiudiziale che mi vorrebbero interdetto e politicamente morto. Noi resisteremo per deludere le loro aspettative e fare il bene del nostro Paese”.

 

“La sentenza di ieri - commenta a proposito del processo Mediaset - è davvero una provocazione preparata dalla parte politicizzata della magistratura che da vent’anni cerca di eliminarmi come principale avversario della sinistra e il rinvio a giudizio di Napoli fa parte di questo uso politico della giustizia. Ora abbiamo fatto molto per dare un esecutivo forte e stabile all’Italia e non metteremo certamente in discussione il governo per una sentenza assolutamente iniqua e infondata”.

 

Per Berlusconi “è ridicolo accusarmi e condannarmi per una presunta evasione fiscale di 3 milioni di euro nell’anno in cui il mio gruppo ha versato all’erario 567 milioni di euro. Non saremo noi a rompere la strada di pacificazione che abbiamo voluto dopo anni di scontri aspri. Dobbiamo adoperarci per tenere separate le questioni private di Silvio Berlusconi da quelle che riguardano il governo e le riforme. Non è uno sforzo facile perché l’accanimento giudiziario contro di me è diventato ostentato, pesante come dimostra l’assurdo rinvio a giudizio di Napoli e ciò alimenta polemiche”.

 

“A Brescia – conclude - dirò che resto in campo e parlerò delle riforme di cui l’Italia ha bisogno. Parleremo anche di riforma della giustizia, che significa parità tra accusa e difesa, separazione delle carriere, di responsabilità civile dei magistrati e le carceri”.

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