È nostra la giusta ricetta anti-crisi

Mag 8th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica

Enrico Letta lo ha ripetuto in ogni occasione, dal discorso di insediamento all’ultimo summit, ieri, con Mariano Rajoy: “La pressione fiscale in Italia è insostenibile“. Stessa cosa da parte di Mario Draghi, che ha parlato agli studenti della Luiss: “L’alta disoccupazione in alcuni Paesi europei ha raggiunto livelli che rischiano di innescare forme di protesta estreme e distruttive. Le risorse vanno trovate privilegiando i tagli della spesa pubblica ed evitando assolutamente nuove tasse, visto che la pressione fiscale nel nostro Paese è ai massimi“.

Ebbene, ridurre le tasse tagliando la spesa è stato il leit motiv costante della nostra campagna elettorale; ora è soprattutto il segno distintivo della nostra presenza nel governo. Stop all’Imu e all’aumento Iva, detassazione e decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, revisione radicale della legge Fornero sul lavoro; il tutto rispettando i vincoli di bilancio, attraverso tagli alla spesa pubblica senza toccare i servizi ai cittadini (sanità, scuola, ricerca), ma bensì la macchina dello Stato che ci costa 800 miliardi l’anno. “Quattromilacinquecento euro a testa, neonati compresi. Contro i 3 mila dei tedeschi“: lo diceva due mesi fa Silvio Berlusconi.

L’esecutivo Monti aveva aumentato a dismisura le tasse senza incidere minimamente sui meccanismi automatici di spesa. Questo per eseguire fedelmente i “compiti a casa” assegnati dalla Germania. Il risultato è stato nel 2012 un aumento del debito pubblico di dieci punti in rapporto al Pil, di 100 miliardi in valori assoluti, ed un balzo di tre punti della pressione fiscale. Era evidente che così non si andava da nessuna parte: e infatti la disoccupazione è a sua volta schizzata verso il 13 per cento.

Il governo Letta vuole invertire la tendenza, applicando la nostra ricetta: meno tasse con meno spese, più lavoro ai giovani, più crescita. Per ora siamo solo all’inizio, ma intanto il premier ha adottato un altro nostro principio-base: occorre restituire fiducia alle famiglie, ai consumatori e alle imprese. La fiducia è fondamentale, è la molla di tutto, e Letta lo ha ricordato ieri a Milano, rilanciando l’Expo 2015: un evento voluto, organizzato e finanziato dal precedente governo Berlusconi. Il capo del governo ne aveva già parlato come un passaggio decisivo dell’azione economica nel discorso di programma. “Sette anni fa” ha detto il premier “appariva come una follia visionaria, un sogno, ma abbiamo bisogno anche di questi sogni e vogliamo che diventi un grandissimo successo“.

Fino a ieri la nostra linea era bollata come demagogica, “trovate da campagna elettorale“. Quanto meno irrealizzabile per i più benevoli. Mario Monti si scagliava contro l’abolizione dell’Imu; la sinistra Pd e la Cgil avevano come unica soluzione la patrimoniale, cioè un’altra super-tassa. Le cose sono cambiate, e le abbiamo fatte cambiare noi. La nostra non solo si è rivelata la soluzione giusta: è l’unica per portare l’Italia fuori dalla crisi.

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