TURISTI PESTATI SCAMBIATI PER GAY, IDENTIFICATA LA BABY GANG: E’ DEL CAVONE
Ago 31st, 2009 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napolidi Davide Gambardella
Passano pomeriggi interi in piazza Dante, prendono a pallonate gli utenti della metropolitana collinare, sfottono i passanti che a loro avviso sono “diversi”. Ammazzano il tempo così, i ragazzini delle stradine a ridosso di via Pessina, improvvisandosi teppisti per qualche ora, in quella zona rossa della città che da piazza Bellini al Museo è ormai da mesi teatro di pestaggi gratuiti.
Stavolta i rapinatori e gli ultras saliti più volte alla ribalta della cronaca non c’entrano. Non si tratta di risse a sfondo omofobico o di scippi finiti nel sangue, come quelli avvenuti nelle piazze Bellini e Dante nei mesi scorsi, ma di pura violenza senza alcuna logica esercitata da un branco di giovani teppisti. È tra le bande di “muschilli” del Cavone infatti che in queste ore la polizia sta cercando di rintracciare gli aggressori di Andrei Patrick Eddy 47 anni e Haik Minasyan di 25 anni, i due turisti inseguiti e picchiati da un gruppo di ragazzini. Le pattuglie dei Falchi hanno perlustrato a lungo in compagnia delle vittime del raid il territorio che da piazza Dante si estende sino ai caffè letterari di piazza Bellini, senza però alcun risultato. «Sono spariti tutti – fa notare Marco Rossi, proprietario di uno dei chioschetti che in piazza Dante vendono gadgets trendy e piercing – già da ieri pomeriggio non si vedono più in giro. Se fosse accaduto di giorno sarei di sicuro intervenuto per aiutare i due turisti. La piazza è frequentata anche da tantissimi bravi ragazzi, ma ci sono poi questi scugnizzi che danno fastidio ai passanti…».
Basta avere un accento effeminato o un abbigliamento più eccentrico per cadere nella trappola delle baby gang di piazza Dante. Le “prede” di turno vengono derise, insultate, gonfiate di botte. E come accaduto tre giorni fa, possono anche essere pedinate per diverso tempo, dalla Galleria Principe Umberto sino a piazza Dante, per poi essere in ultimo pestate.
I negozianti di via Bellini, arteria dov’è andato in scena il primo assalto della gang, non ci stanno. Per la strada culla dell’elegante artigianato napoletano, impreziosita da locali jazz e dall’omonimo teatro, di questi episodi non ne sono mai accaduti. «Appena sono venuto a sapere di quest’aggressione mi è sembrato strano – dice Guido Moio, commerciante di via Bellini – Questa strada in genere è tranquilla, e anche le persone che vi abitano sono educate e molto tolleranti. Di episodi di violenza ne sono avvenuti in piazza Bellini per via degli omosessuali ma è la prima volta che succede una cosa del genere…». «Da quando questa strada è diventata a senso unico sta aumentando la percezione d’insicurezza – aggiunge Marco, giovane residente della zona – Di sera non passa mai nessuno, è sin troppo facile finire nelle grinfie dei malintenzionati».