Gli stipendi dei magistrati aumentano del 5%
Mag 3rd, 2013 | Di cc | Categoria: Sindacato“Leggiamo con una certa sorpresa che gli stipendi dei magistrati aumenteranno del 5 per cento, mentre
quelli delle Forze dell’Ordine sono rigorosamente bloccati, come previsto dal provvedimento urgente
emesso dal Governo Monti nel 2010 a causa della grave crisi finanziaria. E la disparità di trattamento torna
ancora una volta, con tutto il suo devastante peso a gravare sulle spalle degli Appartenenti alle Forze
dell’Ordine italiani, sacrificabili e sacrificati in ogni ambito possibile. E’ l’ennesima conferma :di chi nel
Paese svolge il lavoro più rischioso in ogni senso e maggiormente esposto a gravi conseguenze e di chi,
per contro, riceve la minor gratificazione economica, può contare sulle minori tutele, vede affievolite le
proprie garanzie, e subisce le più severe punizioni di qualunque altro cittadino”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia
, commenta così la
notizia che il trattamento economico complessivo dei magistrati - da maturare entro il 2014 ma con effetto
retroattivo dal 2012 - aumenterà del 5%, come stabilito dal Decreto dell’ex Presidente del Consiglio dei
ministri, Mario Monti, sottoscritto l’8 marzo di concerto con l’ex Ministro della Giustizia Paola Severino e
con l’ex Ministro dell’Economia Vittorio Grilli - pubblicato nella G. U. del 29/4/2013 -. Il provvedimento
segue alla pronuncia della Corte Costituzionale che nel 2012 ha dichiarato illegittimo il blocco degli
stipendi deciso con il Decreto Legge 31/5/2010, “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e
di competitività economica”, che ha previsto un intervento per la riduzione dei costi della Pubblica
Amministrazione ed il contenimento delle spese in materia di pubblico impiego. Un provvedimento
avversato davanti ai Giudici Amministrativi ed alla stessa Corte Costituzionale che, alla fine, ha accolto le
censure sollevate nell’interesse dei magistrati, sentenziando che il blocco dell’aumento degli stipendi è
“una violazione del principio di indipendenza della magistratura”. Restano ancora bloccati, invece, gli
stipendi degli altri dipendenti statali, compresi quelli delle Forze dell’Ordine, che potrebbero esserlo
ancora per il 2014.
“E noi ancora una volta ci troviamo a fare considerazioni delicate e difficili - prosegue il Segretario del
Coisp -, che ci esporranno all’ennesima contestazione di voler ‘attaccare qualcuno’, e di non portare il
giusto rispetto per le Istituzioni dello Stato. Contestazioni ancora una volta fasulle e ingiuste, perché
ancora una volta ci interessiamo al principio e non alle singole parti coinvolte nel discorso. Ma proprio noi
che allo Stato ed alle Istituzioni democratiche diamo gran parte della nostra esistenza, mettendone la difesa
al primo posto e sacrificando in nome loro affetti, salute e, non di rado, dignità, avvertiamo fortissima la
scorrettezza di tali ingiustizie, che pesano su centinaia di migliaia di cittadini. Non possiamo dimenticare
quando, appena qualche mese fa, durante un fasullo tentativo di dialogo con le Rappresentanze Sindacali
del Comparto Sicurezza, e di fronte alla nostra motivata critica alla decisione di voler tenere in servizio i
Tutori dell’Ordine fino a 60 anni, con tutto ciò che ne consegue, l’ex Ministro Fornero ebbe l’ardire di
rimproverarci che ‘di fronte alla crisi’ anche noi dobbiamo fare la nostra parte! E l’amarezza di quel
giorno oggi si centuplica. Non ricordiamo invece, tanto per restare sul terreno della notizia del giorno,
alcun caso di conseguenze eclatanti subite da magistrati incorsi in errori professionali, anche molto gravi.
Ma - conclude Maccari - continuiamo invece ad avvertire come un’ombra minacciosa sulle carriere di
migliaia di colleghi la disparità di trattamento riservata ai Poliziotti di Ferrara ancora dietro le sbarre di
una cella, in isolamento perché rischiano la vita, per scontare sei mesi di condanna per una contestazione
colposa, mentre la legge stabilisce che non dovrebbero starci. E l’amarezza si centuplica ad ogni ora che
passa, assieme all’angoscia di quegli Appartenenti alle Forze dell’Ordine sempre più consapevoli di essere
considerati al di sotto della legge, al di sotto di tutto e tutti”.
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