Questa vita “vecchia mignotta-imprevedibile”!
Apr 22nd, 2013 | Di cc | Categoria: Scuola e GiovaniUn uomo entra in salotto e si guarda intorno. Severo De Angelis (Mario Porfito) e Iginio Venturi (Lello Serao) prendono un caffè da bravi, vecchi, compagni di scuola. Siamo negli anni ’80, senza dubbio. I caratteri dei personaggi sono definiti chiaramente da gesti, parole e modo di apparire. I due sono poli opposti che tutto sommato finiscono col coincidere. Quando il rigido Iginio, illustre avvocato, alza un po’ il gomito, il gioco diventa chiaro. L’impertinente Severo De Angelis, semplice rappresentante di aspira polveri o terribile “mercante di morte”, se ne va in giro per il mondo pregno dei ricordi di Iginio Venturi. Segreti a cui non sembra dare grande importanza, si rivelano invece scomodi nella vita di chi li ha voluti rimuovere “sopra un piatto della bilancia un bacio, sull’altro l’aria del campetto, la salvezza. Sono troppo piccolo per una scelta così grande”.
Il testo scritto dal Maestro Santanelli è un impianto umano di ciò che definisce “Jeu de massacre” (gioco al massacro), in effetti la dinamica fra i due convince gli astanti che forse “è meglio vivere senza memoria”, ma del resto è proprio vero che “ognuno dei suoi ricordi se ne fa quello che gli pare”! Eppure da spettatori siamo dis-turbati, dall’evoluzione del personaggio di Lello Serao. Per la tipologia di situazione, la mancanza di una quarta parete immaginaria che allontana dalla platea, crea un effetto nuovo per chi ha già visto lo spettacolo e per chi lo interpreta. Respiri, imbarazzi, silenzi e fatica, tutto è davvero condiviso. Lo spazio scenico si allarga in ogni direzione. L’affiatamento fra i due attori accompagna la trama, che raffinata, prende una piega imprevedibile.
Anita Laudando