Renzi mette alle strette Bersani e ridicolizza gli antiberlusconiani

Apr 4th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica

Renzi, con l’intervista di stamani al Corriere della sera, ha rotto definitivamente i ponti con Bersani e forse con lo stesso Pd ed è ormai chiaro che punta a correre da candidato premier alle prossime elezioni. Quello del sindaco di Firenze è un vero e proprio ultimatum: “Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito, oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti“.

Insomma, i democratici si devono decidere sul Cavaliere. “Accordo con Berlusconi? Non necessariamente - prosegue -. Non parto dall’accordo con Berlusconi. Parto dal fatto che si devono avere le idee chiare. O si va a votare, e la cosa non mi spaventa anche se, ad andare in Parlamento, non trovi un deputato convinto in cuor suo che si debbano sciogliere le Camere (…). Altrimenti si fa un patto costituente da cui nasce la Terza Repubblica“. Renzi, di fatto, ripete quanto detto ieri al convegno della Cgil: “Basta fare melina, basta perdere tempo“.

 Ora vedremo come reagirà il segretario, sferzato dalla infamante accusa di essersi fatto umiliare (e di aver fatto umiliare il partito) dai grillini, e soprattutto cosa faranno i tanti big rimasti finora silenti ma che non condividono la linea del governo di cambiamento senza numeri portata ostinatamente avanti da Bersani. E potrebbe aprirsi un altro scenario, svelato dal Giornale: Renzi avrebbe pronto un piano per le elezioni a giugno e vorrebbe nuove primarie per avere una larga investitura popolare, visto che non potrebbe mai accettare di essere nominato da quella classe dirigente che dice di voler rottamare. Scontato che dal bunker bersaniano arrivi un fuoco di sbarramento contro questa eventualità, perché non ci sarebbe il tempo per una modifica statutaria, e dunque toccherebbe a Bersani guidare di nuovo la coalizione di centrosinistra.

Ma questa volta Renzi non farà buon viso a cattivo gioco. Non ascolterà gli appelli all’unità del partito, né si metterà in coda per il prossimo turno. E il perché lo ha spiegato, tra le righe, nel suo intervento di ieri alla Camera del lavoro di Firenze: “Non c’è più tempo. La politica continua a proporre soluzioni che poi non riesce a concretizzare”, ha detto. E poi, perché il discorso fosse chiaro, ha spiegato che bisogna “guardare al futuro non solo con gli occhi dei reduci ma anche con quello dei pionieri“.

Insomma: davanti a una crisi politica senza uscita, che s’è innestata su una crisi economica e finanziaria senza precedenti, al Paese serve una nuova leadership capace di arrestare l’ondata grillista e ricostruire il sistema politico.

Renzi si sente l’uomo in grado di sostenere questa sfida epocale, e se il Pd glielo consentirà lo farà da dentro il partito, altrimenti si metterà alla testa di una formazione trasversale, perché il suo obiettivo è duplice: intercettare parte dei voti di protesta andati ai Cinque Stelle e mettere le mani anche sull’elettorato moderato. Ora che ha varcato il Rubicone, per il Rottamatore aspirante statista o presunto tale è finito il tempo dei proclami. Non basta citare Tony Blair in nome del riformismo prossimo venturo, perché un riformista deve dimostrare di sapersi prendere le responsabilità quando il momento lo richiede. In soldoni: se Renzi vuole davvero rendere un servizio all’Italia, e non perseguire le sue ambizioni personali, deve non solo dire con chiarezza cosa ha intenzione di fare per uscire dall’impasse politica determinata dalle scelte di Bersani, ma agire subito di conseguenza, facendo schierare i suoi 51 parlamentari per un governo di larghe intese insieme al Pdl, nella consapevolezza che è questa l’unica via d’uscita da una crisi senza sbocchi e l’unica risposta seria alle imprese che chiudono e alle famiglie che non arrivano alla fine del mese. Renzi coglie nel segno quando accusa Bersani di voler spedire al Quirinale un personaggio a lui gradito che un minuto dopo l’elezione gli restituirebbe l’incarico di formare un governo di minoranza. Bene: senza i 51 voti renziani questo disegno sarebbe destinato a fallire. Anche e prima di tutto su questo misureremo quali sono le reali intenzioni del Rottamatore.

 

 

 

Bernini: Renzi ha ragione, il Pd sta perdendo tempo

 

“Le parole di Matteo Renzi al Corriere della Sera dimostrano che esiste una sinistra dal volto umano e democratica, che utilizza i normali strumenti della politica e non le armi improprie dell’eliminazione mediatico giudiziaria dell’avversario sgradito. E dimostrano soprattutto che a questo punto l’arrogante ed irresponsabile tentativo di Bersani e’ definitivamente fallito”. Lo afferma in una nota Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del Pdl.

 

 

 

Brunetta: Renzi ha ragione, ma lo dica a Bersani

 

”Matteo Renzi ha ragione quando dice che ’stiamo perdendo tempo’. Ma lo dica a Bersani”. Cosi’ Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl. ”Si rivolga al suo segretario Pierluigi Bersani che da ormai quasi 40 giorni - sottolinea - tiene bloccata la politica italiana con il suo ‘no’ al Pdl e con il suo spudorato e inutile corteggiamento nei confronti del Movimento 5 Stelle, per realizzare insieme un non ben specificato, ma retorico, ‘cambiamento’. Renzi si rivolta esplicitamente al suo compagno di partito. Gli consigliamo le parole da usare: ‘Pierluigi torna sulla terra e smettila di fare il marziano e di far perdere tempo al Paese’. Magari lui riesce a smuovere il segretario del Pd da una posizione senza uscita e irresponsabile che sta, di fatto, impedendo la formazione di un governo che possa operare da subito per il bene dell’Italia”.

 

 

 

Gelmini: Renzi ha ragione, Bersani non ha il senso del tempo

 

 

”Ha ragione Renzi, il partito di Bersani non ha il senso del tempo. Dopo aver consultato chiunque non fosse titolato a dargli fiducia e rifiutato di ammettere a se stesso di aver fallito, Bersani assiste impavido al disastro dell’economia e alla indecisionismo di un governo che non aveva neppure la fiducia di un Parlamento che non c’e’ piu”’. Lo afferma in una nota la vicecapogruppo dei deputati Pdl, Mariastella Gelmini aggiungendo che ”gli italiani chiederanno conto al Pd di Bersani di questa incomprensibile irresponsabilita’, a quel Pd che e’ anche il partito di Renzi”.

 

 

 

Lupi: Renzi ha ragione, accordo o voto a giungo

 

Ha ragione Renzi che la pensa come noi e come tutte le persone di buon senso. O si fa un governo del Pd con Berlusconi e il Pdl o si va al voto subito a giugno. Abbiamo perso troppo tempo per l’irresponsabilita’ di Bersani”. Cosi’ Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera dei deputati.

 

 

 

Ravetto: spero come Renzi in un esecutivo di coalizione

 

”Renzi continua a piacerci? No, ci piace l’idea di togliere il Paese dallo stallo. Io spero ancora nel governo di coalizione, ma Renzi ha lanciato un messaggio ai suoi”. E’ quanto affermato in diretta a Tgcom24 da Laura Ravetto. Sull’ipotesi di un incontro tra Bersani e Berlusconi ha aggiunto: ”Auspico che ci possa essere l’incontro tra Berlusconi e Bersani per il bene del Paese”.


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