Ferite a morte, la Spoon River del femminicidio
Mar 8th, 2013 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura
In tour lo spettacolo teatrale della Dandini contro la violenza sulle donne
Così si intitola il libro che Serena Dandini ha scritto per Rizzoli: Ferite a morte. Parafrasando il titolo del capolavoro di Raffaele La Capria, Ferito a morte, il libro della Dandini, nato come uno spettacolo teatrale ora in giro per l’Italia, sarà a Milano giovedì 7 Marzo. Poi a Firenze, Torino e Roma, senza contare le due tappe internazionali: Londra e New York. Questo spettacolo è andato in scena per la prima volta, nel novembre scorso, a Palermo e non si fermerà fin quando il femminicidio rimarrà un’emergenza. Perché la Dandini ha scelto proprio Palermo per inaugurare il tour? Alla città siciliana è legata la storia di Carmela Petrucci di soli 17 anni, uccisa per aver tentato di difendere la sorella dalla furia dell’ex-fidanzato, e a Carmela è dedicato il libro. La storia della diciassettenne palermitana non è inserita nel libro perché fin troppo riconoscibile ma la Dandini e le altre attrici che danno voce a queste storie al femminile hanno immaginato che ad avere la parola fossero proprio le donne vittime di angherie e violenze. Il libro è una raccolta di monologhi, una Spoon River del femminicidio che nel nostro paese è divenuto un’emergenza. Ogni giorno, in Italia, muore una donna uccisa dal ‘proprio’ uomo, che sia padre, fidanzato, marito poco importa. Donne morte perché non sono state ascoltate o non sono state capite. Donne che non hanno trovato aiuto e conforto. Perché si faccia luce su questo fenomeno tutto italiano dai numeri inquietanti (una parte del libro è dedicata proprio ai dati statistici relativi al femminicidio ed è stata realizzata grazie all’aiuto di Maura Misiti, ricercatrice del Cnr), la Dandini insieme alle sue amiche/ospiti/attrici ha dato vita a questo libro-spettacolo tutto al femminile. La conduttrice televisiva, che per anni ha occupato la seconda serata di Raitre con il suo divano rosso nella trasmissione Parla con me, in un’intervista rilasciata al settimanale femminile de Il Corriere della Sera, spiega: «Il libro non è un lamento post-femminista, dentro queste storie c’è un pezzo di ognuna di noi o di qualche nostra amica. Per questo si è creata subito un’atmosfera commovente tra di noi a teatro». Lella Costa, Micaela Ramazzotti, Ambra Angiolini, Susanna Camusso, Emma Bonino, Malika Ayane: questi alcuni dei nomi di donne, attrici e non, che hanno prestato la loro voce a queste storie. Si tratta di storie vere che catturano l’attenzione del lettore e lo coinvolgono dall’inizio alla fine. Storie raccontate con partecipazione ed ironia perché le protagoniste di Ferite a morte non cadono nel banale stereotipo della donna vittima che piange e chiede aiuto. E proprio questa è la carta vincente dello spettacolo.
La copertina del libro è un disegno di Rossella Fumasoni: un ritratto di donna con una rosa in bocca. Ma dal nuovo governo la Dandini e le altre vogliono leggi, non rose. Ognuno è chiamato a fare la propria parte per combattere la violenza sulle donne. Anche lo Stato.
Chiara Selleri