“Quanta Cura In Cordibus Nostris”, nuova opera di Ariel Stefano Levi di Gualdo
Feb 28th, 2013 | Di cc | Categoria: ReligioneEnciclica in forma di motu proprio firmata in copertina col nome di BENEDETTO XVIII
Sommo Pontefice eletto nel conclave del marzo 2023
Studiosi e specialisti, ma anche molti comuni lettori hanno avuto modo di apprezzare nel corso degli anni la profonda aderenza di questo Autore al magistero della Chiesa, all’amore verso di essa e verso la sana dottrina cattolica, incluso quell’elemento ch’egli considera e vive come un sacro mistero sul quale è edificata la Chiesa stessa di Cristo: il Primato di Pietro.
Nella prima parte dell’opera, che nell’impostazione appare in tutto e per tutto come un autentico atto di magistero, si delineano i criteri di una corretta formazione al sacerdozio. Segue la parte dedicata al ministero dei vescovi e quella dedicata ai sacerdoti incentrata principalmente su Liturgia e Sacramenti. Nelle tre parti seguenti è fissata la normativa per il riconoscimento delle nascenti realtà di vita religiosa. Di grande interesse e attualità la parte quinta dedicata ad una prima riforma strutturale della curia romana e la sesta che delinea in breve delle nuove norme integrative sul futuro Conclave.
A molti anni di distanza dalla sua caduta in disuso il Romano Pontefice Benedetto XVIII torna a usare il Noi, dettando chiari e vigorosi i principi generali per una riforma della Chiesa universale sorretti sul fondamento di fede che regge l’intero impianto teologico ed ecclesiologico di tutto il testo:
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa, a te darò le chiavi del Regno dei Cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli …
Vangelo di San Matteo: 16. 18-19
L’autore dell’opera
BENEDETTO XVIII al secolo Ariel Stefano Levi di Gualdo, nato il 19.08.63, celibe e battezzato, è proclamato Romano Pontefice all’apice della ingovernabilità ecclesiale. È consacrato vescovo nella Cappella Sistina dopo la sua elezione al sacro soglio e imparte la prima benedizione apostolica come successore di Pietro nel marzo 2023.
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