Trattamento previdenziale del Comparto Sicurezza e Difesa, il Coispcommenta l’intervento della Fornero: “L’unica speranza è che il nuovo Governo torni ad amministrare tenendo presenti le nostre vere esigenze e specificità”

Gen 25th, 2013 | Di cc | Categoria: Sindacato

“La vera speranza è che il nuovo Esecutivo cui l’Italia affiderà le proprie sorti dismetta definitivamente i

panni del ragioniere con la calcolatrice in mano e torni ad amministrare secondo i canoni della buona

Politica, quella che trova nel riconoscimento delle ‘specifiche’ esigenze pubbliche il senso delle proprie

azioni. E per quanto ci riguarda ciò significa anzitutto riconoscere le specifiche esigenze degli

Appartenenti al Comparto Sicurezza, altro che mandare avanti l’assurdo regolamento previdenziale messo

in campo dal Ministro Fornero che ignora e calpesta completamente il principio di specificità del nostro

lavoro che dovrebbe essere imprescindibile”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,

commenta così le

parole del Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, la quale, rispondendo alla domanda su quale saranno, dopo il

prossimo insediamento del nuovo Governo, le sorti del regolamento di armonizzazione dei requisiti di

accesso al sistema pensionistico per gli Appartenenti al Comparto Sicurezza da lei ideato, approvato dal

Governo ma ancora in attesa del parere parlamentare per la successiva emanazione, ha risposto che a suo

parere il provvedimento “

dovrebbe andare avanti. Si tratta di un intervento alquanto limitato - ha aggiunto

la Fornero -,

che tiene pienamente conto delle specificità e della cruciale importanza dell’attività delle

forze dell’ordine. Se non fosse approvato - ha concluso -, sarebbe soltanto per ragioni di mera

convenienza elettorale

”.

“Non possiamo certo aspettarci che il Ministro Fornero ammetta il proprio grave errore - insiste Maccari -,

ma è appena il caso di ricordare che si discute di un provvedimento che intende modificare il trattamento

di vecchiaia dei Poliziotti portandolo a 62 anni per il personale che riveste le qualifiche da Agente a

Sostituto Commissario ed a 63 anni e 7 mesi per le restanti qualifiche, nonché a consentire il

pensionamento anticipato con 42 anni e 3 mesi in luogo degli attuali 41 (40 + 1 della finestra mobile),

prevedendo altresì inaccettabili ed inaudite penalizzazioni per coloro che, pur avendo lavorato oltre 42

anni, decidono di andare in pensione anche se non hanno ancora raggiunto 59 anni di età anagrafica. Ora,

noi non vogliamo infierire contro un donna, che oltre tutto sappiamo essere assai facile alle lacrime, ma

come si fa a dire di aver ‘tenuto pienamente conto delle specificità e della cruciale importanza dell’attività

delle forze dell’ordine’ e pretendere di essere creduti? Questo intervento manifesta o una enorme

ignoranza di tutto quanto riguarda il lavoro e le esigenze degli Appartenenti al Comparto, o la pervicace

volontà di scaricare su una categoria, già sfruttata al limite del sopportabile, le nefaste conseguenze di una

crisi che continuano a subire solo e unicamente quelli che non possono tirarsi indietro”.

“In verità – insiste il Segretario del Coisp –, ora come allora, questo scellerato intervento di riforma

dell’accesso alle pensioni metterebbe il personale del Comparto Sicurezza e l’intera organizzazione dei

relativi servizi in una situazione insostenibile, compromettendo il già critico equilibrio che fatichiamo a

mantenere. Situazioni ed equilibri che la Fornero non conosce e in merito a cui non si è mai preoccupata di

informarsi adeguatamente, con colpevole superficialità ed inaccettabile menefreghismo, perché altrimenti

non avrebbe mai potuto neppure pensare di aggravare ulteriormente le nostre condizioni lavorative già

talmente pesanti, usuranti, logoranti, che già così ci portano a sacrificare tutto il sacrificabile”.

“La nuova stagione politico istituzionale che si avvicina sarà, invece, davvero un’ottima occasione

– conclude Maccari – per manifestare il più forte e determinato impegno a colmare la gigantesca distanza

creatasi con gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che meritano di avere finalmente un po’ di rispetto”.

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