Berlusconi: niente tasse né contributi per le imprese che assumo i senza lavoro
Gen 13th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica
“Il Monti conosciuto da noi, il professore, era finto. Mi sono ingannato”. Silvio Berlusconi attacca duramente nel corso di “Porta a Porta” il premier uscente e il governo dei tecnici che “lontanissimo dalla realtà ha proceduto con le ingiunzioni di un’Europa a guida tedesca ed ha applicato un’austerità che può portare al fallimento dello Stato”.
Berlusconi fa notare che “il Pd ha ufficialmente dichiarato che, ove avessero difficolta’ ad ottenere una maggioranza alla Camera e al Senato, collaboreranno con Mario Monti. Quindi i voti a lui, a Casini e a Fini sono voti al Partito democratico”.
“Vogliono togliere i voti al Pdl solo per salire sul carro del Pd”.
Il leader del Popolo della libertà illustra alcune ricette per affrontare la crisi, a partire dall’esenzione dal pagamento di tasse e contributi alle imprese che assumono giovani e all’abolizione delle autorizzazioni per aprire negozi o imprese: “Io, come Einaudi, penso che lo Stato spenda meno bene i soldi rispetto a quanto possano fare i cittadini.
Quindi, bisogna che i soldi rimangano nelle tasche dei cittadini”.
“La disoccupazione in Italia è una tragedia vera e propria. Una situazione qualitativamente impressionante che per essere risolta ha bisogno di qualcosa di eccezionale: in Italia ci sono 4 milioni di imprese e ognuna di queste potrebbe assumere anche solo una persona a tempo indeterminato. Su questa persona per 4-5 anni non pagherà i contributi che saranno a carico dello Stato, e non pagherà tasse sull’impiego. Sarebbe come se assumessero in nero”.
“Inoltre propongo di togliere tutte le autorizzazioni che si devono chiedere per aprire negozi o imprese o avviare cantieri e trasformarli in controlli successivi. Chi farà queste costruzioni e aprirà i negozi sarà attento a fare le cose a regole d’arte. Oggi il ritardo nei pagamenti alle imprese è colpa dello Stato che, ad esempio, nella sanità, paga con un ritardo enorme, addirittura a 930 giorni. Chi paga più in fetta é Lombardia che paga le imprese ad un anno. E’ una spirale di ritardi che inquina la vita delle imprese che si vedono costrette a licenziare e lo Stato deve prendere atto di questa situazione
“Questa situazione molto grave riguarda in un anno più di 600 mila lavoratori che sono stati licenziati e per i disoccupati siamo arrivati vicino ai 3 milioni. E’ impressionante: 37 giovani su 100 non trovano lavoro è una tragedia vera e propria. Spiace dire che guardando questi numeri si vede come la politica di questo governo ha fortemente peggiorato la situazione”.
“Il limite di silenzio assenso sulle autorizzazioni è fondamentale. Se fai una domanda in regime di autorizzazione e non hai risposta in 60 giorni significa che hai l’autorizzazione. Ma questo è superato dalla abolizione di tutte le autorizzazioni. Si avrebbe uno slancio di una quantità di iniziative ora ferme per una difficoltà sulle autorizzazioni che può andare avanti anni”.
E poi “è assolutamente necessario rivedere il fiscal compact, anche a costo di far fare un altro voto al Parlamento italiano”.
“Per rilanciare l’economia occorre inoltre che i cittadini cambino atteggiamento perché oggi hanno paura: anche i cittadini che hanno i soldi non spendono e serve una politica, anche di comunicazione, che porti i cittadini a consumare”.
Sull’Imu l’ex premier rilancia: “se vinco lo abolisco per decreto, assieme al blocco dell’aumento dell’Iva”.
E spiega che il Pdl votò a favore dell’introduzione dell’Imu perché “se non lo avessimo approvato avrebbero addossato su di me tutte le responsabilità”.
Berlusconi difende l’operato del suo governo in materia di lotta all’evasione fiscale: “Sono il presidente del Consiglio che l’ha combattuta di più facendo passare da 7 a 11,7 miliardi le risorse recuperate”.
E non lesina critica a Fini e Casini che “sono lì a spese nostre da 50 anni” mentre “io ho messo nelle casse dello Stato miliardi e miliardi”.
Infine con una battuta a Bruno Vespa, Berlusconi si lamenta circa la scarsa visibilità a sua disposizione per spiegare agli italiani i propri programmi: “Questa è una trasmissione di due milioni di persone, gli italiani sono 41 milioni. Pure io vorrei parlare come il capo dello Stato a reti unificate”.