PILLOLE D’ADOZIONE
Gen 13th, 2013 | Di cc | Categoria: Scuola e GiovaniUn nuovo libro della poliedrica Tiziana Beato. Storica dell’arte, scrittrice, organizzatrice di eventi, produttrice teatrale e tanto altro ancora.
Una scatolina di compresse corredata di scadenza, indicazioni di somministrazione, sintomatica, terapia ed effetti collaterali. Un packaging originale per un libro-bugiardino, tenero, lieve e intenso allo stesso tempo. Il tema dell’adozione trattato con leggerezza, delicatezza e visto dal punto di vista autobiografico frutto di un palese percorso di autoconsapevolezza e analisi. Un libro giochino per un tema scottante e sempre più attuale. Un inno all’amore, il più puro e indelebile.
Alla presentazione saranno presenti, oltre all’autrice, Tiziana Beato, il dottor Vincenzo Barretta, Psichiatra e psicoterapeuta, Maria Rosaria Cafasso, Membro della Commissione Scuola e Politiche Sociali della V Municipalità, Salvo Sapio giornalista de Il Mattino.
Le letture saranno a cura dell’attrice Rosaria De Cicco.
Parte del ricavato della vendita del libro andrà alla Fondazione Movimento Bambino Onlus.
L’introduzione è di Maria Rita Parsi, scrittrice , psicologa e psicoterapeuta italiana . Divenne nota al grande pubblico alla fine degli anni settanta con la pubblicazione di Animazione in Borgata (Savelli, 1976) a cui fece seguito un libro di grande successo sugli adolescenti difficili: Lo scarico (Savelli, 1978) pubblicato l’anno successivo in Germania, col titolo di Abfall (Rowolt, 1979) ed anche in Germania fu un grande successo. Negli anni novanta ci fu la pubblicazione del libro I quaderni delle bambine, una raccolta di testimonianze di casi di violenza. Collabora a molti quotidiani e periodici con rubriche settimanali ed ha partecipato a numerose trasmissioni televisive in qualità di esperta di psicologia e opinionista. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni di tipo scientifico e divulgativo. Nel 1986 stata insignita del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
Sono compresse rivestite d’amore le “Pillole di adozione” di Tiziana Beato. La prima a sperimentare l’effetto terapeutico della cura – capace di “modificare e di appiattire ogni elica del suo Dna” – è stata propria lei. Un lungo processo di elaborazione che l’ha portata, gradualmente, ad affrontare i propri vissuti di impotenza, a superare i sensi di colpa e ad abbattere i muri eretti per la troppa sofferenza patita a causa dell’abbandono. Per Tiziana, figlia adottiva, la nascita fisica non ha coinciso con quella psicologica. “Il “prima” – racconta l’autrice – non c’è. Di me, piccola, ricordo i capelli rossi e ricci di mia madre, bellissima col vestito turchese e le collane d’argento. La mano di papà, enorme tanto da tenere le mie in una sola delle sue; il profumo del suo collo. Ed una culletta rossa in legno con le api gialle e bianche che svolazzavano sulla mia testa. I miei ricordi, i miei primi ricordi sono loro”. Consiste proprio in questo la straordinaria forza trasformativa dell’adozione, generatrice di nuove, edificanti esperienze di accudimento a partire dalle quali il bambino o la bambina adottivi costruiscono nuovi copioni familiari. Come ha fatto Tiziana per la quale “avere il latte della madre – come sosteneva Harlow – non è stato sufficiente perché si creasse un attaccamento” che, invece, si è ingenerato ricevendo amore, calore, contenimento, protezione, cure ed attenzioni da parte di chi, in attesa di accoglierla in seno ad una nuova famiglia, maturava, nel proprio immaginario, il ruolo materno e paterno. Di un evento così delicato e complesso, capace di coinvolgere profondamente il processo di crescita sia del bambino adottato che dei genitori che intendono adottare, l’autrice indaga composizione; indicazioni e controindicazioni; dosi, modi e tempi di somministrazione, descrivendoli in una sorta di “foglietto illustrativo”. Quasi si trattasse di una medicina. Per certi versi, l’adozione lo è nella misura in cui, rendendo possibile l’incrocio di reciproche ed opposte mancanze, funge da balsamo medicamentoso. “Pillole di adozione” è una sorta di manuale d’uso. Per la coppia, che si troverà ad affrontare – senza aver vissuto il periodo preparatorio della gravidanza – le gioie e le fatiche dell’accudimento. E per il nuovo arrivato, per il quale – ci auguriamo – possa valere, come per Tiziana, la frase di Charles Dickens: “I miei parenti non sono quelli nelle cui vene scorre il mio stesso sangue, ma quelli per cui sarei disposto a versare il mio sangue”.
Maria Rita Parsi