Il singhiozzo della democrazia
Gen 2nd, 2013 | Di cc | Categoria: Politica
In un tale contesto l’idea renziana della rottamazione dei pachidermi di partito, lo strombazzamento populistico e anti-tutto di Grillo, il crollare di certi perversi meccanismi di cannibalismo di fondi pubblici, il volersi far da parte dichiarato da Monti e persino dallo stesso Berlusconi, avevano fatto una certa presa illudendo molti che la fine della seconda repubblica fosse vicina e che, seppure tra mille difficoltà e sacrifici, il paese potesse riprendere il cammino della produttività e dello sviluppo.
Nel giro di pochi giorni invece il quadro che si sta delineando è dipinto a fosche tinte.
La politica ha lasciato il posto alla frammentazione e a una demagogia di rara portata. Politici di professione che hanno velocemente dimenticato di essere loro stessi parte di un passato che oggi vorrebbero aborrire, tecnocrati sino a ieri impegnati nei salotti buoni insieme alle loro amicizie giuste e snob, specialisti della finanza fino a oggi concentrati a creare business a favore di pochi e a discapito di tanti, giudici che lasciano le toghe immaginando il parlamento trasformato in un enorme tribunale.
Riciclati pronti a sostenere la validità divina delle proprie ricette, tesi ad auto incensarsi trasformando carriere spesso mediocri o spudoratamente di parte in segni evidenti del destino, indaffarati, con l’ausilio dei vari sponsor, nel cercare d’occupare quell’area di centro lasciata libera dall’evaporazione della vecchia Democrazia Cristiana e che l’idea berlusconiana aveva per un attimo conquistato.
Un’area da cui, con mole probabilità, dipenderanno le sorti della futura compagine governativa.
Ma accanto a questo c’è un altro inquietante segnale che porta ad allarmanti riflessioni.
Nelle varie ricette proposte, le ultime conferenze stampa ne sono preoccupante riprova, traspare l’agghiacciante intento di ergersi a nume tutelare della gente comune, di quella che una volta era chiamata massa, probabilmente considerata - da questi novelli conquistatori di scanni parlamentari - troppo distante dalla comprensione dei veri problemi e pertanto da “indirizzare” e “guidare” secondo giuste logiche!
C’è da rimanere senza parole.
Invece di proporre ricette chiare e senza preamboli, di parlare in maniera semplice, d’offrire soluzioni ai problemi non solo delle banche e dei potentati finanziari ma anche (e soprattutto) delle tante signore Maria che lottano per far quadrare i conti della spesa, dei giovani disoccupati, di chi il lavoro l’ha perso, dei piccoli imprenditori tartassati da uno Stato che ai più appare ladro, di chi ha necessità che la sanità pubblica funzioni, ebbene questi personaggi si presentano con agende astruse, con primarie limitate da candidature blindate o con programmi e liste che nulla hanno d’innovativo sebbene infiocchettati dalla solfa del bene della nazione e per la costruzione di un futuro migliore.
Signori, ecco i novelli eroi della Patria. Alieni che sino a pochi mesi fa erano in un meraviglioso limbo e oggi scendono tra i comuni mortali per salvarli.
Ci sarebbe da ridere se la cosa non fosse di una gravità preoccupante.
La politica quella vera, fatta di uomini e donne che si confrontano sulle idee e sul modo di portarla avanti sembra lontana anni luce dall’oligarchia trasversale che sta prendendo forma in questi mesi.
Non vorremmo che il paradossale teatrino a cui stiamo assistendo in queste settimane fosse una sorta di singhiozzo della democrazia, dove il momento di sussulto è rappresentato dal perdere di vista il senso di valori che riteniamo acquisiti definitivamente.
Occorre stare ben attenti e rendersi conto della strada che si sta imboccando perché spesso per far tacere il singhiozzo occorre uno spavento.
E quando si tratta di democrazia, gli spaventi rischiano di essere drammi.
Edoardo Barra