ANCORA UN MAGISTRATO IN POLITICA
Dic 27th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca NazionaleDopo la richiesta di Antonio Ingroia di aspettativa per potersi candidare alle prossime elezioni politiche, un altro magistrato, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, ha chiesto al CSM di esser cdollocato in aspwettativa per motivi elettorali. Mentre il dottor Ingroia gioca ancora a nascondino con la sua candidatura, indeciso come sembra tra il SEI di Vendola e la lista arancione di De Magistris, il procuratore Grasso ha già fatto sapere che correrà con il PD.
L’ennesimo caso di magistrato che sfrutta la popolarità conseguita stando alla ribalta giudiziarfia per ottenere la medaglietta parlamentare è una ulteriore prova dello stato di decadimento del rapporto tra i poteri dello Stato. Fermo restando il diritto di un magistrato, cittadino alla pari con gli altri, di godere non solo dell’elettorato attivo ma anche di quello passivo, sembra quanto meno inopportuna la “discesa in campo” di personaggi che con le loro inchieste hanno pesantemente inciso anche sulla vita politica italiana. Ormai fare il magistrato d’assalto significa poter decidere della vita e della morte civile non solo di cittadini comuni ma anche di personaggi del governo. Significativa la dichiarazione del vicepresidente del CSM Vietti che ha detto che proporrà norme rigide e severe per il rientro in servizio dei magistrati candidati. Siamo sicuri però che le resistenze del CSM, almeno nella sua attuale composizione, saranno notevoli, anche perché qualcuno potrebbe dire al suo vicepresidente, magistrato, prima, politico poi, membro dell’organo di autogoverno infine, “Ma da che pulpito viene la predica?”.
Certe scelte di campo di un Ingroia come di un Grasso, persone rispettabilissime e di elevato spessore culturale, danno però oggettivamente spazio a quanti hanno dei dubbi sulla imparzialità di certi processi e di certe incriminazioni.
E terminiamo con una battuta che gira sul web “Quando si presenterà la Boccassini?” (MEF)