Inaugurata la stagione teatrale 2012/2013 del Théâtre De Poche

Dic 21st, 2012 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

A inaugurare la stagione teatrale 2012/2013 del Théâtre De Poche – presentata in conferenza stampa il 22 dicembre alle 12 presso il teatro stesso – e ad accompagnarci per tutte le vacanze natalizie, è lo spettacolo Il gioco della coppia”, liberamente ispirato a “Delirio a due” di Eugene Ionesco, con la regia di Sergio Di Paola, in scena dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 (escluso 24, 25, 31 dicembre e 1° gennaio, dal martedì al sabato ore 21|domenica ore 18).  Interpreti Peppe Miale e Lorena Leone, con Leda Conti, Stefano Pascucci, Mauro Rea.

Due conflitti contemporaneamente: uno per le strade, in un’ipotetica città del mondo, dove l’insurrezione genera caos e scoppi, probabilmente morti e feriti; l’altro, fra le pareti domestiche di un’anonima casa di un’anonima città. La relazione dei protagonisti (Peppe Miale e Lorena Leone) è basata su uno scontro verbale continuo, i due, concentrandosi unicamente sulle loro beghe isteriche, ignorano totalmente quello che succede all’esterno del loro microcosmo. La stanza è dunque l’ambiente, la realtà che avvolge i personaggi.

 

«Eugène Ionesco, considerato insieme a Samuel Beckett pioniere del “Teatro dell’Assurdo”, amava definire le sue opere “Teatro Astratto”. La scrittura di Ionesco, un po’ esistenzialista, un po’ surreale, irrompe sulla scena negli anni Cinquanta con la potenza di un uragano, scatenando un “delirio” di “favorevoli” e “contrari”. La sua drammaturgia è capace di intercettare gli smottamenti della società e del linguaggio, e di irridere l’ordine costituito.  Con  la pièce “Delirio a due” Ionesco mette in risalto l’incomunicabilità di una coppia che raggiunge sovente il paradosso verbale, grazie alle volute e banali argomentazioni. Essi parlano, urlano, passano il tempo litigando con cattiveria e violenza su futilità di ogni genere, rinfacciandosi disillusioni e sogni traditi e non s’accorgono che in strada, come in uno spaventevole controcanto, infuria la guerra.

In questo testo, così come in altri, Ionesco più volte sottolinea la stupidità comica e avvilente degli esseri umani, vincolati alle loro annebbianti abitudini. I protagonisti sono talmente chiusi nei loro miseri egoismi, nella loro meschina autosufficienza, nel loro gretto conformismo da non riuscire a dare un senso a ciò che accade intorno a loro. I due conviventi, non curandosi della guerra scoppiata fuori dalle quattro mura domestiche, non smettono di chiedersi se la tartaruga e la lumaca siano o meno lo stesso animale. Allo stesso modo oggi, mentre fuori imperversa il caos, molti si chiedono se l’I-Phone e il Galaxy siano lo stesso cellulare».  Sergio Di Paola

 

Scena Luigi Ferrigno-Armando Alovisi|Costumi Alessandra Gaudioso|Fonico Christian Parisi|video proiezioni Mariano Soria|Disegno luci Ettore Nigro|Realizzazione scene Mauro Rea|Assistente alla regia Leda Conti

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