Oggi l’incontro del Ministro Cancellieri e dei vertici del Dipartimento con le Organizzazioni Sindacali per discutere di “riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio”, ma anche di ordine pubblico, numeri identificativi e pensioni – Il Coisp: “Non tollereremo provvedimenti penalizzanti per il Comparto”.
Nov 27th, 2012 | Di cc | Categoria: Sindacato“Quello di oggi con i Vertici dell’Amministrazione è stato certamente un incontro proficuo sotto più aspetti,
perché abbiamo rilevato che i contributi ai provvedimenti in discussione da noi forniti nei giorni scorsi sono stati
recepiti, perché abbiamo raccolto con ancor più soddisfazione la totale condivisione del Ministro e del Vice Capo
Vicario della Polizia delle nostre posizioni critiche rispetto a tutte le questioni che in questo periodo, più che mai,
offendono il Personale del Comparto, ed anche perché è stata l’ennesima occasione per ribadire quali siano i
paletti oltre i quali non accetteremo mai che si vada penalizzando così i colleghi in maniera intollerabile”.
E’ il commento di
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo
l’incontro avuto oggi con il Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, il Vice Capo Vicario della Polizia,
Alessandro Marangoni, e lo staff al completo dell’Amministrazione e del Ministro. Una riunione sul tema della
“riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio”, e cioè sulla necessità di rivedere presidi e compiti
dopo la prevista riduzione delle Province, ma nel corso della quale c’è stato spazio anche per le questioni di
stretta attualità legate all’ordine pubblico, alla famigerata identificazione del personale, alle pensioni e così via.
Ai partecipanti è stata fornita l’ultima bozza dell’emanando regolamento che dovrebbe seguire il provvedimento
di riduzione delle Province per una riorganizzazione dei presidi statali nelle varie zone, ed il Coisp, per quanto
abbia espresso soddisfazione nel vedere che le modifiche apportate alla versione inviata in precedenza hanno
tenuto conto di tutte le osservazioni, ha voluto comunque precisare di non ritenere “assolutamente urgente
approntare in tutta fretta questo regolamento - ha spiegato Maccari -, non tanto e non solo in attesa che la prevista
‘sfoltita’ degli Enti intermedi divenga realtà, cosa che è ancora in dubbio; ma soprattutto perché questa dovrebbe
essere un’occasione, da non lasciarsi sfuggire, per una reale razionalizzazione di risorse e competenze, per una
revisione degli uffici e delle mansioni affidate, nello specifico, alla Polizia di Stato, per l’eliminazione di inutili
duplicazioni, per rendere più efficiente e meno dispendiosa la presenza sul territorio, perché si attui un reale e
serio coordinamento tra le forze in campo, e molto altro. Non c’è motivo di correre - ha ribadito nuovamente il
Segretario del Coisp -, è più importante fare le cose che servono davvero”.
Il Coisp ha incassato le parole rassicuranti di un Ministro Cancellieri ancora una volta molto apprezzata, che ha
seccamente condannato le critiche e gli attacchi mossi in queste settimane alla Polizia ed agli altri Operatori della
Sicurezza soprattutto a seguito di delicatissimi servizi di ordine pubblico svolti in occasione delle manifestazioni
pubbliche più “calde”, escludendo l’ipotesi di ricorrere all’utilizzo dei “denigranti” numeri identificativi sulle
divise degli Agenti, e condividendo inoltre un’altra serie di prese di posizione espresse anche e soprattutto dal
Coisp, ad esempio per quanto riguarda il progetto di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema
pensionistico che aggraverebbero in maniera ingiusta ed insostenibile le condizioni degli Operatori del Comparto.
“L’occasione è stata propizia – ha aggiunto Maccari – per ribadire che non arretreremo di un solo passo su
questioni come quella delle pensioni. Non tollereremo ulteriori vessazioni nei confronti dei colleghi, che si
vorrebbero sfruttare in maniera indegna, offendendone la dignità oltre che la persona fisica. Come possiamo
accettare un progetto, come quello della Fornero, che imporrebbe di pagare un vero e proprio dazio ai colleghi
che, pur avendo lavorato oltre 42 anni, decidono di andare in pensione anche se non hanno ancora raggiunto
58 anni di età anagrafica? E’ un’idea sciagurata e ingiusta, e siamo pronti a seguire il Ministro del Lavoro
dappertutto - ha concluso il leader del Coisp -, in modo che veda le nostre sagome dei Poliziotti pugnalati alle
spalle ovunque giri gli occhi, così da aver bene presente un dissenso che non riuscirà ad appianare mai, neppure
piangendo come una fontana a reti unificate”.