A Stoccolma, contro l’AIK Solna, giovedì, e a Cagliari, domenica alle 19 afflitti da qualche equivoco
Nov 20th, 2012 | Di cc | Categoria: SportA Stoccolma, contro l’AIK Solna, giovedì, e a Cagliari, domenica alle 19 afflitti da qualche equivoco
EUROPA E CAMPIONATO, A VOI LA SCELTA!
Sì, Mazzarri ha ragione: ma il primo che deve dare un chiarimento è proprio lui
Come, purtroppo, accade da tempo, le beghe che affiorano nella sala conferenze stampa e nella mixed zone dello Stadio San Paolo, dopo le partite casalinghe del Napoli, tendono a ritardare gli ovvi e necessari discorsi sul calcio. Ne ho parlato dopo la partita, all’uscita dallo Stadio, con il team manager Peppe Santoro, presente, attentissimo ad ogni discorso, il Direttore Sportivo del Napoli Riccardo Bigon. Ho augurato, loro, alla squadra, a Mazzarri, ai tifosi ed ai giornalisti che andranno a Stoccolma (tra i quali l’inviato di questo giornale e del portale di informazione www.iamnaples.it, Ciro Troise) di vincere a Stoccolma ed anche domenica sera a Cagliari. Ho anche a loro due confidato le mie preoccupazioni sulle partite casalinghe, causa, secondo me, di questo clima tossico creato da alcuni che alimentano le barricate che ci sono oggi, purtroppo, tra i media e Mazzarri.
Il fisco viene a fare visita al calcio, il Napoli tende a sbranarsi all’interno, secondo la consuetudine nostrana che esige autolesionismo, indegne furberie e vendette sottilissime.
Accade così che proprio quando l’ambiente del calcio, attaccato, da diverse parti, avrebbe dovuto presentarsi compatto, al cospetto di certa gente che guarda il fuscello negli occhi altrui e non la trave nei propri, il fescennino abituale si allarghi.
Nel frattempo, grazie al cielo, le speranze delle nostre in Champions (Milan a Bruxelles con l’Anderlecht e la Juve in casa con il Chelsea ed in Europa League il Napoli in Svezia, oltre a Lazio - Tottenham e, infine, Udinese e Inter in terra di Russia, la prima con l’Azhni in casa di Eto,o mentre i nerazzurri vanno a fare visita al Rubin Kazan) sono immutate.
Calcio ritardato, quindi, almeno per quanto concerne il Napoli, partito benissimo ma sempre equivoco, in campionato. Juve in economia, Inter un po’ meno. Opportunamente segnalata, a puro titolo di cronaca, la gradita predilezione del club di Berlusconi per Napoli, la sua Provincia e la Campania, quale località intermedia, nelle sue trasferte al sud. Il Milan si è appoggiato sulla struttura della famiglia Cesaro in Sant’Antimo ed ha affiliato per i suoi progetti giovanili gli “Azzurri” di Torre Annunziata. Il zompo nordista “esita” dunque nella Provincia napoletana, prima di prendere le strade di Catania e Palermo. Anche la Fiorentina, vista “esitare” a Napoli è tornata alla vittoria, raggiungendo il Napoli al terzo posto, dimostrando, però, una condizione di forma esaltante.
Il Milan, dicevo, il cui Amministratore Delegato ho incontrato nella mixed zone del San Paolo, esitante ed in piena zona retrocessione. Un bel campionato, dunque.
E la Campania sembra riuscire gradita a tutte le concorrenti maggiori ed anche a quelle minori.
Ma Napoli, sempre viva, non si accorge di questa bagarre e si dimena per organizzare subito una personalissima, all’interno del suo sodalizio calcistico.
Di Inler goleador siamo stati i primi ed unici a scriverne: peccato che il suo primo gol al San Paolo, come da noi descritto ed anticipato qualche settimana fa, non sia servito a far vincere il Napoli e di Inler che, invece, non ha alcuno che lo possa sostituire nel ruolo di regista parleremo, quindi, dopo.
Importanti sono le beghe, per adesso. Mazzarri ha esposto le sue idee. E, guarda caso, si è agganciato, tra l’altro, a quanto noi andiamo dicendo da anni.
La necessità di un vivaio che per adesso al Napoli ha dato, grazie a Zeman (e a Peppe Santoro), uno stratosferico Insigne, mentre nel Milan giocano da titolari Abbiati e Abate ed a Cagliari, dove, domenica sera, il Napoli troverà due bei prodotti sardi, Cossu e Sau (quest’ultimo esploso, lo scorso anno, nella vicina Castellamare di Stabia).
L’affermazione è stata riportata anche da quei giornali che dicono Pandev e non Insigne; Donadel e non Maiello; Vargas e non Ciano o De Vena o Amico oppure Fideleff e non Izzo e che, a suo tempo, non spesero una parola nella valorizzazione di Cannavaro. Questo per limitarci agli episodi più evidenti, perché ci sarebbe da divertirsi con le pieghe esterofile mostrate, ad esempio, durante la possibilità di riportare a Napoli Floro Flores, o addirittura il siciliano Calaiò con moglie napoletana (Federica ndr).
Mazzarri è stato molto apprezzato per la chiarezza con la quale ha parlato. Specie quando ha invocato chiarezza a livello di giornalisti, dirigenti, pubblico, impiegati e giocatori. Ha accennato dei temi. L’argomento vivaio è stato lasciato cadere così, per parlare invece dei fischi del dopo Milan, a suo dire (anche nostro) ingenerosi; almeno a questa parte, è sembrato dimentico di qualcosa di importante. Semplicemente che il primo chiarimento è lui a doverlo fornire: alla opinione pubblica innanzitutto. Potrebbe, in questo, dargli una mano, il Presidente, anche lui molto criticato dai media, dai comunicatori, in questi ultimi tempi. Quante ne sento contro il presidente ed i suoi consigliori, la domenica in tribuna stampa. E chi può dire con esattezza, almeno fino ad oggi, dove va a parare De Laurentiis. Ieri assertore della politica giovanile; oggi smentitore (smentire). Ieri amico di Tizio, oggi di Caio. Ieri apparentemente competente; oggi statistico – cabalistico. E chi potrà negare la perplessità che ormai ha destato nella gente di buon senso, alimentando attorno a se la cortina fumogena di un pugnetto di supermanager (da Formisano a Saracino, da Chiavelli a Lombardo) utili per dirigere una società, che è entrata nel costume civile e moderno della nostra Città?
Ecco, dunque, questo è il punto nostro; prima di tutti quanti gli altri parli De Laurentiis, cioè il presidente. Il noto produttore cinematografico voluto diventare presidente.
Esponga dunque il suo programma, non legato a questa o a quella situazione (l’autosufficienza è prerogativa virile e necessaria) e poi avrà la risposta che merita da tutti.
Un programma che non sia legato alla utilità sociale e quindi materiale del Napoli a Napoli e al Sud intero, non potrà vederci d’accordo. Un programma che tenda a stordire la massa, che deve acquisire una sua più precisa coscienza, non può non essere rigettato. Barnum non ne vogliamo più e, possibilmente, desidereremo occuparci molto più di calcio.
Tanto per incominciare non si possono non discutere le pieghe molteplici, sul piano tattico e tecnico, che sta assumendo, non so con quanta responsabilità da parte di Mazzarri, l’inquadratura partenopea.
Si sta passando da una mossa all’altra con una disinvoltura eccessiva.
Ecco De Laurentiis, questo è un altro chiarimento necessario.
Saranno Champions e Campionato, come sempre, a chiarire almeno questi equivoci. Sconfitti in maniera indecorosa a Bergamo, inebriati dalle vittorie con Dnipro e a Genova, demoralizzati dal pareggio casalingo con il Milan, tanto somigliante a quello precedente con il Torino, si fa avanti l’AIK e poi domenica sera il Cagliari. Due squadre alla portata del Napoli ma di questi tempi estremamente pericolose.
Il nuovo esame internazionale vale soprattutto per il centrocampo azzurro, zona per adesso ambigua e mal interpretata. Non per Cavani, che si batte con l’animus tipico del cadetto coraggioso e indomito. Non per Insigne apparso voglioso e sicuro, ma a Stoccolma, giocherà Vargas sempre uomo di lune molteplici e nemmeno per Campagnaro, tra i più onesti del momento. Per Hamsik pensiamo sia da lanciare verso la propria porta e non solo l’altrui. Non è solo attaccante.
Resta De Sanctis, abbastanza deciso credo a non lasciarsi soffiare la Nazionale; a Stoccolma gioca Antonio Rosati a cui inviamo tutto il nostro sostegno, verso un ragazzo che è, senza forse, uno dei migliori portieri italiani (alla pari con Viviano e Mirante).
E per oggi crediamo che basti.
NANDO TROISE