“SICURAMENTE IN MOTO”
Nov 14th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
La sicurezza è di moda anche all’EICMA, il Salone Internazionale della Moto che si sta svolgendo alla Fiera di Milano fino al 18 novembre.
I motociclisti sono, infatti, una categoria al centro dell’attenzione della Polizia Stradale, per la gravità del fenomeno infortunistico che li riguarda.
3 morti al giorno sulle due ruote
Su 3860 morti sulle strade nel 2011, ben 1088 erano motociclisti!
Secondo la rilevazione ISTAT sul fenomeno infortunistico in Italia, le vittime totali dell’incidentalità stradale sono passate da 7.096 nel 2001 a 3.860 del 2011, con un decremento del -45,6% che consente all’Italia di essere in media con gli altri Paesi europei. Se si limita però l’osservazione a ciclomotori e motocicli si rileva che la diminuzione dei deceduti – dai 1.426 del 2001 ai 1.088 del 2011– è nel decennio percentualmente inferiore (-23,7%). Per i soli motocicli, poi, l’andamento delle vittime dal 2001 al 2011 è addirittura in controtendenza, essendo passati da 848 a 923. L’unico dato positivo è che la statistica degli ultimi quattro anni evidenzia un leggero ed incoraggiante miglioramento.
Tutelare i motociclisti quale obiettivo europeo
Pure a livello europeo questa categoria di utenti risulta essere quella per la quale è più difficile ottenere una riduzione rilevante del tasso di mortalità. Tanto che il Programma dell’Unione Europea per il decennio 2011-2020, che si propone di dimezzare ulteriormente le vittime da incidente stradale, ha previsto espressamente tra i suoi 7 obiettivi strategici la tutela delle categorie più vulnerabili di utenti stradali - in particolare i motociclisti, oltre ai pedoni ed ai ciclisti - anche attraverso la ricerca, lo sviluppo e la promozione di sistemi di protezione individuale.
Non solo il casco, ma anche le protezioni (Progetto STEP)
Si inserisce in questa prospettiva il progetto STEP STudio Efficacia Paraschiena che sta impegnando la Polizia Stradale con l’Istituto Superiore di Sanità: un’indagine che vuole monitorare la diffusione dell’utilizzo del dispositivo tra i conducenti delle due ruote e la sua efficacia sulle conseguenze dell’incidentalità stradale.
Con il paraschiena diminuiscono i morti sulle due ruote e le lesioni
Questi i dati più significativi dei primi undici mesi della ricerca, più diffusamente illustrati nella scheda allegata.
Su 817 soggetti infortunati, 43 hanno riportato lesioni alla colonna, pari al 5,3% del totale ed un primo risultato preliminare e che il paraschiena, analogamente a quanto accade per il casco nei motociclisti e per le cinture di sicurezza negli automobilisti, sembra essere in grado di ridurre considerevolmente la probabilità di lesioni gravi o mortali alla colonna. Infatti, dai casi esaminati si rileva che l’uso del paraschiena ha abbattuto del 40% il rischio di lesioni e danni gravi.
Profilo del motociclista intelligente
Ha circa 40 anni, utilizza moto di grossa cilindrata e ama fare lunghi viaggi utilizzando paraschiena e protezioni adeguate.
Il campione ha riguardato 750 incidenti rilevati dalla Polizia Stradale, con 817 soggetti infortunati, 642 in moto (78,6%) e 175 sul ciclomotore (21,4%). La media più alta di utilizzo del paraschiena si registra per le moto con un 15%, mentre per i motorini è solo del 2%.
“Pillole” di sicurezza
L’attenzione ai motociclisti come utenti deboli della strada ha impegnato anche l’attività di formazione e informazione della Polizia Stradale, che quest’anno ha realizzato con la collaborazione di Riccardo Matesic, giornalista di Due Ruote, tre filmati pubblicati sul sito YouTube della Polizia di Stato, con regole e consigli per i motociclisti ed un linguaggio semplice e accattivante.
Questi i link per scaricare i video:
http://www.youtube.com/watch?v=sJhHn2LCWqc&feature=plcp
http://www.youtube.com/watch?v=8yetr8LXLWw&feature=plcp
http://www.youtube.com/watch?v=tjuUYIF6cAA&feature=plcp
L’appuntamento per i visitatori dell’EICMA è al Padiglione 10, nello Stand H97 realizzato in collaborazione con BMW, per parlare con esperti centauri della Polizia Stradale per cui la moto è lavoro e passione: perché è possibile divertirsi senza rischiare la vita!